Intervento al cervello su paziente sveglio. A capo dell'equipe il dott. Antonio Colamaria
Costituito un team al Policlinico Riuniti di Foggia che opera con tecniche all'avanguardia
martedì 14 luglio 2020
07.00
In medicina viene chiamato angioma cavernoso cerebrale ed è una lesione in un'area del cervello che può tuttavia dare origine crisi epilettiche e disturbi del linguaggio nel lobo temporale sinistro. Per rimuoverlo è stato eseguito negli scorsi giorni nel Policlinico Riuniti di Foggia il primo intervento con paziente sveglio (awake surgery).
A capo di una equipe altamente specializzata c'era il giovinazzese dott. Antonio Colamaria, direttore della struttura complessa di Neurochirurgia Ospedaliera del nosocomio dauno, coadiuvato dai neuro-anestesisti dott. Paolo Pugliese e prof.ssa Lucia Mirabella, dal neuropsicologo dott. Antonio Petrone e dell'epilettologo dott. Giuseppe D'Orsi, tutti del Policlinico Riuniti di Foggia, accompagnati in questa nuova frontiera della medicina dallo staff anestesiologico dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
L'Ospedale foggiano diviene così uno dei centri italiani dove è possibile eseguire questo tipo di interventi, che prevede una prima fase di sedazione del paziente ed una seconda in cui vengono anestetizzati alcuni nervi cranici sotto la superficie cutanea. A seguire, non è fantascienza ma la nuova frontiera della neurochirurgia e di una metodologia già ampiamente sperimentata in centri di eccellenza europei, si procede all'incisione indolore della pelle e poi all'apertura vera e propria del cranio.
Ma la parte più incredibile è la successiva, con il risveglio indotto del paziente ad intervento in corso, in cui questi è chiamato a rispondere a domande degli neuropsicologici o ad eseguire semplici esercizi mentali affinché, mentre viene asportata la lesione, non vengano compromesse le zone cerebrali adepte a dare impulsi per il movimento, la memoria e che sono preposte al linguaggio.
Per il completamento dell'operazione, il paziente viene infine sedato nuovamente ed accompagnato alla fase finale dell'intervento.
A capo di una equipe altamente specializzata c'era il giovinazzese dott. Antonio Colamaria, direttore della struttura complessa di Neurochirurgia Ospedaliera del nosocomio dauno, coadiuvato dai neuro-anestesisti dott. Paolo Pugliese e prof.ssa Lucia Mirabella, dal neuropsicologo dott. Antonio Petrone e dell'epilettologo dott. Giuseppe D'Orsi, tutti del Policlinico Riuniti di Foggia, accompagnati in questa nuova frontiera della medicina dallo staff anestesiologico dell'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
L'Ospedale foggiano diviene così uno dei centri italiani dove è possibile eseguire questo tipo di interventi, che prevede una prima fase di sedazione del paziente ed una seconda in cui vengono anestetizzati alcuni nervi cranici sotto la superficie cutanea. A seguire, non è fantascienza ma la nuova frontiera della neurochirurgia e di una metodologia già ampiamente sperimentata in centri di eccellenza europei, si procede all'incisione indolore della pelle e poi all'apertura vera e propria del cranio.
Ma la parte più incredibile è la successiva, con il risveglio indotto del paziente ad intervento in corso, in cui questi è chiamato a rispondere a domande degli neuropsicologici o ad eseguire semplici esercizi mentali affinché, mentre viene asportata la lesione, non vengano compromesse le zone cerebrali adepte a dare impulsi per il movimento, la memoria e che sono preposte al linguaggio.
Per il completamento dell'operazione, il paziente viene infine sedato nuovamente ed accompagnato alla fase finale dell'intervento.