L'omaggio ad Haiti del Bari in Jazz

Ieri sera il bel concerto di Mélissa Leveaux in piazza Duomo

mercoledì 25 luglio 2018 11.17
A cura di Marzia Morva
Tra le rassegne musicali estive più seguite ed apprezzate c'è il Festival Metropolitano Bari in Jazz, da qualche anno impostato in forma itinerante tra i comuni della Città Metropolitana.

Una vetrina musicale che si basa su ricerca, sperimentazione e nuove progettualità tutte da scoprire. Giunto alla quattordicesima edizione, il Festival Bari in Jazz, ideato ed organizzato dall'Associazione Abusuan, nato nelle corti e nelle piazzette della città vecchia del capoluogo, per il terzo anno consecutivo ha fatto tappa a Giovinazzo in una serata evento nata con il patrocinio e il contributo del Comune di Giovinazzo ed inserita nel cartellone dell'Estate Giovinazzese 2018.

In piazza Duomo ieri sera un pubblico trasversale alle varie generazioni ha apprezzato il concerto della cantautrice Mélissa Laveaux preceduto, in apertura di serata, dal Soundscapes, trio composto da Livio Bartolo alla chitarra elettrica ed effetti, Andrea Esperti al contrabbasso e Marco Calabretti alla batteria e percussioni. La formazione che fa parte dello Spazio Giovani Talenti-Under 35, nasce dall'incontro di tre giovani musicisti pugliesi attivamente impegnati sul territorio in situazioni musicali differenti, che ruotano dalle sonorità dal jazz tradizionale per giungere alla musica contemporanea. Il trio ha proposto un vero e proprio paesaggio sonoro, complice l'improvvisazione, la ricerca e la sperimentazione rivolte ad una personale e creativa libertà espressiva. Infatti, nella sua performance sul palco di Giovinazzo c'è stata l'esecuzione di composizioni originali dedicate all'Islanda ed un brano particolare ricco di effetti sonori e sperimentazione dedicato a Reykjavík.

Dopo i saluti istituzionali dell'Assessore Anna Vacca, Melissa Laveaux cantautrice e chitarrista, classe 1985, di origine haitiana ma con passaporto canadese, ora residente a Parigi, ha proposto brani del suo nuovo lavoro discografico, "Radio Siwèl" che ha portato in tour in Italia nei mesi scorsi.

Il disco è un sentito omaggio ad Haiti, terra d'origine dei suoi genitori, paese nel quale è tornata dopo venti anni e ne ha studiato a fondo le radici partendo dalla conoscenza più approfondita di Martha Jean –Claude, una cantante e compositrice haitiana la cui musica ascoltava da piccola perché i suoi genitori ne erano appassionati. Il concerto di ieri sera ha racchiuso in una melodica e raffinata sintesi tutta la storia e la ricerca di quelle melodie e vecchie canzoni tradizionali haitiane che hanno un filo conduttore al loro interno: l'occupazione di Haiti da parte dell'America tra il 1915 ed il 1934 unitamente all'esilio, alla prigionia e al colonialismo.

La sua musica ha proposto nuove sonorità e suggestioni che incontrano la tradizione della sua terra in una miscela di modernità che si lascia ascoltare proponendo semplici melodie in lingua creola mescolate a ritmi caraibici, un moderno merengue, il pop, il rock ed una ritmica data dai suoni afro-beat. La cantante ha comunicato con il pubblico, grazie al suo sorriso, creando in inglese, spagnolo e francese naturale empatia.

La cantante è impegnata nel sociale per la causa femminista, contro la violenza sulle donne ed ha presentato i brani raccontando del suo impegno politico, attraverso canzoni intrise del messaggio di ribellione degli haitiani verso ogni forma di pressione e occupazione esterna, che sta orientando il suo "fare musica".

Il concerto è sembrato una tavolozza sonora suggestiva e composita, in cui l'artista ha raccontato in musica la bellezza dell'isola e la sofferenza che Haiti vive dopo il terremoto che l'ha devastata nel 2010.

In un brano, la cantante ha fatto riferimento ai riti voodoo che gli americani non vedevano di buon occhio e che gli haitiani praticavano, come tradizione di quel popolo, tra superstizione e fede, di nascosto contro di loro. Ha raccontato tanto durante la sua performance live ieri sera ha anche spiegato che le sue canzoni sono in realtà allegre per ritmo e sviluppo e che lei non intende affatto la musica di protesta come un canto triste.

Il Festival Metropolitano Bari in Jazz ha nuovamente proposto musica di qualità a Giovinazzo, sfruttando al meglio quella che l'Assessore Anna Vacca ha giustamente decantato come una location unica.

Nella gallery di Gianluca Battista alcuni momenti del concerto.


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