L'eredità di don Mimmo: il primato del Vangelo

Il vuoto che ci lascia, il suo ministero, il suo dialogo

martedì 6 ottobre 2015 20.28
Don Mimmo Amato è tornato a casa, quella con la "C" maiuscola. Dopo i giorni intensi del ricovero e della morte, si prova un grande vuoto. È qualcosa di simile a quanto avviene con la perdita di una persona cara. Dopo un addio questo vuoto lo si avverte di più. Lo ha avvertito la gente che questo pomeriggio ha sommerso la Cattedrale di Molfetta per partecipare ai funerali del Amministratore Diocesano. È un momento in cui i fedeli cattolici sono la maggioranza. Ma non sono stati soli.

Come dimenticare un sacerdote così? Quel funerale ha significato la vittoria della vita (quella eterna) sulla morte più volte predicata dallo stesso Rev.do Mons. Domenico Amato. Non si è trattato però di una semplice assemblea di religiosi. La testimonianza di questo vescovo della Chiesa cattolica ha riunito tanti così diversi. Don Mimmo ha parlato del Vangelo lungo tutta la sua vita. Anzi ha richiamato la Chiesa a comunicare il Vangelo.

È stato testimone del Vangelo, è stato l'uomo del dialogo e dell'incontro. Il suo ministero è stato contrassegnato da centinaia di incontri con uomini e donne di tutti i tipi. Don Mimmo Amato ha "perso" tanto tempo nell'incontro con la gente. E, alla fine, la gente è ritornata accanto a lui, come alla morte di un padre. Tutti sapevamo della sua popolarità, ma non pensavamo fosse così grande e senza frontiere.

Il vuoto è ricolmato oggi dalla grande eredità di questo sacerdote, che va accolta da tutta la Chiesa. È l'eredità del primato della comunicazione del Vangelo. Questo primato non è stato vissuto da lui in una specie di attivismo, ma è maturato nel clima della preghiera e della liturgia. Infatti don Mimmo è stato un uomo di preghiera, che ha amato celebrare la liturgia con il popolo di Dio. Non c'è vita della Chiesa, non c'è opera, senza questo cuore credente. È quello che insegna a non avere paura di fronte alle difficoltà, alla propria piccolezza, alla grandezza delle responsabilità.

Si è spento don Mimmo, amico di tanti. La sua vita resta un lascito per la Chiesa intera, per la nostra Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Don Mimmo Amato ci ha insegnato che la vita non può essere sprecata. Va vissuta nella sua pienezza. Ogni vita ha un valore, quando è vissuta non per sé stessi, ma per Colui che è morto e risorto per noi. E questo riempie l'esistenza di gratitudine. Così don Mimmo ci ha aiutato tutti a vivere con più fede, con amore e con gioia e adesso è pronto a tornare a casa quella con la "C" maiuscola.

*di Andrea Teofrasto