La dichiarazione d'amore a Giovinazzo di Alfonso Ricci

Alcuni scatti serali per raccontare con le foto la meravigliosa atmosfera del borgo antico

giovedì 15 novembre 2018
A cura di Gianluca Battista
Ci sono sere, soprattutto in autunno ed in primavera, in cui l'aria a Giovinazzo è ancora dolce, tiepida. Ed è in quelle sere che ti viene voglia di scoprirla o ri-scoprirla perché ogni volta è diversa dall'altra, ogni volta è un primo incontro.

Il borgo antico è così, ti ammalia, ti accarezza e sa essere ancor più bello se svuotato dal caos estivo e dalle sue implicazioni mondane. Il paese vecchio si può vendere per un periodo al visitatore distratto, ma poi, da settembre in poi, ritorna al suo candore, senza peccati, pronto a rientrare in quella dimensione ovattata amatissima dai turisti che sanno guardare oltre un semplice locale aperto.

Alfonso Ricci, fotografo per passione, è un giovinazzese d'adozione e solo da qualche mese si è stabilito in città. Eppure con la sua macchina fotografica ha colto l'intima essenza di un borgo antico ben conservato, in cui, dopo il tramonto, la pietra bianca diventa giallognola con riflessi arancio per via dell'illuminazione artificiale. Non è una deminutio, tutt'altro. È solo un'altra faccia di Giovinazzo, quella pacata e romantica della sera, del dopo-tramonto, del relax dopo le fatiche quotidiane.

I suoi scatti, che vi proponiamo in gallery, sono una cartolina per questa cittadina piena di contraddizioni, di conflitti, di divisioni quasi genetiche dei suoi abitanti, che ritrova la sua dimensione reale proprio in quel borgo, in quelle immagini immortalate quando la quiete si fa regola ed il vociare fragoroso dell'estate è solo un fastidioso ricordo ormai lontano.

È la Giovinazzo dei giovinazzesi e di pochi altri eletti, è quella delle vecchine che vanno a messa, delle coppie di innamorati, dei (pochi) artigiani, delle stelle e della luna che si riflette nelle acque placide del porticciolo. È la Giovinazzo che si riappropria di se stessa, che si vuole più bene ed in cui i campanili delle chiese sono guardiani silenziosi del tempo.

Ed a lei, a questa bella signora, rendiamo omaggio con questi scatti.
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