La maggioranza replica ai Consiglieri PD

Dopo la conferenza stampa di sabato scorso

venerdì 26 giugno 2015 11.43
L'eco di un Consiglio Comunale a dir poco movimentato non si è ancora spento ed anzi impazza la polemica. La maggioranza in Consiglio Comunale ha infatti risposto a quanto affermato in una conferenza stampa dai tre Consiglieri piddini, Gianni Camporeale, Cosmo Damiano Stufano e Lia Dagostino.

Per ricostruire quest'ultimo passaggio è opportuno ricordare che, nell'ultima assise, l'opposizione al completo aveva chiesto il rinvio della discussione dei punti 3 e 4, riguardanti la nomina della Commissione locale per il Paesaggio e soprattutto la modifica al Regolamento del Consiglio Comunale approvato il 15 febbraio 2007. Al diniego da parte della maggioranza, i Consiglieri di opposizione avevano abbandonato l'Aula. Solo Ruggero Iannone, di Forza Italia, era poi rientrato per continuare a svolgere il suo ruolo e facendo un duro ostruzionismo su altri punti all'ordine del giorno.

Sabato mattina il Partito Democratico aveva indetto una conferenza stampa tenuta da Lia Dagostino, Cosmo Damiano Stufano e Gianni Camporeale. «A Giovinazzo - avevano tuonato i tre Consiglieri comunali - da diverso tempo è minata la democrazia e quello che accade in seno al Consiglio comunale e negli altri organi rappresentativi è inaccettabile». Secondo il PD, dunque, «la convocazione del Consiglio è avvenuta in seduta straordinaria, pur non ravvisandosi alcuna oggettiva ragione di urgenza e non è stato dato un congruo lasso di tempo al fine di partecipare attivamente alla discussione». A quel punto si erano presentati in Aula, ma avevano chiesto un rinvio che non era arrivato.

Poteva farsi attendere la risposta di Giovinazzo Città del Sole, Italia dei Valori e Moderati e Popolari? Certo che no.

In un comunicato giuntoci in redazione i partiti al governo cittadino esordiscono: «Certo che Stufano, Dagostino e Camporeale hanno uno strano concetto di democrazia. I gruppi Consiliari di Città del sole, Italia dei Valori e Democratici e Popolari, respingono al mittente le accuse di antidemocraticità evidenziate dai Consiglieri del Partito Democratico locale che, con i loro comportamenti, mettono a dura prova la pazienza e l'intelligenza dell'intero Consiglio Comunale».

Secondo i capigruppo, si è trattato di un "teatrino". Cuore della discordia, secondo la missiva, sarebbe il comportamento del PD al primo appello del Presidente del Consiglio, Vito Favuzzi. La maggioranza non aveva tutti i Consiglieri, vista l'assenza per motivi di lavoro di Felice Bologna e Raffaele Carlucci, ed allora le opposizioni avevano fatto mancare il numero legale. Arrivati i due Consiglieri di maggioranza, tutti di nuovo in Aula e assise che iniziò con 50 minuti di ritardo.

Sempre secondo CdS, IdV e MeP, «La Consigliera Dagostino lamenta che non potevano consegnare le interrogazioni in tempo utile in quanto il Consiglio è stato convocato in seduta straordinaria alla scadenza del termine massimo previsto per legge ed invece si possono presentare in qualsiasi momento». Poi la ricostruzione della parte finale: «I tre Consiglieri chiedono il rinvio dei due punti più importanti all'ordine del giorno: l'adeguamento del Regolamento del Consiglio allo Statuto e l'istituzione della Commissione Paesaggistica, udite udite, perché non hanno avuto il tempo di studiare! Peccato che hanno disertato due riunioni dove si discuteva dell'aggiornamento del Regolamento e alla terza riunione hanno preso atto. In tutto è passato un mese, ci rendiamo conto? Un mese, e non è bastato».

Poi un attacco frontale: «Per quel che attiene la Commissione Paesaggistica dopo tre anni di amministrazione stiamo ancora aspettando che nominino i componenti del loro partito nelle Commissioni Consiliari, luogo deputato agli approfondimenti degli argomenti di Consiglio Comunale. Invocano le risposte della Prefettura, noi le abbiamo capite bene: la potestà regolamentare spetta al Consiglio Comunale, quello che dice il regolamento per la composizione delle commissioni è chiarissimo e per la maggioranza va bene così. Ma se loro vengono in commissione come farebbero ad alimentare il teatrino in Consiglio Comunale? Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire».

Il resto è storia di questi giorni. Poi la chiosa finale: «Il Consiglio Comunale è il luogo in cui si lavora per il bene della città risolvendone i problemi e non una bettola dove tutto è consentito. Le regole sono quelle scritte nei regolamenti e non quelle che soddisfano il vostro narcisismo. La nostra completa solidarietà va al Presidente Favuzzi costretto a subire il vostro teatrino e le nostre proteste per quello che spesso vi viene consentito per il quieto vivere. Dopo tre anni non avete ancora capito che il Presidente del Consiglio non è il vostro garante super partes ma dell'intero Consiglio Comunale e non per questo deve abdicare al ruolo di Consigliere Comunale di maggioranza. Fatevene una ragione. Noi operiamo per il bene comune e voi?».

La nostra redazione resta apertissima ad eventuali repliche del PD come nostro costume.