L'Osservatorio ed il «pasticciaccio brutto di via Marina»
Il nuovo attacco alle politiche della Giunta targata Depalma
giovedì 21 gennaio 2016
0.03
A distanza di pochi giorni dal nostro articolo, che riportava l'ordinanza con cui il TAR della Puglia aveva accolto il ricorso della società appaltataria dei lavori da eseguirsi su via Marina, torna a far sentire la sua voce l'Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune.
La giustizia amministrativa si era espressa sul ricorso messo in atto dalla ditta appaltataria per via di un termine perentorio di 15 giorni imposto dall'Amministrazione comunale circa l'inizio dei lavori, pena la decadenza da tale ruolo. Non era dunque entrata nel merito né della questione di cui sopra, da discutersi il 22 giugno prossimo, né tanto meno del progetto in sé riguardante quella passeggiata panoramica. Era stata una deliberazione di Giunta a far registrare, viste le numerose difficoltà incontro a cui era andata l'Amministrazione in questi mesi (ricorsi vari, pareri ministeriali ecc.), una sorta di passo indietro da parte di Palazzo di Città: i lavori si faranno, in soldoni, ma senza prendere in considerazione il nuovo progetto.
L'Osservatorio attacca: «Il comportamento tenuto dall'Amministrazione Depalma nella vicenda "Interventi di messa in sicurezza della passeggiata storica" di via Marina è emblematico degli ingenti danni che la "cattiva" amministrazione e l'assenza di una seria programmazione in tema di urbanistica e lavori pubblici possono infliggere al "bene comune" ed alla collettività».
Lo stesso organismo ripercorre l'iter burocratico di approvazione di quel nuovo progetto, ma giunge ad una conclusione che, va sottolineato, in questi giorni abbiamo riscontrato essere parere condiviso da buona parte della popolazione (almeno quella informata sui fatti, ndr). Dopo aver letto la deliberazione di Giunta del 24 dicembre 2015, rintracciabile sull'Albo Pretorio on line dal 14 gennaio scorso, l'Osservatorio scrive: «In altre parole, al termine di uno sconcertante "andirivieni" procedimentale e dopo aver costretto cittadini e turisti a sopportare anni di transenne, sembrerebbe che l'Amministrazione comunale abbia deciso di fare ora quello che la Pro Loco e la stragrande maggioranza dei cittadini giovinazzesi chiedeva da tempo: sostituire solo le balaustre pericolanti!».
«Ci sarebbe da gioire ed essere felici, se non fosse che il Sindaco ed i componenti della Giunta Comunale hanno colposamente ignorato che, sin dall'ottobre 2015, pendeva un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) con il quale la società aggiudicataria dell'appalto contestava la rimodulazione dei lavori unilateralmente decisa dal Comune di Giovinazzo, e del quale sarebbe stato più opportuno attendere l'esito. Il TAR Puglia - scrivono richiamando l'atto -, con ordinanza n. 13 del 16 gennaio 2016, rilevando il mancato rispetto da parte del Comune di Giovinazzo dei "principi di correttezza e buona fede nella gestione del contratto amministrativo intercorso con la Società Archeo & Restauri S.r.l." e che "dalla disposta decadenza, la Società ricorrente ritrae un danno irreparabile", ha disposto "il riesame dell'attività (…) da effettuarsi nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione della presente ordinanza"».
Secondo gli osservatori, a giugno vi saranno conseguenze sicure per l'Ente comunale, esposto ad un risarcimento. Per questo il coordinamento guidato da Vincenzo Castrignano punta dritto sui costi complessivi di tale operazione: «In caso di abbandono dell'ipotesi progettuale originaria, pertanto, l'ingente "risarcimento danni" dovuto alla società ARCHEO & RESTAURI s.r.l. andrebbe a sommarsi ai soldi dei cittadini giovinazzesi già buttati al vento per questa triste vicenda, dato che la scelta del Sindaco Depalma di attendere tre anni per "decidere di non decidere" è già costata, ad oggi, l'astronomica cifra di 60.559,84 €, così ripartita:
- progettazione lavori (determinazione 465/2012): Euro 14.365,64
- scavi archeologici (certificazione di regolare esecuzione lavori): Euro 32.643,40
- sorveglianza archeologica (determinazione n. 465/2014): Euro 5.075,20
- indagine GPR (determinazione n. 257/2015): Euro 1.220,00
- conferimento incarico legale (delibera G.C. n. 158/2015) Euro 5.836,48
- spese legali liquidate ordinanza Tar Puglia n. 13/2016 Euro 1.459,12».
Cosa ne conclude quindi l'Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune?
La risposta è tutta nella chiosa: «È l'ennesima riprova, contrariamente al parere del nostro Sindaco, che il rispetto delle regole (la forma), soprattutto in campo istituzionale, è prerogativa imprescindibile della sostanza. Ignorarlo sistematicamente, com'è sua abitudine, non può che esporre a gravi conseguenze economiche e sociali, se non addirittura penali».
Così la pensano dall'Osservatorio. La Giunta ha già espresso il suo intendimento attraverso la deliberazione della Vigilia di Natale e dubitiamo voglia replicare nel merito. Quello che in tanti si e ci ripetono è sempre lo stesso motivo: riusciremo in estate a non vedere più quelle bruttissime transenne? Se il TAR deciderà nel merito il 22 giugno è dunque possibile che questa ipotesi non divenga attuabile?
Agli Amministratori, se vorranno, la possibilità di rispondere e di replicare se lo riterranno opportuno.
La giustizia amministrativa si era espressa sul ricorso messo in atto dalla ditta appaltataria per via di un termine perentorio di 15 giorni imposto dall'Amministrazione comunale circa l'inizio dei lavori, pena la decadenza da tale ruolo. Non era dunque entrata nel merito né della questione di cui sopra, da discutersi il 22 giugno prossimo, né tanto meno del progetto in sé riguardante quella passeggiata panoramica. Era stata una deliberazione di Giunta a far registrare, viste le numerose difficoltà incontro a cui era andata l'Amministrazione in questi mesi (ricorsi vari, pareri ministeriali ecc.), una sorta di passo indietro da parte di Palazzo di Città: i lavori si faranno, in soldoni, ma senza prendere in considerazione il nuovo progetto.
L'Osservatorio attacca: «Il comportamento tenuto dall'Amministrazione Depalma nella vicenda "Interventi di messa in sicurezza della passeggiata storica" di via Marina è emblematico degli ingenti danni che la "cattiva" amministrazione e l'assenza di una seria programmazione in tema di urbanistica e lavori pubblici possono infliggere al "bene comune" ed alla collettività».
Lo stesso organismo ripercorre l'iter burocratico di approvazione di quel nuovo progetto, ma giunge ad una conclusione che, va sottolineato, in questi giorni abbiamo riscontrato essere parere condiviso da buona parte della popolazione (almeno quella informata sui fatti, ndr). Dopo aver letto la deliberazione di Giunta del 24 dicembre 2015, rintracciabile sull'Albo Pretorio on line dal 14 gennaio scorso, l'Osservatorio scrive: «In altre parole, al termine di uno sconcertante "andirivieni" procedimentale e dopo aver costretto cittadini e turisti a sopportare anni di transenne, sembrerebbe che l'Amministrazione comunale abbia deciso di fare ora quello che la Pro Loco e la stragrande maggioranza dei cittadini giovinazzesi chiedeva da tempo: sostituire solo le balaustre pericolanti!».
«Ci sarebbe da gioire ed essere felici, se non fosse che il Sindaco ed i componenti della Giunta Comunale hanno colposamente ignorato che, sin dall'ottobre 2015, pendeva un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) con il quale la società aggiudicataria dell'appalto contestava la rimodulazione dei lavori unilateralmente decisa dal Comune di Giovinazzo, e del quale sarebbe stato più opportuno attendere l'esito. Il TAR Puglia - scrivono richiamando l'atto -, con ordinanza n. 13 del 16 gennaio 2016, rilevando il mancato rispetto da parte del Comune di Giovinazzo dei "principi di correttezza e buona fede nella gestione del contratto amministrativo intercorso con la Società Archeo & Restauri S.r.l." e che "dalla disposta decadenza, la Società ricorrente ritrae un danno irreparabile", ha disposto "il riesame dell'attività (…) da effettuarsi nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione della presente ordinanza"».
Secondo gli osservatori, a giugno vi saranno conseguenze sicure per l'Ente comunale, esposto ad un risarcimento. Per questo il coordinamento guidato da Vincenzo Castrignano punta dritto sui costi complessivi di tale operazione: «In caso di abbandono dell'ipotesi progettuale originaria, pertanto, l'ingente "risarcimento danni" dovuto alla società ARCHEO & RESTAURI s.r.l. andrebbe a sommarsi ai soldi dei cittadini giovinazzesi già buttati al vento per questa triste vicenda, dato che la scelta del Sindaco Depalma di attendere tre anni per "decidere di non decidere" è già costata, ad oggi, l'astronomica cifra di 60.559,84 €, così ripartita:
- progettazione lavori (determinazione 465/2012): Euro 14.365,64
- scavi archeologici (certificazione di regolare esecuzione lavori): Euro 32.643,40
- sorveglianza archeologica (determinazione n. 465/2014): Euro 5.075,20
- indagine GPR (determinazione n. 257/2015): Euro 1.220,00
- conferimento incarico legale (delibera G.C. n. 158/2015) Euro 5.836,48
- spese legali liquidate ordinanza Tar Puglia n. 13/2016 Euro 1.459,12».
Cosa ne conclude quindi l'Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune?
La risposta è tutta nella chiosa: «È l'ennesima riprova, contrariamente al parere del nostro Sindaco, che il rispetto delle regole (la forma), soprattutto in campo istituzionale, è prerogativa imprescindibile della sostanza. Ignorarlo sistematicamente, com'è sua abitudine, non può che esporre a gravi conseguenze economiche e sociali, se non addirittura penali».
Così la pensano dall'Osservatorio. La Giunta ha già espresso il suo intendimento attraverso la deliberazione della Vigilia di Natale e dubitiamo voglia replicare nel merito. Quello che in tanti si e ci ripetono è sempre lo stesso motivo: riusciremo in estate a non vedere più quelle bruttissime transenne? Se il TAR deciderà nel merito il 22 giugno è dunque possibile che questa ipotesi non divenga attuabile?
Agli Amministratori, se vorranno, la possibilità di rispondere e di replicare se lo riterranno opportuno.