L'ultima volta in Questura di Raffaele Sollecito
Ieri ha ritirato un cd, un coltello ed un pc a Perugia
domenica 6 marzo 2016
06.00
«La mia tragedia è cominciata qui quasi nove anni fa. L'incontro di oggi mette fine a ciò che ho dovuto sopportare per troppo tempo».
Così si è espresso Raffaele Sollecito ieri, dopo essere uscito dalla Questura di Perugia, dove aveva ritirato un cd, un coltello ed un computer. Gli oggetti gli erano stati sequestrati al momento dell'arresto da parte della polizia. Questo passaggio scolpisce di fatto la parola fine su una vicenda lunga e travagliata, che lo ha visto imputato per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto tra l'1 ed il 2 novembre 2007 in una casa in via Della Pergola, nel capoluogo umbro.
Sollecito è stato poi assolto in via definitiva, dopo ben cinque processi, insieme alla sua ex fidanzata, Amanda Knox. Per l'omicidio resta in carcere, invece, Rudy Guede, condannato in via definitiva a 16 anni, ma sempre proclamatosi innocente.
Intervistato dal settimanale "Gente", l'ingegnere informatico giovinazzese si è anche soffermato sul suo rapporto con la ragazza americana: «Facciamo vite diverse ormai - ha ricordato -. Il nostro legame è per sempre, ma è anche il motivo per cui ci siamo rovinati». La sua nuova società ha sede in via Bari e lui è riuscito ad ottenere finanziamenti regionali per il sito BeOnMemories, da lui ideato e su cui si possono ricordare i cari estinti. Un'idea per ricominciare dalla sua terra.
Però lui non ha nessuna voglia di mettere da parte la sua vicenda ed ha lanciato un messaggio: «Mi batto per far capire che l'ingiustizia che è capitata a me può succedere a chiunque. In carcere sono quasi impazzito, l'isolamento mi causò anche problemi fisici che ancora sto cercando di risolvere».
Così si è espresso Raffaele Sollecito ieri, dopo essere uscito dalla Questura di Perugia, dove aveva ritirato un cd, un coltello ed un computer. Gli oggetti gli erano stati sequestrati al momento dell'arresto da parte della polizia. Questo passaggio scolpisce di fatto la parola fine su una vicenda lunga e travagliata, che lo ha visto imputato per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto tra l'1 ed il 2 novembre 2007 in una casa in via Della Pergola, nel capoluogo umbro.
Sollecito è stato poi assolto in via definitiva, dopo ben cinque processi, insieme alla sua ex fidanzata, Amanda Knox. Per l'omicidio resta in carcere, invece, Rudy Guede, condannato in via definitiva a 16 anni, ma sempre proclamatosi innocente.
Intervistato dal settimanale "Gente", l'ingegnere informatico giovinazzese si è anche soffermato sul suo rapporto con la ragazza americana: «Facciamo vite diverse ormai - ha ricordato -. Il nostro legame è per sempre, ma è anche il motivo per cui ci siamo rovinati». La sua nuova società ha sede in via Bari e lui è riuscito ad ottenere finanziamenti regionali per il sito BeOnMemories, da lui ideato e su cui si possono ricordare i cari estinti. Un'idea per ricominciare dalla sua terra.
Però lui non ha nessuna voglia di mettere da parte la sua vicenda ed ha lanciato un messaggio: «Mi batto per far capire che l'ingiustizia che è capitata a me può succedere a chiunque. In carcere sono quasi impazzito, l'isolamento mi causò anche problemi fisici che ancora sto cercando di risolvere».