L'ultimo viaggio di Don Nicola Gaudio
Ieri i funerali in cattedrale a Molfetta
martedì 28 aprile 2015
03.13
Il viaggio è stato uno dei motivi portanti della sua vita. Viaggio verso nuove mete e nuovi popoli, verso nuove anime da conoscere e salvare, per testimoniare, anche attraverso lo scoutismo, il suo amore immenso verso Dio.
L'ultimo saluto a Don Nicola Gaudio non è stato un funerale. No, è stata una festa, fatta di canti gioiosi come lui avrebbe voluto ed è stata partecipazione di migliaia di persone che hanno voluto dire "ciao" ad un «indomabile combattente», come lo ha definito S.E. Mons. Luigi Martella. È stato solo un ultimo viaggio verso la Casa del Padre, verso la pace che lui, quel prete mai domo, aveva sempre predicato in Terra.
Ieri pomeriggio, la cattedrale di Molfetta ha ospitato una delle pagine più belle della vita diocesana. Ed il merito è di chi non l'ha potuta vedere quella festa. Don Nicola Gaudio è stato l'esempio di come osare, credendo fermamente in Dio e nel suo amore infinito, possa essere la via per incontrare gli altri ed accompagnarli sulla strada tortuosa della vita.
C'erano gli scout molfettesi, c'era l'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine di Giovinazzo, c'erano tanti suoi amici sacerdoti, i seminaristi e la gente comune che gli voleva bene. C'erano tutti o quasi attorno a quel feretro semplice, con la bandiera della pace posata su. In tanti hanno pianto, ma in tanti hanno anche sorriso ripercorrendo, attraverso le parole di Mons. Martella, l'esistenza e la missione di questo bravo pastore d'anime.
Don Nicola era pronto, lo hanno raccontato le persone che gli sono state accanto nelle ultime ore, ricordandolo. Negli ultimi giorni in ospedale avrà ripensato alla sua straordinaria vita, al suo amico Don Tonino Bello, al suo essere profondamente scout ed ai ragazzi del mensile "in Città" per cui scriveva.
Ci avrà ricordati tutti, ne siamo certi, sorridendo con quel sorriso benevole che gli era proprio. Per una volta soddisfatto di quanto aveva compiuto. Lui, l'amico dei deboli, quello sempre un passo avanti agli altri se si trattava di "fare". Quegli altri che ieri lo hanno salutato, vedendolo andar via, fazzolettone da boy scout al collo e zaino in spalla verso l'ultima salita.
L'ultimo saluto a Don Nicola Gaudio non è stato un funerale. No, è stata una festa, fatta di canti gioiosi come lui avrebbe voluto ed è stata partecipazione di migliaia di persone che hanno voluto dire "ciao" ad un «indomabile combattente», come lo ha definito S.E. Mons. Luigi Martella. È stato solo un ultimo viaggio verso la Casa del Padre, verso la pace che lui, quel prete mai domo, aveva sempre predicato in Terra.
Ieri pomeriggio, la cattedrale di Molfetta ha ospitato una delle pagine più belle della vita diocesana. Ed il merito è di chi non l'ha potuta vedere quella festa. Don Nicola Gaudio è stato l'esempio di come osare, credendo fermamente in Dio e nel suo amore infinito, possa essere la via per incontrare gli altri ed accompagnarli sulla strada tortuosa della vita.
C'erano gli scout molfettesi, c'era l'Arciconfraternita di Maria SS. del Carmine di Giovinazzo, c'erano tanti suoi amici sacerdoti, i seminaristi e la gente comune che gli voleva bene. C'erano tutti o quasi attorno a quel feretro semplice, con la bandiera della pace posata su. In tanti hanno pianto, ma in tanti hanno anche sorriso ripercorrendo, attraverso le parole di Mons. Martella, l'esistenza e la missione di questo bravo pastore d'anime.
Don Nicola era pronto, lo hanno raccontato le persone che gli sono state accanto nelle ultime ore, ricordandolo. Negli ultimi giorni in ospedale avrà ripensato alla sua straordinaria vita, al suo amico Don Tonino Bello, al suo essere profondamente scout ed ai ragazzi del mensile "in Città" per cui scriveva.
Ci avrà ricordati tutti, ne siamo certi, sorridendo con quel sorriso benevole che gli era proprio. Per una volta soddisfatto di quanto aveva compiuto. Lui, l'amico dei deboli, quello sempre un passo avanti agli altri se si trattava di "fare". Quegli altri che ieri lo hanno salutato, vedendolo andar via, fazzolettone da boy scout al collo e zaino in spalla verso l'ultima salita.