L'ANCI riunita a Parma per la ripartenza. Giovinazzo c'era
Le impressioni del vicesindaco Michele Sollecito
sabato 13 novembre 2021
Si è tenuta dal 9 all'11 novembre scorsi, a Parma, la XXXVIII assemblea annuale dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). Alla tre giorni emiliana ha partecipato anche una delegazione giovinazzese, capeggiata dal sindaco Tommaso Depalma e dal suo vice, Michele Sollecito.
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, la voce degli amministratori locali non poteva non essere udita dall'esecutivo nazionale e da tutte le più alte istituzioni del Paese. Ripresa, PNRR e futuro degli Enti locali sono stati inevitabilmente al centro del dibattito, concluso con l'intervento del presidente Antonio Decaro, sindaco metropolitano di Bari, e del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, accolto da tanti consensi. Tra gli altri sono intervenuti anche il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, il Ministro della Salute, Roberto Speranza ed il suo omologo all'Istruzione, Patrizio Bianchi.
UN'ASSEMBLEA SENZA PRECEDENTI PER VIA DEL PERIODO STORICO
Della tre giorni parmense ne abbiamo parlato proprio con Michele Sollecito, che da diversi anni ha portato avanti un percorso di formazione politico-amministrativa proprio all'interno dell'ANCI: «La trentottesima assemblea annuale dell'ANCI - ci ha detto - è stata un'assemblea davvero speciale. È stato il Presidente del Consiglio nazionale ANCI, Enzo Bianco, a fornire i numeri a conclusione dei lavori: oltre 4.500 accrediti, con la partecipazione di amministratori locali più alta di sempre. Al di là del dato numerico, che conferma tutta l'importanza dell'evento, posso assicurare che si respirava un'aria di unità nazionale, di senso di ricostruzione dopo la pandemia che così duramente ha segnato le nostre vite. Quasi un dopoguerra - è stata la sua sottolineatura, a rimarcare una congiunzione storica difficile -: la percezione di dover esser parte di una ripartenza forte per il Paese, cercando di trovare la formula giusta per far funzionare al meglio quanto prospettato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)».
EVITARE BUROCRAZIA ESASPERANTE
Sollecito ci ha anche ricordato la richiesta giunta per bocca di Decaro a Roma: evitare una burocrazia esasperante che disperda in mille rivoli i fondi del PNRR: «Il messaggio del presidente ANCI, Antonio Decaro, è stato chiaro: evitare che le risorse da utilizzare per interventi comunali si incamminino per diversi passaggi burocratici tra ministeri, Regioni, città metropolitane e quant'altro: snellire la struttura per abbattere la lentocrazia e avviare i cantieri PNRR a dicembre 2023 - ha evidenziato il vicesindaco giovinazzese -. Un messaggio recepito dal Governo, come ha confermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, accolto da un'ovazione della sala che almeno io personalmente, da 9 anni a questa parte, non ho mai visto per un premier intervenuto all'assemblea ANCI».
LE PAROLE DEL GOVERNO
Michele Sollecito è dunque convinto della bontà del lavoro del Governo centrale, proprio perché starebbe operando in un momento storico che, da un punto di vista delle possibilità di nuova crescita, è simile al secondo dopoguerra: «Draghi - ci ha detto ancora Sollecito - ha ringraziato i sindaci per aver contribuito a gestire la fase più acuta dell'emergenza sanitaria e ha parlato della necessità di ricostruzione come nel dopoguerra, citando l'esempio di Virgilio Ferrari sindaco di Milano degli anni '50. La platea ha accolto con emozione le parole di Draghi, si percepisce chiaramente di essere parte di un momento storico o meglio di una opportunità storica. Gli interventi del Presidente della Camera, Roberto Fico, e del Ministro del Sud, Mara Carfagna, hanno evidenziato alcune svolte fondamentali su storiche battaglie portate avanti da noi amministratori locali: dopo 20 anni sono stati finalmente individuati e definiti i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) che garantiranno equità in tema di diritti e risorse economiche per servizi erogati ai cittadini in qualsiasi parte d'Italia. Un tema su tutti: le risorse per gli asili nido che finalmente verranno ripartite non sulla base della "spesa storica" (criterio che avvantaggiata i Comuni del Nord) ma su fabbisogni standard (criterio uniforme per tutto il territorio nazionale)».
UNA SVOLTA NEI RAPPORTI TRA ENTI PERIFERICI E CENTRALI?
Sul finale abbiamo cercato di capire meglio da Sollecito se e come i rapporti tra Enti locali e istituzioni centrali stia cambiando. Per l'attuale assessore alle Politiche Sociali ed Educative non vi sono dubbi: «Come hanno evidenziato Decaro e Draghi - ci ha sottolineato - non c'è mai stata così tanta fiducia reciproca tra amministratori locali e Governo: questa è la strada giusta da percorrere per far funzionare al meglio la nostra Italia e costruire un futuro migliore per il Paese. Porto a casa non solo nuovi argomenti e conoscenze - ha quindi concluso Sollecito - ma soprattutto un rinnovato senso d'orgoglio e di appartenenza, un sentimento profondo di consapevolezza che mi sprona a far meglio, senza riserve», è stata la sua conclusione, quasi un manifesto d'intenti per un futuro a medio termine.
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, la voce degli amministratori locali non poteva non essere udita dall'esecutivo nazionale e da tutte le più alte istituzioni del Paese. Ripresa, PNRR e futuro degli Enti locali sono stati inevitabilmente al centro del dibattito, concluso con l'intervento del presidente Antonio Decaro, sindaco metropolitano di Bari, e del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, accolto da tanti consensi. Tra gli altri sono intervenuti anche il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, la Ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, il Ministro della Salute, Roberto Speranza ed il suo omologo all'Istruzione, Patrizio Bianchi.
UN'ASSEMBLEA SENZA PRECEDENTI PER VIA DEL PERIODO STORICO
Della tre giorni parmense ne abbiamo parlato proprio con Michele Sollecito, che da diversi anni ha portato avanti un percorso di formazione politico-amministrativa proprio all'interno dell'ANCI: «La trentottesima assemblea annuale dell'ANCI - ci ha detto - è stata un'assemblea davvero speciale. È stato il Presidente del Consiglio nazionale ANCI, Enzo Bianco, a fornire i numeri a conclusione dei lavori: oltre 4.500 accrediti, con la partecipazione di amministratori locali più alta di sempre. Al di là del dato numerico, che conferma tutta l'importanza dell'evento, posso assicurare che si respirava un'aria di unità nazionale, di senso di ricostruzione dopo la pandemia che così duramente ha segnato le nostre vite. Quasi un dopoguerra - è stata la sua sottolineatura, a rimarcare una congiunzione storica difficile -: la percezione di dover esser parte di una ripartenza forte per il Paese, cercando di trovare la formula giusta per far funzionare al meglio quanto prospettato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)».
EVITARE BUROCRAZIA ESASPERANTE
Sollecito ci ha anche ricordato la richiesta giunta per bocca di Decaro a Roma: evitare una burocrazia esasperante che disperda in mille rivoli i fondi del PNRR: «Il messaggio del presidente ANCI, Antonio Decaro, è stato chiaro: evitare che le risorse da utilizzare per interventi comunali si incamminino per diversi passaggi burocratici tra ministeri, Regioni, città metropolitane e quant'altro: snellire la struttura per abbattere la lentocrazia e avviare i cantieri PNRR a dicembre 2023 - ha evidenziato il vicesindaco giovinazzese -. Un messaggio recepito dal Governo, come ha confermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi, accolto da un'ovazione della sala che almeno io personalmente, da 9 anni a questa parte, non ho mai visto per un premier intervenuto all'assemblea ANCI».
LE PAROLE DEL GOVERNO
Michele Sollecito è dunque convinto della bontà del lavoro del Governo centrale, proprio perché starebbe operando in un momento storico che, da un punto di vista delle possibilità di nuova crescita, è simile al secondo dopoguerra: «Draghi - ci ha detto ancora Sollecito - ha ringraziato i sindaci per aver contribuito a gestire la fase più acuta dell'emergenza sanitaria e ha parlato della necessità di ricostruzione come nel dopoguerra, citando l'esempio di Virgilio Ferrari sindaco di Milano degli anni '50. La platea ha accolto con emozione le parole di Draghi, si percepisce chiaramente di essere parte di un momento storico o meglio di una opportunità storica. Gli interventi del Presidente della Camera, Roberto Fico, e del Ministro del Sud, Mara Carfagna, hanno evidenziato alcune svolte fondamentali su storiche battaglie portate avanti da noi amministratori locali: dopo 20 anni sono stati finalmente individuati e definiti i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) che garantiranno equità in tema di diritti e risorse economiche per servizi erogati ai cittadini in qualsiasi parte d'Italia. Un tema su tutti: le risorse per gli asili nido che finalmente verranno ripartite non sulla base della "spesa storica" (criterio che avvantaggiata i Comuni del Nord) ma su fabbisogni standard (criterio uniforme per tutto il territorio nazionale)».
UNA SVOLTA NEI RAPPORTI TRA ENTI PERIFERICI E CENTRALI?
Sul finale abbiamo cercato di capire meglio da Sollecito se e come i rapporti tra Enti locali e istituzioni centrali stia cambiando. Per l'attuale assessore alle Politiche Sociali ed Educative non vi sono dubbi: «Come hanno evidenziato Decaro e Draghi - ci ha sottolineato - non c'è mai stata così tanta fiducia reciproca tra amministratori locali e Governo: questa è la strada giusta da percorrere per far funzionare al meglio la nostra Italia e costruire un futuro migliore per il Paese. Porto a casa non solo nuovi argomenti e conoscenze - ha quindi concluso Sollecito - ma soprattutto un rinnovato senso d'orgoglio e di appartenenza, un sentimento profondo di consapevolezza che mi sprona a far meglio, senza riserve», è stata la sua conclusione, quasi un manifesto d'intenti per un futuro a medio termine.