Italia in Comune, a Giovinazzo la tavola rotonda regionale
Martedì scorso inaugurata la nuova sede in via Arco Municipio Vecchio
giovedì 27 settembre 2018
07.30
È stata inaugurata martedì scorso 25 settembre, la sede giovinazzese di Italia in Comune, il movimento politico che mette insieme le esperienze di diversi amministratori ed a cui hanno aderito anche il Sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e il suo vice, Michele Sollecito. Con loro c'era anche il primo cittadino di Bitonto, Michele Abbaticchio. La sede sarà condivisa con Giovinazzo Città del Sole e Iniziativa Democratica, due partiti che sostengono la Giunta locale.
Nel comunicato stampa che vi riportiamo, gli sviluppi della tavola rotonda che si è svolta proprio a Giovinazzo e che di fatto ha dato il via alla campagna elettorale in vista delle consultazioni amministrative in programma nella primavera del 2019.
I tempi sono maturi per parlare di programmi e degli appuntamenti elettorali futuri. Si esce dalla fase conoscitiva, quella che è stata utile per tracciare la linea identitaria e le aspirazioni del partito, e si entra in quella operativa, quella della strategia e dell'azione. Questo al centro di quella che è stata una 'tavola rotonda' che ha avuto luogo a Giovinazzo, in cui, a turno, i referenti territoriali di Italia in Comune Puglia, molti dei quali amministratori, hanno preso la parola per comporre la 'vision' del soggetto politico che, dopo aver indirettamente partecipato in diversi comuni allo scorso giro di amministrative, farà il suo ingresso ufficiale sulla scena elettorale pugliese alle regionali del 2020.
Nel frattempo, ovviamente, la missione è continuare a crescere in maniera coerente con i valori di massima, in primis l'anti-populismo dilagante ed il fermo rigetto delle derivazioni estremiste da perpetrare con il veicolo della moderazione. «La domanda non è perché lo stiamo facendo, ma perché non lo abbiamo fatto prima», ha esordito il padrone di casa, il sindaco Tommaso Depalma, che ha parlato della necessità di ricusare i manifesti ideologici e aprire ai contenuti che arrivano dal territorio.
L'esempio concreto, proprio quello della sua città dove una lista civica, 'Giovinazzo Città del Sole', ha 'cappottato' i partiti storici alle amministrative, portando appunto Depalma al governo della città. Un dato che il sindaco spiega come il risultato di un processo molto semplice: «se il cittadino vota alle amministrative, lo fa con una ponderazione maggiore di quella che utilizza per eleggere governanti che sente 'lontani' e le cui decisioni non percepisce come capaci di incidere direttamente nel suo vivere quotidiano».
«Invertire il consueto modus operandi- questa l'esortazione di un altro sindaco civico, Michele Abbaticchio che amministra Bitonto dal 2012- se, prima, il partito tradizionale dettava la ideologia e 'calava dall'alto' la linea, oggi, Italia in Comune parte dall'ascolto dei territori, punto di partenza per andare a comporre quella piattaforma programmatica che sarà redatta dal congresso regionale».
Alle loro, hanno fatto seguito le parole degli altri intervenuti. «I veri problemi dell'Italia non sono i migranti, come ci vogliono far credere, ma la scuola, l'educazione civica, la riforma della giustizia. Sono queste le vere garanzie da dare ai cittadini e di cui dobbiamo tornare a occuparci, ma si tratta di temi meno d'appeal e, per questo, taciuti dal Governo», il commento di Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano fino al settembre scorso.
«Dal Governo centrale, potranno anche continuare a propinarci slogan ad effetto. Noi, però, sui territori, siamo chiamati a rispondere con i fatti: dalla scelta delle aliquote TaRi alle misure da mettere in campo per aiutare la piccola imprenditoria locale. E, poi, a metterci in dubbio costantemente, a chiederci se abbiamo fatto la cosa giusta per la nostra collettività. Ora, occorre trasporre il modo di fare che ci contraddistingue come amministratori locali a un livello più alto», le parole di Giuseppe Nitti, neo-eletto primo cittadino di Casamassima.
«In questo determinato momento storico, occorre agire per arginare i fenomeni di odio a cui stiamo assistendo. E chi può farlo meglio dei sindaci, da sempre abituati a scendere in campo in prima persona, ad affrontare le problematiche più diversificate e a trovare soluzioni in maniera immediata?», la provocazione di Davide Carlucci che amministra Acquaviva.
A rilanciare, poi, quello che è il leitmotiv del partito, gli amministratori provenienti da tutta la regione, che unanimemente convergono su un punto: «Non solo 'partito dei sindaci', chiamiamolo 'partito delle buone prassi' e cerchiamo di portare, nelle rispettive comunità amministrate, quelle esperienze vincenti di altri comuni che siano praticabili. Il rilancio del più remoto quartiere è un tassello per lo sviluppo dell'intero Paese».
Nel comunicato stampa che vi riportiamo, gli sviluppi della tavola rotonda che si è svolta proprio a Giovinazzo e che di fatto ha dato il via alla campagna elettorale in vista delle consultazioni amministrative in programma nella primavera del 2019.
I tempi sono maturi per parlare di programmi e degli appuntamenti elettorali futuri. Si esce dalla fase conoscitiva, quella che è stata utile per tracciare la linea identitaria e le aspirazioni del partito, e si entra in quella operativa, quella della strategia e dell'azione. Questo al centro di quella che è stata una 'tavola rotonda' che ha avuto luogo a Giovinazzo, in cui, a turno, i referenti territoriali di Italia in Comune Puglia, molti dei quali amministratori, hanno preso la parola per comporre la 'vision' del soggetto politico che, dopo aver indirettamente partecipato in diversi comuni allo scorso giro di amministrative, farà il suo ingresso ufficiale sulla scena elettorale pugliese alle regionali del 2020.
Nel frattempo, ovviamente, la missione è continuare a crescere in maniera coerente con i valori di massima, in primis l'anti-populismo dilagante ed il fermo rigetto delle derivazioni estremiste da perpetrare con il veicolo della moderazione. «La domanda non è perché lo stiamo facendo, ma perché non lo abbiamo fatto prima», ha esordito il padrone di casa, il sindaco Tommaso Depalma, che ha parlato della necessità di ricusare i manifesti ideologici e aprire ai contenuti che arrivano dal territorio.
L'esempio concreto, proprio quello della sua città dove una lista civica, 'Giovinazzo Città del Sole', ha 'cappottato' i partiti storici alle amministrative, portando appunto Depalma al governo della città. Un dato che il sindaco spiega come il risultato di un processo molto semplice: «se il cittadino vota alle amministrative, lo fa con una ponderazione maggiore di quella che utilizza per eleggere governanti che sente 'lontani' e le cui decisioni non percepisce come capaci di incidere direttamente nel suo vivere quotidiano».
«Invertire il consueto modus operandi- questa l'esortazione di un altro sindaco civico, Michele Abbaticchio che amministra Bitonto dal 2012- se, prima, il partito tradizionale dettava la ideologia e 'calava dall'alto' la linea, oggi, Italia in Comune parte dall'ascolto dei territori, punto di partenza per andare a comporre quella piattaforma programmatica che sarà redatta dal congresso regionale».
Alle loro, hanno fatto seguito le parole degli altri intervenuti. «I veri problemi dell'Italia non sono i migranti, come ci vogliono far credere, ma la scuola, l'educazione civica, la riforma della giustizia. Sono queste le vere garanzie da dare ai cittadini e di cui dobbiamo tornare a occuparci, ma si tratta di temi meno d'appeal e, per questo, taciuti dal Governo», il commento di Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano fino al settembre scorso.
«Dal Governo centrale, potranno anche continuare a propinarci slogan ad effetto. Noi, però, sui territori, siamo chiamati a rispondere con i fatti: dalla scelta delle aliquote TaRi alle misure da mettere in campo per aiutare la piccola imprenditoria locale. E, poi, a metterci in dubbio costantemente, a chiederci se abbiamo fatto la cosa giusta per la nostra collettività. Ora, occorre trasporre il modo di fare che ci contraddistingue come amministratori locali a un livello più alto», le parole di Giuseppe Nitti, neo-eletto primo cittadino di Casamassima.
«In questo determinato momento storico, occorre agire per arginare i fenomeni di odio a cui stiamo assistendo. E chi può farlo meglio dei sindaci, da sempre abituati a scendere in campo in prima persona, ad affrontare le problematiche più diversificate e a trovare soluzioni in maniera immediata?», la provocazione di Davide Carlucci che amministra Acquaviva.
A rilanciare, poi, quello che è il leitmotiv del partito, gli amministratori provenienti da tutta la regione, che unanimemente convergono su un punto: «Non solo 'partito dei sindaci', chiamiamolo 'partito delle buone prassi' e cerchiamo di portare, nelle rispettive comunità amministrate, quelle esperienze vincenti di altri comuni che siano praticabili. Il rilancio del più remoto quartiere è un tassello per lo sviluppo dell'intero Paese».