L'abbraccio della Puglia a Renato Casaro
Presentata ieri in Fiera del Levante la mostra "L'arte di dipingere il cinema"
venerdì 16 settembre 2016
05.30
Ottantuno anni solo all'anagrafe ed uno spirito da ragazzini, innamorato della vita e del cinema come un adolescente che ha intatti tutti i suoi sogni.
Renato Casaro, grande maestro, autore di centinaia di manifesti e locandine di indimenticabili pellicole del cinema di tutto il mondo, inaugura oggi a Giovinazzo, presso l'Istituto Vittorio Emanuele II, la sua mostra "L'arte di dipingere il cinema". La personale si inserisce nel vasto programma del 1° Festival Nazionale di Aerografia, diretto da un altro maestro, Mario Romani, organizzato da Officina itinerante, in collaborazione con Amra, agenzia di comunicazione, con la Draka Production e la Fondazione Puglia. L'evento è patrocinato dal Comune di Giovinazzo, dalla Città Metropolitana di Bari, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia e dall'AGPCI (Associazione Giovani Produttori Cinematografici e Indipendenti).
Entrambi gli artisti erano ieri mattina al Cineporto di Bari, all'interno della Fiera del Levante, alla presentazione di questo evento. Con loro il sindaco Tommaso Depalma e l'assessora comunale alla Cultura, Marianna Paladino, ideatori insieme a Romani ed al pasticcere Nicola Giotti di questa meravigliosa rassegna. Presenti anche il Presidente del Consiglio Regionale, Mario Loizzo, la delegata al Patrimonio Culturale della Città Metropolitana, Francesca Pietroforte, il produttore Corrado Azzollini ed il delegato all'IVE, Nicola De Matteo.
Depalma ha sottolineato l'importanza che ha rivestito il cinema italiano come formula vincente d'esportazione del nostro talento nel mondo. Ha poi raccontato quanto sia entusiasta di questa scelta, dell'opportunità che il Festival e questa mostra offrono a Giovinazzo di essere al centro delle cronache di settore nazionali per qualche giorno. Rivolgendosi ai ragazzi dell'Istituto "Mons.Bello" di Molfetta, presenti in sala, ha anche detto: «Bisogna avere consapevolezza di quanto talento offra il nostro territorio. La politica deve sforzarsi di valorizzarlo, evitando che gli investimenti che il nostro Paese fa per la formazione non vada persa, avvantaggiando altre nazioni che sanno accogliere i nostri ragazzi. Perché, ne sono convinto - ha spiegato -, un Renato Casaro o un Mario Romani in erba può essere già tra noi. A voi chiedo di crederci, mentre le istituzioni devono puntare tutto sulla diversità dei talenti. Il talento è unico e quindi diverso ed i nostri giovani ne hanno tanto». Il primo cittadino ha anche spostato l'attenzione sul ritorno che questa manifestazione sta offrendo a Giovinazzo: «Saranno tre giorni intensi - ha detto -, durante i quali Giovinazzo spalancherà le porte ai visitatori, pronta a manifestarsi nella sua bellezza. E dirò di più: mi risulta che tutte le strutture alberghiere del territorio siano piene di turisti venuti apposta per vedere questo Festival. Ciò significa che la grande cultura può aiutare anche l'economia del territorio».
Felice del lavoro svolto anche Marianna Paladino. L'assessora alla Cultura ha voluto evidenziare la genesi di questo evento di portata nazionale ed ha spiegato che «ci si è chiesti che finalità debba avere l'arte. E la risposta, l'unica possibile, è che l'arte debba creare empatia, essere empatica, per sviluppare la consapevolezza del proprio essere uomini e cittadini. Come diceva Cesare Brandi - ha affermato l'assessora -, "la cultura non è erudizione, ma conoscenza che accresce la coscienza". Una grande opportunità di crescita per una città che vede maturare la consapevolezza della propria vocazione culturale e turistica».
Ed a proposito di empatia, le opere di Renato Casaro creano emozioni, le sollecitano, fanno sì che esse pervadano l'osservatore. Corrado Azzollini ha voluto sottolineare questo aspetto, mettendo in risalto quanto quelle opere, quei meravigliosi disegni, possano esaltare i nostri sentimenti.
Mario Loizzo, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, ha posto l'accento sulla capacità delle opere di Casaro di suscitare ricordi, da passare in rassegna per scattare, attraverso le pellicole che riassumono, un'ultima istantanea di ciò che siamo stati. Per Loizzo si tratta infatti di «una sintesi perfetta della trama. Riassumono due ore di film, senza però svelare troppo. Mai e poi mai - ha detto - avrei immaginato di poter conoscere un giorno colui che mi ha regalato tante emozioni solo guardando le sue locandine cinematografiche. Sfogliare il catalogo delle sue opere è stato un tuffo nel passato».
Sulla sua stessa lunghezza d'onda Francesca Pietroforte. La delegata alla Cultura della Città Metropolitana ha infatti sottolineato come sia riduttivo definire un talento come Casaro un semplice "cartellonista", come si diceva un tempo. La Pietroforte ha altresì evidenziato la soddisfazione dell'Ente da lei rappresentato per la possibilità di ospitare una così prestigiosa rassegna in un immobile di sua proprietà.
Mario Romani, direttore artistico del Festival ha aggiunto che «Questo Festival è una selezione di artisti che ha il suo apice nella mostra di Renato Casaro, ma è anche vero che annovera tra i partecipanti altrettanti artisti di fama internazionale meno conosciuti dal grande pubblico. Penso, ad esempio, ad Alberto Ponni, Claudio Mazzi e Maurizio Forestan, gente che ha lavorato per il grande cinema italiano e straniero. Ecco, venire a Giovinazzo in questi tre giorni - ha detto soddisfatto - è un'occasione straordinaria per poterli vedere al lavoro».
Chiusura riservata al grande protagonista dell'evento clou del Festival Nazionale di Aerografia, Renato Casaro. Emozionatissimo, ha preferito gli si facessero domande, non prima di aver celebrato l'organizzazione di questo evento e di aver rimarcato quanto sia rimasto sbalordito di tanta accurata preparazione. Sollecitato da una nostra domanda sul manifesto di "Opera", un film di Dario Argento, che gli valse un ciak d'oro negli anni '80, il maestro trevigiano ha raccontato di aver «capito che i due occhi con gli spilli, al di sopra di un teatro buio e vuoto, potesse dare un'immagine semplice ma efficace dell'horror».
Questo è Renato Casaro. Umile, disponibile, sempre sorridente. Con lui e con i tanti airbusher che si esibiranno a Giovinazzo in questa tre giorni, la gente di Puglia (e non solo) potrà tornare a sognare. Inaugurazione prevista presso l'IVE dalle 10.30 di questa mattina.
Renato Casaro, grande maestro, autore di centinaia di manifesti e locandine di indimenticabili pellicole del cinema di tutto il mondo, inaugura oggi a Giovinazzo, presso l'Istituto Vittorio Emanuele II, la sua mostra "L'arte di dipingere il cinema". La personale si inserisce nel vasto programma del 1° Festival Nazionale di Aerografia, diretto da un altro maestro, Mario Romani, organizzato da Officina itinerante, in collaborazione con Amra, agenzia di comunicazione, con la Draka Production e la Fondazione Puglia. L'evento è patrocinato dal Comune di Giovinazzo, dalla Città Metropolitana di Bari, dalla Presidenza del Consiglio della Regione Puglia e dall'AGPCI (Associazione Giovani Produttori Cinematografici e Indipendenti).
Entrambi gli artisti erano ieri mattina al Cineporto di Bari, all'interno della Fiera del Levante, alla presentazione di questo evento. Con loro il sindaco Tommaso Depalma e l'assessora comunale alla Cultura, Marianna Paladino, ideatori insieme a Romani ed al pasticcere Nicola Giotti di questa meravigliosa rassegna. Presenti anche il Presidente del Consiglio Regionale, Mario Loizzo, la delegata al Patrimonio Culturale della Città Metropolitana, Francesca Pietroforte, il produttore Corrado Azzollini ed il delegato all'IVE, Nicola De Matteo.
Depalma ha sottolineato l'importanza che ha rivestito il cinema italiano come formula vincente d'esportazione del nostro talento nel mondo. Ha poi raccontato quanto sia entusiasta di questa scelta, dell'opportunità che il Festival e questa mostra offrono a Giovinazzo di essere al centro delle cronache di settore nazionali per qualche giorno. Rivolgendosi ai ragazzi dell'Istituto "Mons.Bello" di Molfetta, presenti in sala, ha anche detto: «Bisogna avere consapevolezza di quanto talento offra il nostro territorio. La politica deve sforzarsi di valorizzarlo, evitando che gli investimenti che il nostro Paese fa per la formazione non vada persa, avvantaggiando altre nazioni che sanno accogliere i nostri ragazzi. Perché, ne sono convinto - ha spiegato -, un Renato Casaro o un Mario Romani in erba può essere già tra noi. A voi chiedo di crederci, mentre le istituzioni devono puntare tutto sulla diversità dei talenti. Il talento è unico e quindi diverso ed i nostri giovani ne hanno tanto». Il primo cittadino ha anche spostato l'attenzione sul ritorno che questa manifestazione sta offrendo a Giovinazzo: «Saranno tre giorni intensi - ha detto -, durante i quali Giovinazzo spalancherà le porte ai visitatori, pronta a manifestarsi nella sua bellezza. E dirò di più: mi risulta che tutte le strutture alberghiere del territorio siano piene di turisti venuti apposta per vedere questo Festival. Ciò significa che la grande cultura può aiutare anche l'economia del territorio».
Felice del lavoro svolto anche Marianna Paladino. L'assessora alla Cultura ha voluto evidenziare la genesi di questo evento di portata nazionale ed ha spiegato che «ci si è chiesti che finalità debba avere l'arte. E la risposta, l'unica possibile, è che l'arte debba creare empatia, essere empatica, per sviluppare la consapevolezza del proprio essere uomini e cittadini. Come diceva Cesare Brandi - ha affermato l'assessora -, "la cultura non è erudizione, ma conoscenza che accresce la coscienza". Una grande opportunità di crescita per una città che vede maturare la consapevolezza della propria vocazione culturale e turistica».
Ed a proposito di empatia, le opere di Renato Casaro creano emozioni, le sollecitano, fanno sì che esse pervadano l'osservatore. Corrado Azzollini ha voluto sottolineare questo aspetto, mettendo in risalto quanto quelle opere, quei meravigliosi disegni, possano esaltare i nostri sentimenti.
Mario Loizzo, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, ha posto l'accento sulla capacità delle opere di Casaro di suscitare ricordi, da passare in rassegna per scattare, attraverso le pellicole che riassumono, un'ultima istantanea di ciò che siamo stati. Per Loizzo si tratta infatti di «una sintesi perfetta della trama. Riassumono due ore di film, senza però svelare troppo. Mai e poi mai - ha detto - avrei immaginato di poter conoscere un giorno colui che mi ha regalato tante emozioni solo guardando le sue locandine cinematografiche. Sfogliare il catalogo delle sue opere è stato un tuffo nel passato».
Sulla sua stessa lunghezza d'onda Francesca Pietroforte. La delegata alla Cultura della Città Metropolitana ha infatti sottolineato come sia riduttivo definire un talento come Casaro un semplice "cartellonista", come si diceva un tempo. La Pietroforte ha altresì evidenziato la soddisfazione dell'Ente da lei rappresentato per la possibilità di ospitare una così prestigiosa rassegna in un immobile di sua proprietà.
Mario Romani, direttore artistico del Festival ha aggiunto che «Questo Festival è una selezione di artisti che ha il suo apice nella mostra di Renato Casaro, ma è anche vero che annovera tra i partecipanti altrettanti artisti di fama internazionale meno conosciuti dal grande pubblico. Penso, ad esempio, ad Alberto Ponni, Claudio Mazzi e Maurizio Forestan, gente che ha lavorato per il grande cinema italiano e straniero. Ecco, venire a Giovinazzo in questi tre giorni - ha detto soddisfatto - è un'occasione straordinaria per poterli vedere al lavoro».
Chiusura riservata al grande protagonista dell'evento clou del Festival Nazionale di Aerografia, Renato Casaro. Emozionatissimo, ha preferito gli si facessero domande, non prima di aver celebrato l'organizzazione di questo evento e di aver rimarcato quanto sia rimasto sbalordito di tanta accurata preparazione. Sollecitato da una nostra domanda sul manifesto di "Opera", un film di Dario Argento, che gli valse un ciak d'oro negli anni '80, il maestro trevigiano ha raccontato di aver «capito che i due occhi con gli spilli, al di sopra di un teatro buio e vuoto, potesse dare un'immagine semplice ma efficace dell'horror».
Questo è Renato Casaro. Umile, disponibile, sempre sorridente. Con lui e con i tanti airbusher che si esibiranno a Giovinazzo in questa tre giorni, la gente di Puglia (e non solo) potrà tornare a sognare. Inaugurazione prevista presso l'IVE dalle 10.30 di questa mattina.