La maestosa ricostruzione in scala della Cattedrale di Giovinazzo in mostra sino al 28 agosto
Sarà visitabile ogni sera dalle 19.00 alle 21.30
martedì 16 agosto 2022
La maestosa scenografia presepiale ambientata nel centro storico di Giovinazzo, con la splendida Concattedrale Santa Maria Assunta in primo piano, domina la sala San Felice in tutta la sua bellezza. La creazione presepiale, realizzata dai soci Aiap nel 2019, si può ammirare ogni sera, dalle ore 19.00 alle ore 21.30, fino al 28 agosto.
L'iniziativa dell'Aiap –Associazione Italiana Amici del Presepio sede di Giovinazzo ha il patrocinio della Città di Giovinazzo. Ai presepisti Aiap abbiamo chiesto com'è nata l'idea di portare in mostra la scenografia presepiale in estate. Ecco cosa ci hanno detto. «Era un'idea già presa in considerazione dal momento della sua realizzazione, quella di avere in mostra permanente questa scenografia affinché i turisti potessero vederla, ma è stato irrealizzabile perché a oggi a Giovinazzo non esiste uno spazio da destinare in modo permanente a un'esposizione artistica- ci hanno detto dal direttivo Aiap. C'è anche da considerare che a febbraio 2020 questa scenografia era stata destinata ad abbellire un angolo dell'aeroporto Karol Wojtyla, ma a causa della pandemia questo progetto saltò. Abbiamo colto l'occasione di esporla quest'estate per i nostri compaesani che non vivono più a Giovinazzo, per tutti gli emigranti che vivono all'estero e naturalmente per i turisti».
Tanta è stata la curiosità dei visitatori in giro nel centro storico in queste calde e belle serate d'agosto. E ammirare un lavoro artistico di tale pregio fa onore all'impegno e dedizione profusi dai presepisti Aiap sensibili a tener vive le tradizioni e la rara bellezza racchiusa nel presepe. Tra i visitatori un'osservazione particolare che è stata espressa ha rimarcato la scarsa conoscenza che si ha in merito a dove sia collocata la sala San Felice. Qualcuno ha detto: "Come mai avete messo quest'opera in un luogo nascosto, non visibile?"
Purtroppo la sala San Felice non si trova in un percorso prestabilito dai turisti e visitatori, abbiamo scoperto che anche molti giovinazzesi non conoscono l'ubicazione della sala San Felice- hanno così affermato i presepisti». L'Aiap con il suo impegno artistico sul territorio dà conferma di attenzione verso la valorizzazione del territorio stesso e delle sue speciali peculiarità.
«La nostra associazione deve e vuole crescere, sia per la qualità delle opere da realizzare che per il numero dei suoi associati - ci hanno detto -. Ogni anno organizziamo corsi di formazione di base per chi volesse avvicinarsi alla nostra arte e inoltre invitiamo presepisti di fama anche internazionale per far conoscere ed imparare nuove tecniche e l'utilizzo di nuovi materiali ed attrezzature».
L'Aiap ha anche riportato in voga la tradizione di collocare una barca vicino alla Concattedrale, precisamente accanto alla porta da cui esce in processione l'effigie di Maria SS. di Corsignano protettrice di Giovinazzo.
Di quest'antica tradizione ha dato cenni storici Michele Bonserio, studioso, appassionato ed esperto conoscitore di storia locale: «Il tutto è - ha spiegato - legato al culto della intera marineria e alla forte devozione verso la Nostra Madonna di Corsignano-ha affermato il dott. Bonserio. In agosto era tradizione di tutti i marinai ritornare a Giovinazzo per dividere gli utili e riabbracciare le famiglie. Le barchette appese all'Edicola è usanza riconducibile solo alla fine del secolo XIX per mostrare la gratitudine dei marinai delle nostre Vele e la protezione ricevuta dalla Protettrice durante l'anno».
L'iniziativa dell'Aiap –Associazione Italiana Amici del Presepio sede di Giovinazzo ha il patrocinio della Città di Giovinazzo. Ai presepisti Aiap abbiamo chiesto com'è nata l'idea di portare in mostra la scenografia presepiale in estate. Ecco cosa ci hanno detto. «Era un'idea già presa in considerazione dal momento della sua realizzazione, quella di avere in mostra permanente questa scenografia affinché i turisti potessero vederla, ma è stato irrealizzabile perché a oggi a Giovinazzo non esiste uno spazio da destinare in modo permanente a un'esposizione artistica- ci hanno detto dal direttivo Aiap. C'è anche da considerare che a febbraio 2020 questa scenografia era stata destinata ad abbellire un angolo dell'aeroporto Karol Wojtyla, ma a causa della pandemia questo progetto saltò. Abbiamo colto l'occasione di esporla quest'estate per i nostri compaesani che non vivono più a Giovinazzo, per tutti gli emigranti che vivono all'estero e naturalmente per i turisti».
Tanta è stata la curiosità dei visitatori in giro nel centro storico in queste calde e belle serate d'agosto. E ammirare un lavoro artistico di tale pregio fa onore all'impegno e dedizione profusi dai presepisti Aiap sensibili a tener vive le tradizioni e la rara bellezza racchiusa nel presepe. Tra i visitatori un'osservazione particolare che è stata espressa ha rimarcato la scarsa conoscenza che si ha in merito a dove sia collocata la sala San Felice. Qualcuno ha detto: "Come mai avete messo quest'opera in un luogo nascosto, non visibile?"
Purtroppo la sala San Felice non si trova in un percorso prestabilito dai turisti e visitatori, abbiamo scoperto che anche molti giovinazzesi non conoscono l'ubicazione della sala San Felice- hanno così affermato i presepisti». L'Aiap con il suo impegno artistico sul territorio dà conferma di attenzione verso la valorizzazione del territorio stesso e delle sue speciali peculiarità.
«La nostra associazione deve e vuole crescere, sia per la qualità delle opere da realizzare che per il numero dei suoi associati - ci hanno detto -. Ogni anno organizziamo corsi di formazione di base per chi volesse avvicinarsi alla nostra arte e inoltre invitiamo presepisti di fama anche internazionale per far conoscere ed imparare nuove tecniche e l'utilizzo di nuovi materiali ed attrezzature».
L'Aiap ha anche riportato in voga la tradizione di collocare una barca vicino alla Concattedrale, precisamente accanto alla porta da cui esce in processione l'effigie di Maria SS. di Corsignano protettrice di Giovinazzo.
Di quest'antica tradizione ha dato cenni storici Michele Bonserio, studioso, appassionato ed esperto conoscitore di storia locale: «Il tutto è - ha spiegato - legato al culto della intera marineria e alla forte devozione verso la Nostra Madonna di Corsignano-ha affermato il dott. Bonserio. In agosto era tradizione di tutti i marinai ritornare a Giovinazzo per dividere gli utili e riabbracciare le famiglie. Le barchette appese all'Edicola è usanza riconducibile solo alla fine del secolo XIX per mostrare la gratitudine dei marinai delle nostre Vele e la protezione ricevuta dalla Protettrice durante l'anno».