«La Giovinazzo che vorremmo», PVA esalta il lavoro del FAI Giovinazzo
Dal partito di opposizione i complimenti ad organizzatori e volontari delle Giornate di Primavera
mercoledì 27 marzo 2019
Abbiamo scritto che lo scorso weekend Giovinazzo è stata al centro della "grande bellezza". Ne è anzi, per dirla meglio, stata la protagonista finalmente consapevole del suo potenziale, grazie alle Giornate FAI di Primavera che ne hanno esaltato chiese, palazzi, scorci e corti del centro storico.
Tanto da finire nei servizi Rai e da attirare migliaia di visitatori da tutta la Città Metropolitana di Bari e dalla provincia Bat.
Ad esaltare il lavoro del gruppo guidato dall'architetto Michele Camporeale, ci ha pensato PrimaVera Alternativa, principale partito di opposizione in Consiglio comunale, con un post apparso sulla pagina Facebook, intitolato "La Giovinazzo che vorremmo":
«È stato bellissimo vedere il centro storico "preso d'assalto" da migliaia di visitatori - scrivono dal gruppo del presidente Girolamo Capurso -. Il merito è dello straordinario lavoro dei volontari del FAI - Gruppo di Giovinazzo, che sono riusciti a condurci nelle bellezze della nostra città, valorizzando e mettendo insieme giovani architetti, storici dell'arte e apprendisti ciceroni del Liceo Classico e Scientifico "M. Spinelli".
Grazie a loro per averci ricordato che bisogna (ri)partire dalla rivalutazione del nostro centro storico e dalle nostre eccellenze locali.
È questo - è la sottolineatura polemica - l'unico "brand" di cui Giovinazzo ha bisogno!».
Nell'ultimo passaggio una stoccata all'Amministrazione comunale in generale ed all'Assessorato alla Cultura e Turismo in particolare, con riferimento al bando pubblico per la valorizzazione di un marchio che contraddistingua, sia dal puto di vista grafico sia da quello del marketing territoriale, Giovinazzo, su cui in tanti hanno storto il naso nelle ultime settimane, affatto convinti della sua utiità (verificabile peraltro nell'arco di un anno).
Le giornate di sabato e domenica, ad ogni buon conto, hanno insegnato a nostro avviso un cosa tanto semplice quanto importante: se si fa squadra, in qualunque maniera la si faccia, mettendo però al posto giusto le competenze giuste, si vince.
E questo dovrebbe essere un modus operandi costante che speriamo tutti, indipendentemente dalle idee politiche, possano portare avanti per il bene di questa cittadina, in cui negli ultimi anni si annusa inequivocabilmente un fermento culturale, che ha però bisogno di supporto ed ha il sacrosanto diritto di esplodere così come abbiamo visto fare grazie al FAI.
Se altrove è stato fatto, anche a Giovinazzo non sarà impossibile realizzarlo.
Tanto da finire nei servizi Rai e da attirare migliaia di visitatori da tutta la Città Metropolitana di Bari e dalla provincia Bat.
Ad esaltare il lavoro del gruppo guidato dall'architetto Michele Camporeale, ci ha pensato PrimaVera Alternativa, principale partito di opposizione in Consiglio comunale, con un post apparso sulla pagina Facebook, intitolato "La Giovinazzo che vorremmo":
«È stato bellissimo vedere il centro storico "preso d'assalto" da migliaia di visitatori - scrivono dal gruppo del presidente Girolamo Capurso -. Il merito è dello straordinario lavoro dei volontari del FAI - Gruppo di Giovinazzo, che sono riusciti a condurci nelle bellezze della nostra città, valorizzando e mettendo insieme giovani architetti, storici dell'arte e apprendisti ciceroni del Liceo Classico e Scientifico "M. Spinelli".
Grazie a loro per averci ricordato che bisogna (ri)partire dalla rivalutazione del nostro centro storico e dalle nostre eccellenze locali.
È questo - è la sottolineatura polemica - l'unico "brand" di cui Giovinazzo ha bisogno!».
Nell'ultimo passaggio una stoccata all'Amministrazione comunale in generale ed all'Assessorato alla Cultura e Turismo in particolare, con riferimento al bando pubblico per la valorizzazione di un marchio che contraddistingua, sia dal puto di vista grafico sia da quello del marketing territoriale, Giovinazzo, su cui in tanti hanno storto il naso nelle ultime settimane, affatto convinti della sua utiità (verificabile peraltro nell'arco di un anno).
Le giornate di sabato e domenica, ad ogni buon conto, hanno insegnato a nostro avviso un cosa tanto semplice quanto importante: se si fa squadra, in qualunque maniera la si faccia, mettendo però al posto giusto le competenze giuste, si vince.
E questo dovrebbe essere un modus operandi costante che speriamo tutti, indipendentemente dalle idee politiche, possano portare avanti per il bene di questa cittadina, in cui negli ultimi anni si annusa inequivocabilmente un fermento culturale, che ha però bisogno di supporto ed ha il sacrosanto diritto di esplodere così come abbiamo visto fare grazie al FAI.
Se altrove è stato fatto, anche a Giovinazzo non sarà impossibile realizzarlo.