La Madonna di Corsignano di Fernando Stufano compie 10 anni
Disegnata con una preziosa matita di lava è oggi molto quotata. Ma la tavola originale non si trova più
martedì 28 agosto 2018
Compie 10 anni la bella Madonna di Corsignano disegnata da Fernando Stufano nel 2008 (in foto) con l'ausilio di una matita di lava per celebrare la Madre di tutti i giovinazzesi. Un'opera che si meritò la tiratura limitata di cartoline da collezione in collaborazione con Poste Italiane.
Non esattamente accolta con entusiasmo nel suo paese di origine all'epoca, la Madonna di Stufano oggi parrebbe aver raggiunto quotazioni di diverse centinaia di euro su cataloghi d'arte di grande prestigio, come molte delle realizzazioni dell'eclettico artista giovinazzese ormai lanciato nel mondo dell'arte contemporanea. Nel suo curriculum compaiono infatti il primo premio Creatività vinto a Cannes presso la Galerie Le Patio, l'esposizione di un mese a Palazzo di città a Portovenere, la vittoria del premio Biennale Leone d'Oro a Venezia, la partecipazione all'Art Contest del Principato di Monaco, la presenza al Salone di Milano e tantissime recensioni di critici d'arte e supervisori come l'introduzione di un maestro come Philipe Daverio, apparse su prestigiosi cataloghi e riviste d'arte internazionale, tra cui L'Elite, Euroarte, Sogni d'Inchiostro e Biancoscuro.
La particolarità di questa sua opera che omaggia la Patrona di Giovinazzo, si legge in una nota del suo ufficio stampa, risiederebbe nella realizzazione in chiaro scuro su pergamena che «varrebbe circa 1800,00 euro, sempre in base alla proporzione della quotazione ufficiale di uno Stufano. La seconda particolarità - si legge ancora - sta nel fatto che l'artista non ha mai ricevuto indietro la tavola eseguita nel 2008».
Ed è questo un piccolo mistero: quella tavola manca all'appello da 10 anni e la preoccupazione di Fernando Stufano è che sia andata dimenticata in qualche magazzino o peggio perduta o distrutta. Non ne ha mai fatto una questione materiale e se glielo si chiede sorride con espressione sardonica.
Stufano vorrebbe solo che quella tavola tornasse alla luce, «magari per donarla ad un luogo idoneo come la Cittadella della Cultura in piazza Sant'Agostino».
Nel frattempo che qualcuno provi a dargli una risposta, si gode il suo successo fuori da Giovinazzo, come troppo spesso accade ai figli di questa terra, e prepara i suoi Art Contest in giro per mezzo mondo, da Innsbruck a New York, passando per Berlino.
Non esattamente accolta con entusiasmo nel suo paese di origine all'epoca, la Madonna di Stufano oggi parrebbe aver raggiunto quotazioni di diverse centinaia di euro su cataloghi d'arte di grande prestigio, come molte delle realizzazioni dell'eclettico artista giovinazzese ormai lanciato nel mondo dell'arte contemporanea. Nel suo curriculum compaiono infatti il primo premio Creatività vinto a Cannes presso la Galerie Le Patio, l'esposizione di un mese a Palazzo di città a Portovenere, la vittoria del premio Biennale Leone d'Oro a Venezia, la partecipazione all'Art Contest del Principato di Monaco, la presenza al Salone di Milano e tantissime recensioni di critici d'arte e supervisori come l'introduzione di un maestro come Philipe Daverio, apparse su prestigiosi cataloghi e riviste d'arte internazionale, tra cui L'Elite, Euroarte, Sogni d'Inchiostro e Biancoscuro.
La particolarità di questa sua opera che omaggia la Patrona di Giovinazzo, si legge in una nota del suo ufficio stampa, risiederebbe nella realizzazione in chiaro scuro su pergamena che «varrebbe circa 1800,00 euro, sempre in base alla proporzione della quotazione ufficiale di uno Stufano. La seconda particolarità - si legge ancora - sta nel fatto che l'artista non ha mai ricevuto indietro la tavola eseguita nel 2008».
Ed è questo un piccolo mistero: quella tavola manca all'appello da 10 anni e la preoccupazione di Fernando Stufano è che sia andata dimenticata in qualche magazzino o peggio perduta o distrutta. Non ne ha mai fatto una questione materiale e se glielo si chiede sorride con espressione sardonica.
Stufano vorrebbe solo che quella tavola tornasse alla luce, «magari per donarla ad un luogo idoneo come la Cittadella della Cultura in piazza Sant'Agostino».
Nel frattempo che qualcuno provi a dargli una risposta, si gode il suo successo fuori da Giovinazzo, come troppo spesso accade ai figli di questa terra, e prepara i suoi Art Contest in giro per mezzo mondo, da Innsbruck a New York, passando per Berlino.