Indennità Depalma, PVA: «Istituisca fondo di solidarietà»
Continuano le polemiche dopo le dichiarazioni del Sindaco sulla destinazione di buona parte del suo compenso
lunedì 14 agosto 2017
06.00
L'agone politico è tornato ad infiammarsi nelle ultime ore sul tema dell'indennità piena percepita dal Sindaco. In particolare, non gli si contesta di averla presa come prevede la legge, ma gli si rimproverano le dichiarazioni rese ad alcune testate tra cui la nostra, secondo cui buona parte di quell'indennità finirebbe a persone o famiglie in difficoltà.
Sulla questione è intervenuta PrimaVera Alternativa, una delle principali forze politiche di opposizione, che in una nota, in relazione al computo dei compensi per primo cittadino ed Assessori, spiega: «Com'è noto, essi sono calcolati sulla base del D. L. 267/2000 e del decreto del Ministro dell'interno n. 119/2000.
Per Il Comune di Giovinazzo - esplica meglio la nota -, che si colloca nella classe demografica da 10.001 a 30.000 abitanti, la misura dell'indennità di funzione prevista per il Sindaco è pari ad €. 3.098,74, a cui viene decurtata una quota del 10 % prevista dall'art. 1 comma 54 della L. n. 266/2005, che porta l'ammontare finale a € 2788,86. La stessa percentuale di riduzione viene applicata anche alle indennità di Vicesindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale».
Quindi il Direttivo ed i Consiglieri rendono più esplicito il loro punto di vista: «Noi di PrimaVera Alternativa non contestiamo al Sindaco di aver chiesto per sé l'intera indennità - rimarcano -, che gli spetta per legge, cosa che non ha fatto in precedenza per ragioni elettoralistiche. Gli contestiamo invece le dichiarazioni rese alla stampa: ossia che il raddoppio della sua indennità sia finalizzato a favorire una sua personale "silenziosa" (sic!) beneficienza verso persone in difficoltà per sopperire alla lentezza della macchina amministrativa. Ricordargli che queste appaiono critiche indirette all'operato del suo Assessore e Vicesindaco Michele Sollecito, delegato alla Solidarietà Sociale - è l'osservazione di carattere politico -, sarebbe inutile perché ci risponderebbe che la colpa è invece della burocrazia».
PrimaVera Alternativa sottolinea quindi come il Sindaco non possa « a proprio piacimento, decidere di devolvere fondi di natura pubblica a persone e per finalità definiti con criteri del tutto soggettivi. Il rischio che ciò appaia come il tentativo di accattivarsi il consenso delle persone più deboli risulta piuttosto evidente».
Allora da PVA tirano fuori una proposta interessante: «Se le intenzioni del nostro Sindaco sono invece veramente benefiche - si legge ancora -, noi gli proponiamo di istituire un fondo di "solidarietà" in cui maggioranza e opposizione, ognuno per la parte che vuole donare, convoglino parte dei compensi ottenuti per il proprio incarico. Il tutto definito da apposito regolamento gestito da persona terza individuata dagli stessi promotori».
In chiusura, la nota si rivolge ancora a Tommaso Depalma: «Ciò che il Sindaco dice di aver fatto, le ragioni e il modo in cui l'ha fatto, possono generare equivoci sulle sue "vere intenzioni" e noi, che abbiamo a cuore la figura istituzionale da lui rappresentata - scrivono -, non vogliamo che si insinuasse il dubbio che il tutto sia stato finalizzato ad uno scambio tra beneficienza e voto espresso nelle urne.
Al Sindaco pertanto chiediamo di perdonarci la franchezza e la momentanea invasione nella sua privacy e di riflettere, anche per il suo bene, sulla nostra proposta».
Sulla questione è intervenuta PrimaVera Alternativa, una delle principali forze politiche di opposizione, che in una nota, in relazione al computo dei compensi per primo cittadino ed Assessori, spiega: «Com'è noto, essi sono calcolati sulla base del D. L. 267/2000 e del decreto del Ministro dell'interno n. 119/2000.
Per Il Comune di Giovinazzo - esplica meglio la nota -, che si colloca nella classe demografica da 10.001 a 30.000 abitanti, la misura dell'indennità di funzione prevista per il Sindaco è pari ad €. 3.098,74, a cui viene decurtata una quota del 10 % prevista dall'art. 1 comma 54 della L. n. 266/2005, che porta l'ammontare finale a € 2788,86. La stessa percentuale di riduzione viene applicata anche alle indennità di Vicesindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale».
Quindi il Direttivo ed i Consiglieri rendono più esplicito il loro punto di vista: «Noi di PrimaVera Alternativa non contestiamo al Sindaco di aver chiesto per sé l'intera indennità - rimarcano -, che gli spetta per legge, cosa che non ha fatto in precedenza per ragioni elettoralistiche. Gli contestiamo invece le dichiarazioni rese alla stampa: ossia che il raddoppio della sua indennità sia finalizzato a favorire una sua personale "silenziosa" (sic!) beneficienza verso persone in difficoltà per sopperire alla lentezza della macchina amministrativa. Ricordargli che queste appaiono critiche indirette all'operato del suo Assessore e Vicesindaco Michele Sollecito, delegato alla Solidarietà Sociale - è l'osservazione di carattere politico -, sarebbe inutile perché ci risponderebbe che la colpa è invece della burocrazia».
PrimaVera Alternativa sottolinea quindi come il Sindaco non possa « a proprio piacimento, decidere di devolvere fondi di natura pubblica a persone e per finalità definiti con criteri del tutto soggettivi. Il rischio che ciò appaia come il tentativo di accattivarsi il consenso delle persone più deboli risulta piuttosto evidente».
Allora da PVA tirano fuori una proposta interessante: «Se le intenzioni del nostro Sindaco sono invece veramente benefiche - si legge ancora -, noi gli proponiamo di istituire un fondo di "solidarietà" in cui maggioranza e opposizione, ognuno per la parte che vuole donare, convoglino parte dei compensi ottenuti per il proprio incarico. Il tutto definito da apposito regolamento gestito da persona terza individuata dagli stessi promotori».
In chiusura, la nota si rivolge ancora a Tommaso Depalma: «Ciò che il Sindaco dice di aver fatto, le ragioni e il modo in cui l'ha fatto, possono generare equivoci sulle sue "vere intenzioni" e noi, che abbiamo a cuore la figura istituzionale da lui rappresentata - scrivono -, non vogliamo che si insinuasse il dubbio che il tutto sia stato finalizzato ad uno scambio tra beneficienza e voto espresso nelle urne.
Al Sindaco pertanto chiediamo di perdonarci la franchezza e la momentanea invasione nella sua privacy e di riflettere, anche per il suo bene, sulla nostra proposta».