La mostra di presepi di Raco & figli è un viaggio nell'innocenza dell'infanzia

Sarà visitabile sino all'Epifania nella cripta della Concattedrale di Santa Maria Assunta

sabato 21 dicembre 2019
A cura di Gianluca Battista
Un viaggio tutto personale nei ricordi dell'infanzia, del tempo perduto e spensierato, del gioco che si fa fede e della fede che diventa strumento per portare alla gioia. Dell'animo e degli occhi.

La mostra di presepi artistici di Angelo Raco e dei suoi figli Paky e Gabriele è tutto questo. Nella cripta della Concattedrale di Santa Maria Assunta a Giovinazzo, nel cuore e nella pancia di uno dei borghi antichi più belli di Puglia, c'è una mostra che declina la Natività in vari modi, centrando sempre un obiettivo: emozionare il visitatore, che si stupisce ora per la tecnica, ora per il messaggio.

Così il Cristo Bambino nasce dalla tavolozza del pittore o in un uovo di struzzo o ancora all'interno di un libro di cui Egli stesso è il Verbo. Oppure piccoli gusci di noci diventano la scenografia perfetta per Maria, Giuseppe ed il loro Figlio venuto al mondo nella semplicità, la semplicità di un frutto presente sulle tavole dei più poveri.

Attrazione fatale, parafrasando un film, per i più piccoli, stregati (parola di Raco padre) dalla riproduzione in scala di un grande parco divertimenti su ghiaccio, trapiantato nella cripta di una cattedrale romanica pugliese direttamente dalle Alpi. E poi c'è tanto altro che dovrete scoprire da soli se avrete voglia e tempo di fare un salto nel centro storico sino alla fine di queste festività. Unica avvertenza, avere voglia di stupirvi.

Angelo Raco è custode di un'antica tradizione che, grazie anche all'azione costante degli Amici del Presepio, a Giovinazzo sta trovando nuova linfa e promette di tramandarsi alle giovani generazioni.

La mostra, per i più piccoli ma anche per quelli un po' più cresciuti, resterà visitabile fino al 6 gennaio, 31 dicembre a parte, dalle 18.30 alle 22.00 circa. Nella nostra galleria fotografica alcuni particolari di un'esposizione che si pregia di ospitare al suo interno due meravigliose opere della pittrice Elisa Raguseo.