L'ARAC Giovinazzo intitolata a Tony Duri
La proposta del direttivo dimissionario che ha consegnato il mandato nelle mani del sindaco
mercoledì 25 gennaio 2023
Scossone all'interno dell'ARAC Giovinazzo, l'associazione che mette insieme buona parte dei ristoratori, degli albergatori e dei commercianti di Giovinazzo. Il direttivo ha deciso di consegnare nelle mani del sindaco, Michele Sollecito, il mandato e l'intera associazione, nella speranza che il primo cittadino riesca a trovare figure che riescano a portarla avanti seguendo le esigenze del territorio e soprattutto che sia adeguata ai tempi che il commercio e la ricettività cittadine stanno vivendo.
L'ultimo atto, però, è stata una delibera che intende intitolare la stessa ARAC a Tony Duri, decano dei ristoratori giovinazzesi, scomparso nell'agosto dello scorso anno.
Di seguito, quindi, pubblichiamo l'intera nota inviata dall'ARAC a Sollecito.
«Egregio Signor Sindaco,
utilizzando la consueta correttezza che ha da sempre ispirato i nostri comportamenti, vogliamo segnalarle alcuni aspetti delle recenti vicende che non ci consentono di procedere nella strada della collaborazione che, all'indomani del suo insediamento, ci era sembrata anche abbastanza percorribile. Ci riferiamo in particolare all'incontro che si è svolto in Comune con la partecipazione di una ristretta rappresentanza di ristoratori, compresi alcuni associati ARAC e ad alcune dichiarazioni rese alla stampa locale da alcuni esponenti della sua Amministrazione.
Senza alcuna polemica, che preferiamo lasciare ad altri, ci è sembrato molto ingeneroso dichiarare che "per la prima volta, assistiamo a un importante segnale di coordinamento e coesione che ci auguriamo possa portare a forme di collaborazione sempre più strette tra gli eventi della città, sostenuti dall'Amministrazione, e gli operatori commerciali", con riferimento ovviamente all'organizzazione delle tre giornate dedicate a Sant'Antonio.
Si dimentica, a nostro avviso in maniera subdola, l'enorme lavoro svolto dalla scrivente associazione non solo per l'organizzazione di eventi, ma soprattutto in fase di coordinamento in materia di regolamentazione, come per esempio in occasione della sospensione di procedimenti autorizzativi o addirittura di ordine di chiusura di attività. Non vogliamo tediarla con un elenco infinito di manifestazioni organizzate da ARAC in questi anni, con un contributo di lavoro e di sacrificio per i quali l'associazione ha sempre svolto un ruolo di coordinamento, liberando le varie Amministrazioni da compiti particolarmente onerosi. Si pensi ad esempio alle bellissime immagini che hanno lasciato un bel segno di accoglienza durante il periodo natalizio di qualche anno fa, quando la collaborazione Amministrazione-Associazione-Commercianti riusciva a promuovere addobbi natalizi di primissimo rilievo nel centro storico, nella piazza e nelle principali vie del commercio, rendendo la città davvero attrattiva.
L'estate appena trascorsa ci ha convinto che tutte le dichiarazioni circa la volontà di intervenire con metodo sulla regolamentazione delle aree adibite alla somministrazione di alimenti e bevande, per far fare alla Città il salto di qualità che si merita, prima ancora che ristabilire le regole per una corretta concorrenza tra i diversi operatori, rimangono solo buoni propositi senza alcun conseguente intervento che dia un segnale chiaro alla Città ed ai suoi operatori. Gli Uffici svolgono il loro ruolo con la definizione amministrativa delle anomalie, ma la volontà politica di intervenire radicalmente sulle "anomalie ricorrenti e croniche" non si è manifestata in alcuna occasione.
Per non parlare dei continui e perduranti interventi tesi a minare il faticosissimo lavoro di 'aggregazione' che per la categoria rappresenta da sempre il punto debole, propensi come siamo a tentare di trovare sempre una soluzione autonoma anziché un percorso condiviso. Abbiamo così deciso di incontrarci per dare gli ultimi due inequivocabili segnali a Lei, alla sua amministrazione ed alla categoria degli operatori. Abbiamo quindi deliberato di intitolare l'Associazione ARAC alla memoria del compianto antesignano della nostra categoria, nonché Presidente fondatore dell'associazione "Signor Tony DURI".
Abbiamo infine, con estremo rammarico e nostro malgrado, deliberato all'unanimità di consegnare nelle sue mani l'Associazione stessa, nella speranza che lei riesca trovare le figure che possano impegnarsi seriamente e concretamente al progresso commerciale della categoria, nel rispetto delle regole di convivenza e di sviluppo attese. Ci è sembrato inopportuno percorrere la strada dell'abbandono e della chiusura, che avrebbe di colpo cancellato tanti anni di convivenza proficua e utile allo sviluppo dell'economia del territorio. Abbiamo così deciso di richiamare il suo senso di responsabilità e, di conseguenza, le chiediamo di individuare le risorse che potranno indicare un percorso più adatto ai tempi ed alle esigenze della categoria. Saremo ben lieti e disponibili, alla luce di un progetto serio, concreto e ben definito, a dare ad altri l'opportunità di guidare l'associazione verso i traguardi che la città di Giovinazzo merita».
ARAC GIOVINAZZO
L'ultimo atto, però, è stata una delibera che intende intitolare la stessa ARAC a Tony Duri, decano dei ristoratori giovinazzesi, scomparso nell'agosto dello scorso anno.
Di seguito, quindi, pubblichiamo l'intera nota inviata dall'ARAC a Sollecito.
«Egregio Signor Sindaco,
utilizzando la consueta correttezza che ha da sempre ispirato i nostri comportamenti, vogliamo segnalarle alcuni aspetti delle recenti vicende che non ci consentono di procedere nella strada della collaborazione che, all'indomani del suo insediamento, ci era sembrata anche abbastanza percorribile. Ci riferiamo in particolare all'incontro che si è svolto in Comune con la partecipazione di una ristretta rappresentanza di ristoratori, compresi alcuni associati ARAC e ad alcune dichiarazioni rese alla stampa locale da alcuni esponenti della sua Amministrazione.
Senza alcuna polemica, che preferiamo lasciare ad altri, ci è sembrato molto ingeneroso dichiarare che "per la prima volta, assistiamo a un importante segnale di coordinamento e coesione che ci auguriamo possa portare a forme di collaborazione sempre più strette tra gli eventi della città, sostenuti dall'Amministrazione, e gli operatori commerciali", con riferimento ovviamente all'organizzazione delle tre giornate dedicate a Sant'Antonio.
Si dimentica, a nostro avviso in maniera subdola, l'enorme lavoro svolto dalla scrivente associazione non solo per l'organizzazione di eventi, ma soprattutto in fase di coordinamento in materia di regolamentazione, come per esempio in occasione della sospensione di procedimenti autorizzativi o addirittura di ordine di chiusura di attività. Non vogliamo tediarla con un elenco infinito di manifestazioni organizzate da ARAC in questi anni, con un contributo di lavoro e di sacrificio per i quali l'associazione ha sempre svolto un ruolo di coordinamento, liberando le varie Amministrazioni da compiti particolarmente onerosi. Si pensi ad esempio alle bellissime immagini che hanno lasciato un bel segno di accoglienza durante il periodo natalizio di qualche anno fa, quando la collaborazione Amministrazione-Associazione-Commercianti riusciva a promuovere addobbi natalizi di primissimo rilievo nel centro storico, nella piazza e nelle principali vie del commercio, rendendo la città davvero attrattiva.
L'estate appena trascorsa ci ha convinto che tutte le dichiarazioni circa la volontà di intervenire con metodo sulla regolamentazione delle aree adibite alla somministrazione di alimenti e bevande, per far fare alla Città il salto di qualità che si merita, prima ancora che ristabilire le regole per una corretta concorrenza tra i diversi operatori, rimangono solo buoni propositi senza alcun conseguente intervento che dia un segnale chiaro alla Città ed ai suoi operatori. Gli Uffici svolgono il loro ruolo con la definizione amministrativa delle anomalie, ma la volontà politica di intervenire radicalmente sulle "anomalie ricorrenti e croniche" non si è manifestata in alcuna occasione.
Per non parlare dei continui e perduranti interventi tesi a minare il faticosissimo lavoro di 'aggregazione' che per la categoria rappresenta da sempre il punto debole, propensi come siamo a tentare di trovare sempre una soluzione autonoma anziché un percorso condiviso. Abbiamo così deciso di incontrarci per dare gli ultimi due inequivocabili segnali a Lei, alla sua amministrazione ed alla categoria degli operatori. Abbiamo quindi deliberato di intitolare l'Associazione ARAC alla memoria del compianto antesignano della nostra categoria, nonché Presidente fondatore dell'associazione "Signor Tony DURI".
Abbiamo infine, con estremo rammarico e nostro malgrado, deliberato all'unanimità di consegnare nelle sue mani l'Associazione stessa, nella speranza che lei riesca trovare le figure che possano impegnarsi seriamente e concretamente al progresso commerciale della categoria, nel rispetto delle regole di convivenza e di sviluppo attese. Ci è sembrato inopportuno percorrere la strada dell'abbandono e della chiusura, che avrebbe di colpo cancellato tanti anni di convivenza proficua e utile allo sviluppo dell'economia del territorio. Abbiamo così deciso di richiamare il suo senso di responsabilità e, di conseguenza, le chiediamo di individuare le risorse che potranno indicare un percorso più adatto ai tempi ed alle esigenze della categoria. Saremo ben lieti e disponibili, alla luce di un progetto serio, concreto e ben definito, a dare ad altri l'opportunità di guidare l'associazione verso i traguardi che la città di Giovinazzo merita».
ARAC GIOVINAZZO