L’ennesima notte d’inferno: petardo e auto in fiamme
Un ordigno esploso sotto una Citroen C3. E nella stessa notte una Y10 incendiata in via Bari
sabato 3 gennaio 2015
12.19
Alle ore 02.00 esplode un grosso petardo posto sotto una Citroen C3 parcheggiata nella prima traversa di via Papa Giovanni XXIII. Alle ore 02.40, arriva l'ennesima telefonata alla centrale operativa della Compagnia di Molfetta: una Y10 parcheggiata in via Bari è in fiamme.
In un fazzoletto di strade a sud del centro abitato, una notte d'inferno. E meno male che il Comando Provinciale dei Carabinieri, nel bilancio dell'anno appena passato, ha gettato acqua sul fuoco, parlando di reati in calo del 7% nell'intera provincia di Bari. Sarà. Ma l'elenco recente dei fatti di cronaca, almeno a Giovinazzo, è una sequela di atti intimidatori e incendi che non risparmiano nessuno (dall'incendio di via Molino all'ultimo avvenuto in via Palestro).
Il botto si è udito bene, in più punti della città, intorno alle ore 02.00. Sul posto sono arrivate le gazzelle dell'Arma, le indagini sono affidate ai Carabinieri della locale Stazione. L'ordigno, «un grosso petardo realizzato in maniera artigianale, non una bomba carta», precisano dalla Compagnia di Molfetta è esploso sotto una Citroen C3 di un uomo residente a Giovinazzo. Ma è bastato per provocare lievi danni all'autovettura, per dare un segnale, semmai è questa la pista, anche se non si esclude la teoria della casualità. I vetri delle finestre dei garage limitrofi sono letteralmente saltati in aria. Chi ha sentito, parla: «Stavo dormendo - racconta un residente - quando ho sentito un'esplosione».
Pochi metri ancora, in via Bari. Alle ore 02.40 un rogo, partito dallo pneumatico anteriore destro di una Y10 di proprietà di una donna del posto, ha tentato di impossessarsi dell'intero veicolo. I Carabinieri della locale Stazione, tempestivamente giunti sul posto, hanno salvato il salvabile con alcuni estintori. Pneumatico anteriore destro divorato dalle fiamme («di probabile matrice dolosa», secondo i Vigili del Fuoco), carrozzeria anteriore annerita. Non è andata del tutto distrutta, ma poco c'è mancato, mentre gli uomini del Distaccamento di Molfetta hanno completato le operazioni di spegnimento domando l'ennesimo rogo.
I residenti, silenziosamente, questa mattina si affacciano ai rispettivi balconi contemplando il viavai di inquirenti e operatori dell'informazione. Intanto le ipotesi dei due episodi da parte dei Carabinieri della locale Stazione sono tante, come sempre, in questi casi. Così come sempre, non si esclude il puro atto vandalico consumato in una città, che di notte, diventa terra di nessuno. E che rivela il suo lato peggiore, come se subisse una metamorfosi.
Per poi, alle prime luci dell'alba, ritornare alla normalità, accompagnata dall'indifferenza collettiva.
In un fazzoletto di strade a sud del centro abitato, una notte d'inferno. E meno male che il Comando Provinciale dei Carabinieri, nel bilancio dell'anno appena passato, ha gettato acqua sul fuoco, parlando di reati in calo del 7% nell'intera provincia di Bari. Sarà. Ma l'elenco recente dei fatti di cronaca, almeno a Giovinazzo, è una sequela di atti intimidatori e incendi che non risparmiano nessuno (dall'incendio di via Molino all'ultimo avvenuto in via Palestro).
Il botto si è udito bene, in più punti della città, intorno alle ore 02.00. Sul posto sono arrivate le gazzelle dell'Arma, le indagini sono affidate ai Carabinieri della locale Stazione. L'ordigno, «un grosso petardo realizzato in maniera artigianale, non una bomba carta», precisano dalla Compagnia di Molfetta è esploso sotto una Citroen C3 di un uomo residente a Giovinazzo. Ma è bastato per provocare lievi danni all'autovettura, per dare un segnale, semmai è questa la pista, anche se non si esclude la teoria della casualità. I vetri delle finestre dei garage limitrofi sono letteralmente saltati in aria. Chi ha sentito, parla: «Stavo dormendo - racconta un residente - quando ho sentito un'esplosione».
Pochi metri ancora, in via Bari. Alle ore 02.40 un rogo, partito dallo pneumatico anteriore destro di una Y10 di proprietà di una donna del posto, ha tentato di impossessarsi dell'intero veicolo. I Carabinieri della locale Stazione, tempestivamente giunti sul posto, hanno salvato il salvabile con alcuni estintori. Pneumatico anteriore destro divorato dalle fiamme («di probabile matrice dolosa», secondo i Vigili del Fuoco), carrozzeria anteriore annerita. Non è andata del tutto distrutta, ma poco c'è mancato, mentre gli uomini del Distaccamento di Molfetta hanno completato le operazioni di spegnimento domando l'ennesimo rogo.
I residenti, silenziosamente, questa mattina si affacciano ai rispettivi balconi contemplando il viavai di inquirenti e operatori dell'informazione. Intanto le ipotesi dei due episodi da parte dei Carabinieri della locale Stazione sono tante, come sempre, in questi casi. Così come sempre, non si esclude il puro atto vandalico consumato in una città, che di notte, diventa terra di nessuno. E che rivela il suo lato peggiore, come se subisse una metamorfosi.
Per poi, alle prime luci dell'alba, ritornare alla normalità, accompagnata dall'indifferenza collettiva.