La domanda dell'Osservatorio: «Giovinazzo è ancora città di pace?»
Continua la querelle a distanza con gli amministratori dopo l'inaugurazione a Levante
mercoledì 10 maggio 2017
A circa 72 ore dalla presa di posizione, con tanto di striscione contro la posa della deriva del Tornado a Levante, torna a far sentire la sua voce l'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene comune. Questa volta il riferimento di una nota giunta in redazione è alla rimozione di quello striscione e di una bandiera della pace.
«Giovinazzo non è più città di pace? - si chiedono dall'Osservatorio -. Le più importanti autorità cittadine non hanno sfilato pochi mesi fa alla Marcia della Pace e ricevuto dal nostro Vescovo un mandato preciso?
E allora perché una bandiera della Pace può fare paura, tanto da rimuoverla? - è l'interrogativo -. Forse perché svela definitivamente la verità di una contraddizione. Perché al di là della retorica, la deriva di un cacciabombardiere non è, e non può essere, un simbolo di pace tra i popoli. Una fragile bandiera è diventata domenica segno di contraddizione insostenibile - insistono -. Non poteva restare lì a sventolare al vento. È stata rimossa, con buona pace delle coscienze di tutti. Indisturbata, è rimasta sulla nostra scogliera la sagoma minacciosa di un cacciabombardiere.
Ma un pezzo di aereo da guerra, proposto come monumento a ridosso della nostra cinta muraria, davvero rappresenta i valori in cui crede la nostra Comunità? Non ci fosse stata contraddizione - è la conclusione a cui giungono dall'Osservatorio - quella bandiera sarebbe rimasta lì a sventolare festosa sul monumento e su tutti gli operatori di pace».
«Giovinazzo non è più città di pace? - si chiedono dall'Osservatorio -. Le più importanti autorità cittadine non hanno sfilato pochi mesi fa alla Marcia della Pace e ricevuto dal nostro Vescovo un mandato preciso?
E allora perché una bandiera della Pace può fare paura, tanto da rimuoverla? - è l'interrogativo -. Forse perché svela definitivamente la verità di una contraddizione. Perché al di là della retorica, la deriva di un cacciabombardiere non è, e non può essere, un simbolo di pace tra i popoli. Una fragile bandiera è diventata domenica segno di contraddizione insostenibile - insistono -. Non poteva restare lì a sventolare al vento. È stata rimossa, con buona pace delle coscienze di tutti. Indisturbata, è rimasta sulla nostra scogliera la sagoma minacciosa di un cacciabombardiere.
Ma un pezzo di aereo da guerra, proposto come monumento a ridosso della nostra cinta muraria, davvero rappresenta i valori in cui crede la nostra Comunità? Non ci fosse stata contraddizione - è la conclusione a cui giungono dall'Osservatorio - quella bandiera sarebbe rimasta lì a sventolare festosa sul monumento e su tutti gli operatori di pace».