«Chi passa da qui sappia chi era Angelo Ricapito». L'Anpi commemora il partigiano giovinazzese
Inaugurata ieri la nuova targa toponomastica nel 46esimo anniversario dell'assassinio. Il sindaco Depalma: «Lui pilastro della nostra comunità»
mercoledì 15 luglio 2020
10.54
«È importante che chi passa da qui sappia chi era Angelo Ricapito». Le parole di Pasquale Martino, rappresentante dell'Anpi provinciale, esprimono tutto il senso dell'inaugurazione della nuova targa toponomastica dedicata al partigiano giovinazzese: un atto simbolico non trascurabile in un'epoca in cui date, storie e valori che dovrebbero essere patrimonio consolidato non sembrano più così condivisi.
«Il seme del fascismo non è mai morto - ha avvertito Martino -. Oggi non ci sono solo i nostalgici, ma la discriminazione e il nazionalismo non vanno mai sottovalutati: sono semi del fascismo che rifioriscono. Il compito dell'Anpi e della società civile è quello di educare alla solidarietà, alla tolleranza, ai valori delle Costituzione».
È senz'altro questo lo spirito con cui ieri la sezione dell'Associazione nazionale Partigiani d'Italia di Giovinazzo (che non a caso è intitolata a Angelo Ricapito), in collaborazione con il Coordinamento regionale Antifascista (Cgil, Arci, Libera) e l'associazione Led, ha organizzato la cerimonia per commemorare il partigiano giovinazzese, combattente della Brigata Garibaldi, che perse la vita nell'eccidio di San Polo, compiuto dai militari nazisti ad Arezzo il 14 luglio di 76 anni fa. Nella strage, oltre a Ricapito, perirono circa 70 persone tra partigiani e inermi civili tra cui donne e bambini.
«Angelo Ricapito per la nostra comunità è un pilastro - ha ricordato il sindaco Tommaso Depalma-. Dobbiamo rivendicare i valori della nostra Costituzione: siamo antifascisti e su questa storia non c'è discussione. Il merito è di quelli come Angelo Ricapito che con un atto di amore hanno permesso la costruzione di una grande idea».
Poco prima dello svelamento delle targhe, poste all'inizio e alla fine della strada, Michele Cipriani, presidente della sezione Anpi di Giovinazzo, ha dato lettura di un brano tratto dal volume "Angelo Ricapito: una vita partigiana" realizzato nel 2013 da Led e curato da Domenico Mortellaro.
«Il seme del fascismo non è mai morto - ha avvertito Martino -. Oggi non ci sono solo i nostalgici, ma la discriminazione e il nazionalismo non vanno mai sottovalutati: sono semi del fascismo che rifioriscono. Il compito dell'Anpi e della società civile è quello di educare alla solidarietà, alla tolleranza, ai valori delle Costituzione».
È senz'altro questo lo spirito con cui ieri la sezione dell'Associazione nazionale Partigiani d'Italia di Giovinazzo (che non a caso è intitolata a Angelo Ricapito), in collaborazione con il Coordinamento regionale Antifascista (Cgil, Arci, Libera) e l'associazione Led, ha organizzato la cerimonia per commemorare il partigiano giovinazzese, combattente della Brigata Garibaldi, che perse la vita nell'eccidio di San Polo, compiuto dai militari nazisti ad Arezzo il 14 luglio di 76 anni fa. Nella strage, oltre a Ricapito, perirono circa 70 persone tra partigiani e inermi civili tra cui donne e bambini.
«Angelo Ricapito per la nostra comunità è un pilastro - ha ricordato il sindaco Tommaso Depalma-. Dobbiamo rivendicare i valori della nostra Costituzione: siamo antifascisti e su questa storia non c'è discussione. Il merito è di quelli come Angelo Ricapito che con un atto di amore hanno permesso la costruzione di una grande idea».
Poco prima dello svelamento delle targhe, poste all'inizio e alla fine della strada, Michele Cipriani, presidente della sezione Anpi di Giovinazzo, ha dato lettura di un brano tratto dal volume "Angelo Ricapito: una vita partigiana" realizzato nel 2013 da Led e curato da Domenico Mortellaro.