Interrogatori e filmati: le indagini sull'omicidio Spera
Effettuate alcune perquisizioni
mercoledì 25 marzo 2015
16.57
La piega che prenderanno le indagini lo decideranno i risultati degli accertamenti che i Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno effettuato al termine del lungo sopralluogo sulla scena del crimine.
Sono ore decisive, in ogni caso, per sapere se a breve verrà ricostruita l'identità del killer che, intorno alla mezzanotte di ieri, ha ucciso Gaetano Spera, colpito mortalmente con sei colpi di pistola al torace ed uno in pieno volto. Non un omicidio qualsiasi, ma una vera e propria esecuzione. Gli inquirenti della Compagnia di Molfetta e quelli del Comando Provinciale di Bari si starebbero concentrando su determinati ambienti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, dopo l'agguato mortale, hanno ascoltato parenti e amici del 21enne, hanno svolto riscontri sulle frequentazioni della vittima, sottoposto a controllo la sua abitazione, eseguito diverse perquisizioni in casa di alcuni soggetti ed effettuato controlli incrociati, pattugliamenti del territorio e altre verifiche. Ma nessuno stub (la tecnica di uso frequente per la rilevazione dei residui da sparo) «perché per il momento non ci sono sospettati», si limitano a dire gli inquirenti, i quali non escludono nessuna pista e indagano su un ampio raggio senza tralasciare nessuna ipotesi investigativa.
Gli investigatori, inoltre, hanno visionato i video degli occhi elettronici comunali e di alcuni esercizi commerciali situati in zona, tra piazza Garibaldi, corso Roma e corso Principe Amedeo. Così gli stessi inquirenti stanno tentando di ottenere una più nitida qualità delle immagini che consenta loro di delineare con maggiore precisione, ad esempio, le targhe delle auto che sono transitate in quel momento.
«È presumibile che si possa stilare una lista, quella delle targhe delle auto che hanno percorso piazza Garibaldi e corso Principe Amedeo nei minuti compatibili con l'omicidio», riferiscono fonti investigative. Quella lista di targhe, quando sarà pronta, potrebbe essere una delle basi per trovare qualche indizio utile.
Un omicidio, secondo gli inquirenti, concentrato sul traffico di sostanze stupefacenti: un debito per una partita di droga non pagata. Uno sgarro che sarebbe stato punito a colpi di pistola. Oppure una punizione impartita ad un pesce piccolo che stava allargando i suoi orizzonti.
Sono ore decisive, in ogni caso, per sapere se a breve verrà ricostruita l'identità del killer che, intorno alla mezzanotte di ieri, ha ucciso Gaetano Spera, colpito mortalmente con sei colpi di pistola al torace ed uno in pieno volto. Non un omicidio qualsiasi, ma una vera e propria esecuzione. Gli inquirenti della Compagnia di Molfetta e quelli del Comando Provinciale di Bari si starebbero concentrando su determinati ambienti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
I militari, dopo l'agguato mortale, hanno ascoltato parenti e amici del 21enne, hanno svolto riscontri sulle frequentazioni della vittima, sottoposto a controllo la sua abitazione, eseguito diverse perquisizioni in casa di alcuni soggetti ed effettuato controlli incrociati, pattugliamenti del territorio e altre verifiche. Ma nessuno stub (la tecnica di uso frequente per la rilevazione dei residui da sparo) «perché per il momento non ci sono sospettati», si limitano a dire gli inquirenti, i quali non escludono nessuna pista e indagano su un ampio raggio senza tralasciare nessuna ipotesi investigativa.
Gli investigatori, inoltre, hanno visionato i video degli occhi elettronici comunali e di alcuni esercizi commerciali situati in zona, tra piazza Garibaldi, corso Roma e corso Principe Amedeo. Così gli stessi inquirenti stanno tentando di ottenere una più nitida qualità delle immagini che consenta loro di delineare con maggiore precisione, ad esempio, le targhe delle auto che sono transitate in quel momento.
«È presumibile che si possa stilare una lista, quella delle targhe delle auto che hanno percorso piazza Garibaldi e corso Principe Amedeo nei minuti compatibili con l'omicidio», riferiscono fonti investigative. Quella lista di targhe, quando sarà pronta, potrebbe essere una delle basi per trovare qualche indizio utile.
Un omicidio, secondo gli inquirenti, concentrato sul traffico di sostanze stupefacenti: un debito per una partita di droga non pagata. Uno sgarro che sarebbe stato punito a colpi di pistola. Oppure una punizione impartita ad un pesce piccolo che stava allargando i suoi orizzonti.