La lettera aperta dei parrucchieri di Giovinazzo
Alle loro legittime proteste e perplessità avevamo dato spazio nella diretta di lunedì scorso
giovedì 30 aprile 2020
06.00
Scrivono al Governo centrale, agli amministratori locali e a quanti possono udire la loro voce. Sono i parrucchieri, i barbieri ed i proprietari di centri estetici di Giovinazzo, alle perplessità dei quali avevamo dato spazio anche nella nostra diretta di lunedì 27 aprile. Non un grido scomposto d'allarme, ma la richiesta di ricominciare a lavorare. Non chiedono aiuti, quei 600 euro per le loro partite IVA in molti casi non sono ancora arrivati, ma vogliono essere considerati.
Sono consapevoli dei grandissimi, enormi problemi sanitari che il nostro Paese sta affrontando, ma pensano di poter dare garanzie di massima sicurezza. E cercano innanzitutto una interlocuzione, con il Sindaco Tommaso Depalma certamente, che si era impegnato a «rispondere loro al telefono» in questi giorni, ma anche e soprattutto alle istituzioni superiori, da quelle regionali a quelle nazionali.
Il pericolo più grande, poi, è che qualcuno, come sta già accadendo, lavori a nero, abusivamente, violando la legge e guadagnando sulle chiusure delle loro sale, desolatamente vuote da diverse settimane.
Consapevoli dei rischi, delle paure della gente (legittime) e degli obblighi imposti dai decreti, dunque, i parrucchieri e gli estetisti giovinazzesi, così come i loro omologhi di diverse regioni italiane, vogliono essere ascoltati e chiedono di poter ripartire prima di quel fatidico 1° giugno. Chiarezza per i protocolli di sicurezza e certezza per un nuovo inizio non troppo lontano. C'è tutto questo nella lettera che loro ci hanno affidato, ringraziandoci per lo spazio che stiamo dedicando al loro settore. Di seguito il testo. (Gianluca Battista)
«La riapertura dei parrucchieri e dei centri estetici è fissata per l'1 giugno prossimo: qualcuno si è accorto che il 2 giugno è festa nazionale e che si slitta ancora di due giorni?
Il nuovo Dpcm illustrato dal premier Giuseppe Conte il 26 Aprile raccoglie di certo lo sconcerto, il malumore, l'amarezza e la rabbia della nostra intera categoria.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, già ferma da due mesi, dovrà aspettarne in tutto tre, prima di poter riaprire le porte delle nostre attività.
Comprensibili le motivazioni che hanno portato il Governo a questa scelta, ma a nostro avviso intollerabili.
Ci è già sembrato uno sforzo immane mantenere chiuse le nostre attività per due mesi, continuando a sostenere mutui, affitti, forniture, dipendenti in cassa integrazione, e il sostegno ricevuto dai 600 euro è cosa minima rispetto a tutti i costi che molto presto dovremo affrontare.
Avremmo bisogno di liquidità vera ed immediata, della possibilità di accedere alle linee di finanziamento promesse in maniera facile e veloce e preferibilmente a fondo perduto, e senza vincoli di finanziabilità, o della cancellazione delle imposte piuttosto che di un dilaziona mento.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, già quasi in ginocchio, dovrà restare a guardare.
Siamo stati uno dei primi settori a chiudere i battenti, costretto già da subito ad assistere all'incremento dell'esercizio abusivo della professione, del "servizio a domicilio" offerto nella completa illegalità.
Solo che in questo contesto, dove tutti i parrucchieri e i centri estetici sono vincolati alla chiusura, è rimasto terreno fertile per gli abusivi che continuano ad esercitare in modo illegale e con rischi enormi per la sicurezza pubblica, e non solo, visto che sicuramente questi illegali possono pure percepire aiuti economici dal comune poiché risultano senza reddito.
E non parliamo di diffusione delle pratiche abusive, perché esse esistono da sempre, bensì di una intensificazione incontrollata, favorita dall'incremento della domanda negli ultimi mesi, e dall'assoluta mancanza di controlli da parte delle autorità competenti.
E non parliamo di rabbia per concorrenza sleale, alla quale assistiamo inermi da sempre, ma che combattiamo nel nostro piccolo col quotidiano rispetto delle regole e puntuale pagamento dei tributi, bensì di preoccupazione sociale per un fenomeno in forte crescita che mette a repentaglio la salute e la sicurezza pubblica.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, mentre le pratiche abusive continueranno a restare incontrollate, dovrà rispettare le regole.
Siamo pronti a ripartire, invece, perché abbiamo sfruttato questo tempo per riflettere sull'evoluzione del nostro lavoro nel passaggio, pur lento, pur lungo, dalla quarantena alla normalità.
Già in condizioni di regolarità siamo chiamati a rispettare norme rigorose in materia di prevenzione della salute pubblica, ma in questo momento siamo pronti a rivedere ogni aspetto ed ogni procedura: il flusso della clientela, la distanza interpersonale, l'utilizzo di biancheria monouso e di strumenti sterilizzati, la sanificazione degli ambienti.
E se dovranno essere definite ulteriori condizioni, che ce le si comunichino al più presto, perché siamo certi che potremmo rispettare le regole più severe e le norme igieniche più rigide, pur di riprendere la nostra attività.
Noi tutti chiediamo la possibilità di riaprire al più presto, consentendoci di allungare orari di lavoro, magari aprendo liberamente al pubblico anche nei nostri giorni di riposo inclusi i festivi.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma alla nostra categoria, piuttosto che venir richieste garanzie necessarie ad una riapertura ravvicinata dei nostri saloni purché nella massima sicurezza per noi e per i nostri clienti, viene solo e semplicemente chiesto di fermarsi…attendere…resistere».
Il gruppo dei parrucchieri e centri estetici di Giovinazzo qui sotto citati
per i parrucchieri
Gagliardi Angela e Tiziano per Gagliardi Coiffeur
Turturro Angela per Il Mito di Venere
Misceo Lucia per Lucia Misceo Hairstylist
Palmiotto Giuseppe per Creazioni Parrucchieri
Siancalepore Francesca per Hair Stylist
Depalma Dorella per DD Salon hair
Depalma Santa per Tina Parrucchiera
Morea Alina e Antonio per New hair age
Rilievo Laura e Depalma Antonella per Donna Moderna
Ferreri Carmela per Modainsieme
Basile Rosa per Basile Rosa
Turturro Angela per Il Bello delle Donne
Devivo Marina per Devivo Parrucchieri
Per i centri estetici:
Amoia Beatrice per Amoia Beauty & Spa
Sterlacci Chiara per Kiara estetica e Benessere
Delle Site Yasmine per Essence di Yasmine Delle Site
Guastadisegni Lucia per Centro estetico di Guastadisegni Lucia
Coviello Roberta per Studio estetika 23
Sono consapevoli dei grandissimi, enormi problemi sanitari che il nostro Paese sta affrontando, ma pensano di poter dare garanzie di massima sicurezza. E cercano innanzitutto una interlocuzione, con il Sindaco Tommaso Depalma certamente, che si era impegnato a «rispondere loro al telefono» in questi giorni, ma anche e soprattutto alle istituzioni superiori, da quelle regionali a quelle nazionali.
Il pericolo più grande, poi, è che qualcuno, come sta già accadendo, lavori a nero, abusivamente, violando la legge e guadagnando sulle chiusure delle loro sale, desolatamente vuote da diverse settimane.
Consapevoli dei rischi, delle paure della gente (legittime) e degli obblighi imposti dai decreti, dunque, i parrucchieri e gli estetisti giovinazzesi, così come i loro omologhi di diverse regioni italiane, vogliono essere ascoltati e chiedono di poter ripartire prima di quel fatidico 1° giugno. Chiarezza per i protocolli di sicurezza e certezza per un nuovo inizio non troppo lontano. C'è tutto questo nella lettera che loro ci hanno affidato, ringraziandoci per lo spazio che stiamo dedicando al loro settore. Di seguito il testo. (Gianluca Battista)
«La riapertura dei parrucchieri e dei centri estetici è fissata per l'1 giugno prossimo: qualcuno si è accorto che il 2 giugno è festa nazionale e che si slitta ancora di due giorni?
Il nuovo Dpcm illustrato dal premier Giuseppe Conte il 26 Aprile raccoglie di certo lo sconcerto, il malumore, l'amarezza e la rabbia della nostra intera categoria.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, già ferma da due mesi, dovrà aspettarne in tutto tre, prima di poter riaprire le porte delle nostre attività.
Comprensibili le motivazioni che hanno portato il Governo a questa scelta, ma a nostro avviso intollerabili.
Ci è già sembrato uno sforzo immane mantenere chiuse le nostre attività per due mesi, continuando a sostenere mutui, affitti, forniture, dipendenti in cassa integrazione, e il sostegno ricevuto dai 600 euro è cosa minima rispetto a tutti i costi che molto presto dovremo affrontare.
Avremmo bisogno di liquidità vera ed immediata, della possibilità di accedere alle linee di finanziamento promesse in maniera facile e veloce e preferibilmente a fondo perduto, e senza vincoli di finanziabilità, o della cancellazione delle imposte piuttosto che di un dilaziona mento.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, già quasi in ginocchio, dovrà restare a guardare.
Siamo stati uno dei primi settori a chiudere i battenti, costretto già da subito ad assistere all'incremento dell'esercizio abusivo della professione, del "servizio a domicilio" offerto nella completa illegalità.
Solo che in questo contesto, dove tutti i parrucchieri e i centri estetici sono vincolati alla chiusura, è rimasto terreno fertile per gli abusivi che continuano ad esercitare in modo illegale e con rischi enormi per la sicurezza pubblica, e non solo, visto che sicuramente questi illegali possono pure percepire aiuti economici dal comune poiché risultano senza reddito.
E non parliamo di diffusione delle pratiche abusive, perché esse esistono da sempre, bensì di una intensificazione incontrollata, favorita dall'incremento della domanda negli ultimi mesi, e dall'assoluta mancanza di controlli da parte delle autorità competenti.
E non parliamo di rabbia per concorrenza sleale, alla quale assistiamo inermi da sempre, ma che combattiamo nel nostro piccolo col quotidiano rispetto delle regole e puntuale pagamento dei tributi, bensì di preoccupazione sociale per un fenomeno in forte crescita che mette a repentaglio la salute e la sicurezza pubblica.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma la nostra categoria, mentre le pratiche abusive continueranno a restare incontrollate, dovrà rispettare le regole.
Siamo pronti a ripartire, invece, perché abbiamo sfruttato questo tempo per riflettere sull'evoluzione del nostro lavoro nel passaggio, pur lento, pur lungo, dalla quarantena alla normalità.
Già in condizioni di regolarità siamo chiamati a rispettare norme rigorose in materia di prevenzione della salute pubblica, ma in questo momento siamo pronti a rivedere ogni aspetto ed ogni procedura: il flusso della clientela, la distanza interpersonale, l'utilizzo di biancheria monouso e di strumenti sterilizzati, la sanificazione degli ambienti.
E se dovranno essere definite ulteriori condizioni, che ce le si comunichino al più presto, perché siamo certi che potremmo rispettare le regole più severe e le norme igieniche più rigide, pur di riprendere la nostra attività.
Noi tutti chiediamo la possibilità di riaprire al più presto, consentendoci di allungare orari di lavoro, magari aprendo liberamente al pubblico anche nei nostri giorni di riposo inclusi i festivi.
Il Governo ci chiede di aspettare ancora: la "fase 2" ha inizio, ma alla nostra categoria, piuttosto che venir richieste garanzie necessarie ad una riapertura ravvicinata dei nostri saloni purché nella massima sicurezza per noi e per i nostri clienti, viene solo e semplicemente chiesto di fermarsi…attendere…resistere».
Il gruppo dei parrucchieri e centri estetici di Giovinazzo qui sotto citati
per i parrucchieri
Gagliardi Angela e Tiziano per Gagliardi Coiffeur
Turturro Angela per Il Mito di Venere
Misceo Lucia per Lucia Misceo Hairstylist
Palmiotto Giuseppe per Creazioni Parrucchieri
Siancalepore Francesca per Hair Stylist
Depalma Dorella per DD Salon hair
Depalma Santa per Tina Parrucchiera
Morea Alina e Antonio per New hair age
Rilievo Laura e Depalma Antonella per Donna Moderna
Ferreri Carmela per Modainsieme
Basile Rosa per Basile Rosa
Turturro Angela per Il Bello delle Donne
Devivo Marina per Devivo Parrucchieri
Per i centri estetici:
Amoia Beatrice per Amoia Beauty & Spa
Sterlacci Chiara per Kiara estetica e Benessere
Delle Site Yasmine per Essence di Yasmine Delle Site
Guastadisegni Lucia per Centro estetico di Guastadisegni Lucia
Coviello Roberta per Studio estetika 23