"La Confraternita del Carmine di Giovinazzo": Diego de Ceglia presenta il suo saggio
Sabato 11 settembre, alle 19.00, in piazza Benedettine
venerdì 10 settembre 2021
Questo sabato, 11 settembre, a partire dalle ore 19.00, sul sagrato della chiesa ex monastica di "San Giovanni Battista" in piazza Benedettine, nel centro storico di Giovinazzo, sarà presentato il volume di Diego de Ceglia dal titolo "La Confraternita del Carmine di Giovinazzo. Spiritualità e debolezze umane in una istituzione di epoca post-tridentina" (vol. 11° della collana "Il Grifo" del Centro Ricerche di Storia e Arte - Bitonto).
Si tratta di un appuntamento di rilievo per quanti amano la storia giovinazzese ed in particolar modo quella legata ai pii sodalizi cittadini, da secoli spina dorsale della comunità cattolica locale.
La serata sarà aperta dai saluti di Gaetano Masellis, Priore Arciconfraternita Maria SS. del Carmine. A seguire vi sarà l'interevento del Prof. Stefano Milillo, Presidente Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto.
Eccellente anche il relatore, che sarà il Monsignor Luigi Michele de Palma, Docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Lateranense ed Archivista Generale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Dopo aver accennato all'operato del Vescovo Giovanni Antonio Viperano (1598-1610), al quale si deve la fondazione di questo sodalizio nello spirito della riforma tridentina, lo studio esamina i rapporti della confraternita sia con l'Ordine dei Gesuiti, ai cui principi si rifaceva, sia con quello dei Somaschi, dei quali condivise la locale sede. Approfonditi i riferimenti alla soppressione del corpo sociale nel 1615 e alla sua ricostituzione trenta anni dopo
Particolare attenzione è riservata alle vicende connesse al trasferimento della Confraternita in diverse sedi, alle regole imposte al momento della formale istituzione canonica e a quelle dei secoli XVIII e XIX approvate dall'autorità civile.
Il saggio restituisce l'immagine di un sodalizio che ha lasciato un segno nella religiosità cittadina e nei confratelli che, pur guidati dalla devozione alla Vergine Santissima, sono stati spesso condizionati dalle umane debolezze.
Si tratta di un appuntamento di rilievo per quanti amano la storia giovinazzese ed in particolar modo quella legata ai pii sodalizi cittadini, da secoli spina dorsale della comunità cattolica locale.
La serata sarà aperta dai saluti di Gaetano Masellis, Priore Arciconfraternita Maria SS. del Carmine. A seguire vi sarà l'interevento del Prof. Stefano Milillo, Presidente Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto.
Eccellente anche il relatore, che sarà il Monsignor Luigi Michele de Palma, Docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Lateranense ed Archivista Generale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
IL VOLUME
Il saggio delinea la storia complessa della Confraternita del Carmine di Giovinazzo partendo dalla presentazione del suo atto istitutivo, il cui originale pergamenaceo del 1598 è stato casualmente rinvenuto nell'Archivio di Stato di Bari.Dopo aver accennato all'operato del Vescovo Giovanni Antonio Viperano (1598-1610), al quale si deve la fondazione di questo sodalizio nello spirito della riforma tridentina, lo studio esamina i rapporti della confraternita sia con l'Ordine dei Gesuiti, ai cui principi si rifaceva, sia con quello dei Somaschi, dei quali condivise la locale sede. Approfonditi i riferimenti alla soppressione del corpo sociale nel 1615 e alla sua ricostituzione trenta anni dopo
Particolare attenzione è riservata alle vicende connesse al trasferimento della Confraternita in diverse sedi, alle regole imposte al momento della formale istituzione canonica e a quelle dei secoli XVIII e XIX approvate dall'autorità civile.
Il saggio restituisce l'immagine di un sodalizio che ha lasciato un segno nella religiosità cittadina e nei confratelli che, pur guidati dalla devozione alla Vergine Santissima, sono stati spesso condizionati dalle umane debolezze.