L'omaggio a Pino Daniele in musica e parole
Nella seconda serata di Festival in Porto il concerto della cover Area Medina e la testimonianza del batterista Agostino Marangolo
lunedì 10 agosto 2015
14.56
Non un semplice concerto ma un sentito omaggio a un grande che ci ha lasciati troppo presto. È quanto è stato vissuto ieri sera in piazza Vittorio Emanuele II per la seconda serata di Festival in Porto, dedicata a Pino Daniele.
Sul palco gli Area Medina, considerata la migliore cover band del bluesman partenopeo sulla scena, apprezzata in tutta Italia da pubblico e critica e dallo stesso Pino Daniele che ha avuto modo di conoscerli. Dopo la proiezione di una videointervista commovente al cantautore, il gruppo ha riproposto tutti i maggiori successi di Pino Daniele, raccogliendo frammenti di vita e di poesia dagli anni '70 agli anni 2000.
Lo ha fatto con una voce che dava l'impressione di ascoltare il vero Pino per le qualità timbriche del vocalist, con le sonorità e sfumature del repertorio riprodotte in modo fedele. Ma soprattutto lo ha fatto con un profondo rispetto per un immenso artista venuto a mancare. Anche il pubblico ha preferito cantare sottovoce tutte le sue canzoni facendo sentire forte e chiara la propria voce solo nei brani simbolo come "Quando", "Quanno chiove" o "Je so pazzo".
Gli Amici della Musica, organizzatori del Festival, hanno però voluto ricordare Pino Daniele anche con la testimonianza preziosa di chi con lui ha vissuto tante avventure, musicali e non. È stato ospite del concerto Agostino Marangolo, batterista degli album "Pino Daniele", "Nero a metà", "Musicante" e di tanti tour, l'ultimo dei quali terminato a dicembre scorso, ma anche sideman di lavori di Venditti, Branduardi, Cocciante Fabi e componente storico dei Goblin, il gruppo che ha firmato colonne sonore per Dario Argento e altri registi horror.
Intervistato sul palco dalla redazione di GiovinazzoViva.it, media partner di Festival in Porto, ha inquadrato la scena musicale nel quale è nata la loro carriera e la loro collaborazione, ha raccontato aneddoti sul loro primi incontri e sul modo di pensare del suo grande amico e ha parlato del vuoto incolmabile lasciato da un autore davvero unico, scomparso nel momento migliore, prima dell'arrivo della vecchiaia che troppo spesso intacca l'immagine degli artisti.
Le parole di Marangolo, stabilitosi a Trani dove ha fondato l'accademia musicale "Scuola sul Mare", hanno accarezzato i ricordi di ciascun fan e aggiunto commozione ad una serata in cui tutto si è compiuto in punta di piedi, con il cuore che batteva a ritmo di blues per l'inarrivabile Pino Daniele.
Sul palco gli Area Medina, considerata la migliore cover band del bluesman partenopeo sulla scena, apprezzata in tutta Italia da pubblico e critica e dallo stesso Pino Daniele che ha avuto modo di conoscerli. Dopo la proiezione di una videointervista commovente al cantautore, il gruppo ha riproposto tutti i maggiori successi di Pino Daniele, raccogliendo frammenti di vita e di poesia dagli anni '70 agli anni 2000.
Lo ha fatto con una voce che dava l'impressione di ascoltare il vero Pino per le qualità timbriche del vocalist, con le sonorità e sfumature del repertorio riprodotte in modo fedele. Ma soprattutto lo ha fatto con un profondo rispetto per un immenso artista venuto a mancare. Anche il pubblico ha preferito cantare sottovoce tutte le sue canzoni facendo sentire forte e chiara la propria voce solo nei brani simbolo come "Quando", "Quanno chiove" o "Je so pazzo".
Gli Amici della Musica, organizzatori del Festival, hanno però voluto ricordare Pino Daniele anche con la testimonianza preziosa di chi con lui ha vissuto tante avventure, musicali e non. È stato ospite del concerto Agostino Marangolo, batterista degli album "Pino Daniele", "Nero a metà", "Musicante" e di tanti tour, l'ultimo dei quali terminato a dicembre scorso, ma anche sideman di lavori di Venditti, Branduardi, Cocciante Fabi e componente storico dei Goblin, il gruppo che ha firmato colonne sonore per Dario Argento e altri registi horror.
Intervistato sul palco dalla redazione di GiovinazzoViva.it, media partner di Festival in Porto, ha inquadrato la scena musicale nel quale è nata la loro carriera e la loro collaborazione, ha raccontato aneddoti sul loro primi incontri e sul modo di pensare del suo grande amico e ha parlato del vuoto incolmabile lasciato da un autore davvero unico, scomparso nel momento migliore, prima dell'arrivo della vecchiaia che troppo spesso intacca l'immagine degli artisti.
Le parole di Marangolo, stabilitosi a Trani dove ha fondato l'accademia musicale "Scuola sul Mare", hanno accarezzato i ricordi di ciascun fan e aggiunto commozione ad una serata in cui tutto si è compiuto in punta di piedi, con il cuore che batteva a ritmo di blues per l'inarrivabile Pino Daniele.