La dittatura del presente
Lectio magistralis del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Valentino Losito
mercoledì 19 novembre 2014
12.54
Molti autori contemporanei l'hanno definita "la dittatura del presente". È quell'imperante bisogno di bruciare sempre tutto in poco tempo, tipica dell'uomo post-moderno, incapace, a tratti, di intessere relazioni umane durature.
Di questo e di tanto altro ha parlato Valentino Losito, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia, protagonista di una vera e propria lectio magistralis presso la Chiesa del Carmine, nell'ambito del terzo incontro del ciclo di conferenze "La relazione umana oggi", in questa occasione dal titolo "La relazione umana oggi nel tempo del tutto è lecito", organizzata dalla Concattedrale di Giovinazzo, in collaborazione con il Dipartimento di Bioetica dell'Università degli Studi di Bari, con l'Ordine dei Giornalisti della Puglia e con l'Assessorato alla Solidarietà Sociale del Comune di Giovinazzo. L'incontro, valido come formazione professionale per giornalisti, ha visto il presidente dell'Ordine pugliese puntare il dito contro «il dilagare del brutto che oggi è imperante e l'uomo contemporaneo è distratto da falsi stimoli, incapace quasi di riconoscere la bellezza». La bellezza è la base di una vita diversa, che oggi si fa fatica ad intravedere, intrappolati dalla rete virtuale, che diviene agorà dove incontrarsi, spesso confrontarsi, senza però quasi mai vedersi.
Secondo il giornalista, «le prime vittime di questo stato di cose sono i giovani, che spesso mascherano la loro solitudine interiore con rapporti virtuali». Da questo dato inquietante bisognerebbe partire per ripristinare quelle "agenzie educative" disgregatesi nel tempo, come le famiglie, gli oratori, i punti di aggregazione cattolici e laici. Solo bellezza, lentezza dei ritmi, gentilezza e mitezza potranno salvarci da tutto questo. Ed il bello è anche nella vita quotidiana, quella spesso poco raccontata anche dai giornalisti, a cui l'incontro era dedicato. Storie nascoste a cui lo sguardo del cronista deve rivolgersi, scandagliando i volti dei protagonisti. I volti, appunto, specchio ineludibile dell'animo umano.
A seguire c'è stato un dibattito con i tanti professionisti e pubblicisti presenti, vogliosi di portare la loro esperienza all'interno di un confronto a tratti serrato, ma molto interessante. E così, la parola formazione giornalistica inizia nuovamente ad assumere connotati giusti, incanalata in una crescita professionale che deriva dallo stare in rete (in senso fisico questa volta) con i propri colleghi.
Prossimo appuntamento del ciclo, presso la sala San Felice, martedì 25 novembre quando il docente Rocco Carsillo, esperto di etica e deontologia, si soffermerà su "La relazione umana e i nuovi idoli: potere, notorietà, chirurgia estetica".
Di questo e di tanto altro ha parlato Valentino Losito, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia, protagonista di una vera e propria lectio magistralis presso la Chiesa del Carmine, nell'ambito del terzo incontro del ciclo di conferenze "La relazione umana oggi", in questa occasione dal titolo "La relazione umana oggi nel tempo del tutto è lecito", organizzata dalla Concattedrale di Giovinazzo, in collaborazione con il Dipartimento di Bioetica dell'Università degli Studi di Bari, con l'Ordine dei Giornalisti della Puglia e con l'Assessorato alla Solidarietà Sociale del Comune di Giovinazzo. L'incontro, valido come formazione professionale per giornalisti, ha visto il presidente dell'Ordine pugliese puntare il dito contro «il dilagare del brutto che oggi è imperante e l'uomo contemporaneo è distratto da falsi stimoli, incapace quasi di riconoscere la bellezza». La bellezza è la base di una vita diversa, che oggi si fa fatica ad intravedere, intrappolati dalla rete virtuale, che diviene agorà dove incontrarsi, spesso confrontarsi, senza però quasi mai vedersi.
Secondo il giornalista, «le prime vittime di questo stato di cose sono i giovani, che spesso mascherano la loro solitudine interiore con rapporti virtuali». Da questo dato inquietante bisognerebbe partire per ripristinare quelle "agenzie educative" disgregatesi nel tempo, come le famiglie, gli oratori, i punti di aggregazione cattolici e laici. Solo bellezza, lentezza dei ritmi, gentilezza e mitezza potranno salvarci da tutto questo. Ed il bello è anche nella vita quotidiana, quella spesso poco raccontata anche dai giornalisti, a cui l'incontro era dedicato. Storie nascoste a cui lo sguardo del cronista deve rivolgersi, scandagliando i volti dei protagonisti. I volti, appunto, specchio ineludibile dell'animo umano.
A seguire c'è stato un dibattito con i tanti professionisti e pubblicisti presenti, vogliosi di portare la loro esperienza all'interno di un confronto a tratti serrato, ma molto interessante. E così, la parola formazione giornalistica inizia nuovamente ad assumere connotati giusti, incanalata in una crescita professionale che deriva dallo stare in rete (in senso fisico questa volta) con i propri colleghi.
Prossimo appuntamento del ciclo, presso la sala San Felice, martedì 25 novembre quando il docente Rocco Carsillo, esperto di etica e deontologia, si soffermerà su "La relazione umana e i nuovi idoli: potere, notorietà, chirurgia estetica".