"La Santa Allegrezza" per le strade di Giovinazzo: bilancio di un successo

L'antico canto è tornato a risuonare, rispolverando una tradizione amatissima dalla gente comune

mercoledì 27 dicembre 2023
A cura di Marzia Morva
Il Natale è la festa dell'anno con molti canti tradizionali e popolari nati dalla semplicità e spontaneità di chi ha dato valore a racconti, usi e costumi del tempo passato e a elementi di fede cristiana. Tra questi canti c'è "Tu scendi dalle stelle", canto popolare e tradizionale italiano e ci sono anche tanti canti noti a livello regionale che contraddistinguono il territorio. Uno di questi è "La Santa Allegrezza" che con parole e musica illustra la storia della nascita di Gesù Bambino e che unisce parte del territorio del nord barese.

Da un'idea di Nicola Defronzo e Alberto Fiorentino è stato riproposto l'antico canto natalizio suonato dal vivo in forma itinerante per le strade, in collaborazione con i sacerdoti, gli organisti e corali delle parrocchie cittadine, con la comunità francescana e con una notevole partecipazione di gente tra cui molti bambini. I musicisti che hanno suonato nelle serate previste dal tour sono stati Felice Bologna alla fisarmonica, Raffaele Cortese e Tommaso Giangregorio al clarinetto,Vincenzo Depalo alla tromba, Vincenzo Ignomiriello al sassofono, Dario Sterlacci al trombone, Luca Marzella e Vito Labellarte alla chitarra, Tommaso Depalma all'ocarina, Ciccio Marolla al tamburo, Nicola Defronzo al tamburello, Miriam Defronzo al triangolo, Nicola Bevilacqua al flauto traverso.
Il momento di condivisione, grazie al canto, ha avuto molto successo, e di questo ne ha parlato positivamente il sindaco Michele Sollecito. Ecco cosa ha affermato il primo cittadino. « Il canto della Santa Allegrezza è una delle tradizioni più belle del nostro Natale, una cantata che non è affatto melensa, capace di ripercorrere la storia della Natività come storia di gioia e salvezza.
Il sentore di profezia scorre di strofa in strofa, dall'avvento del Re di pace e giustizia sino al destino della Croce proiettata sullo sfondo della grotta di Betlemme, lì negli ultimi versi del canto. Le tradizioni non sono mai rituali vuoti e ne tantomeno vessilli da sbandierare per promuovere scontri identitari, sono saggezza popolare, la vera ricchezza di un popolo che non devia nelle nebbie della storia. Ringrazio quanti hanno ravvivato questa usanza donando gioia ai vari quartieri di Giovinazzo. Chissà quanti ammalati o quanti anziani soli avranno ascoltato la Santa Allegrezza dalle loro case; sono sicuro che avranno apprezzato oltremodo questa iniziativa!»

I commenti degli ideatori e di alcuni musicisti
A fine tour abbiamo tracciato un bilancio con gli ideatori degli incontri e con alcuni tra i musicisti che vi hanno preso parte. Alberto Fiorentino si è così espresso.
«Grazie all'idea del caro amico Nicola, abbiamo ridato vita a questa meravigliosa avventura cui il caloroso popolo di Giovinazzo ha partecipato per cantare la "Santa Allegrezza", canto popolare tanto antico di cui non si conosce l'origine né chi l'abbia scritta, ma che in tanti anni ha rallegrato il cuore di quanti l'abbiano cantata e ascoltata. È stato bellissimo girare per le strade della nostra città suonando e cantando, guardando negli occhi quanti s'incontravano: una bella emozione vedere i bambini che suonavano tamburelli e triangoli; signore anziane che abbandonavano il tepore delle proprie case per affacciarsi sui balconi per regalarci sorrisi di approvazione; una signora ultra novantenne seduta sulla sedia a rotelle che cantava e batteva le mani a tempo di musica; si salutavano amici, conoscenti e passanti con la gioia negli occhi; passanti che si accodavano solo per sentirsi partecipi di tanta gioia. Abbiamo sfidato il freddo tenendoci stretti gli uni agli altri cantando per concludere sotto il bellissimo albero di Natale situato in piazza Vittorio Emanuele».

Così invece Nicola Defronzo: «Possiamo ritenerci soddisfatti della partecipazione popolare in quanto abbiamo ripreso dopo anni questa antica tradizione-ha affermato il musicista Nicola Defronzo. Il bilancio è più che positivo, documentato anche dalle foto e dai video per i quali ringrazio Domenico Carbonara che li ha realizzati. L'elemento più rilevante è stato l'alto numero di persone che hanno partecipato: sia io che Alberto Fiorentino speravamo in una bella partecipazione popolare, e così è stato. Il punto di forza sono stati i miei amici musicisti. Senza di loro non avremmo potuto realizzare nulla. Come diceva San Francesco: le cose semplici sono le più belle e noi abbiamo fatto questo».

Ha fatto loro eco Felice Bologna: «Per noi giovinazzesi, la Santa Allegrezza rappresenta un momento di condivisione della tradizione e della storia di Giovinazzo ed è stato molto bello vedere tante persone che si sono aggregate all'iniziativa, che è stata diffusa tramite i social proprio per far riecheggiare questo canto tra le vie cittadine nei giorni che hanno preceduto il Natale. Vedere chi sorridente si affacciava dai balconi al passaggio del gruppo, chi ha anche voluto offrirci i dolci tipici del Natale, chi si aggiungeva al gruppo strada facendo, insomma tutto ciò ha dato il vero senso al Natale e al canto della Santa Allegrezza che appartiene a ciascuno di noi e che abbiamo il dovere di tramandare ai nostri figli».

Ecco cosa ha affermato Ciccio Marolla: «Ripetere questa esperienza dopo cinquant'anni e con grande partecipazione, per me è stata la gioia più grande che avessi potuto ricevere. Grazie ad Alberto e a Nicola per avermi dato la felicità di rinverdire i miei ricordi. Grazie a Felice, mio cugino, che pur tra mille impegni, è riuscito a ritagliare un po' del suo tempo per aggregarsi a noi. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che vi hanno partecipato, ai Sacerdoti delle varie parrocchie e ai responsabili di vari gruppi religiosi come la Gifra, che hanno condiviso questo progetto, che speriamo duri a lungo negli anni a venire».

Si spera che questo gruppo di musicisti, motivati dalla bellezza delle tradizioni, riproponga in futuro l'iniziativa alla quale abbiamo dato voce su Giovinazzo Viva perché racchiude nel canto corale l'emozione dell'avvicinarsi del Natale. Rivolgiamo un augurio di Buone Feste in serenità a tutti i nostri lettori.