“In punta di piedi”: in mostra a Molfetta le opere di Valentina Crasto
Personale visitabile fino al 9 novembre
martedì 25 ottobre 2016
13.18
Arriva "In punta di piedi" la giovinazzese Valentina Crasto, a raccontare in modo semplice, leggero ed umile la sua arte ed il suo essere artista. Questo il titolo scelto per la sua personale di arte tessile contemporanea, realizzata dall'artista diplomata all'Accademia di Belle Arti a Bologna, in cui fonte d'ispirazione è anche l'arte dell'artista sarda Maria Lai, visitabile presso la Galleria "Arte 54" in via Baccarini, a Molfetta. La mostra è patrocinata dall'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giovinazzo, dalla Città Metropolitana ed è organizzata grazie al contributo dell'Associazione Culturale ArteFuori.
L'iniziativa è frutto dello scambio culturale e della promozione di talenti femminili giovinazzesi da far conoscere all'interno dell'Area metropolitana, in luoghi più importanti e rinomati, in modo da valorizzarle ancor più e promuovere a pieno le pari opportunità. Un progetto voluto dall'Assessore al ramo, Antonia Pansini, di cui la mostra della Crasto è solo il primo tassello.
Le donne artisticamente rappresentate da Valentina Crasto con il filo di cotone non poggiano i piedi per terra, frutto di un geniale linguaggio espressivo che abbiamo potuto ammirare nella sede di "Arte 54", guidata da Susanna Vitulano con la direzione artistica del maestro Franco Valente. Visitabile fino al 9 novembre, la personale si compone di dieci opere complessive, una delle quali è stata realizzata nella serata inaugurale.
Nel nostro percorso siamo stati accompagnati da Stefania Scava, che fa da guida per i visitatori. L'artista giovinazzese ci ha raccontato che la tela inizialmente è piena di fili, poi l'intervento che lei mette in atto vede questi fili trasformarsi e prendere forma. Così inizia la creazione dell'opera stessa. Per il momento i soggetti artisticamente preferiti sono le donne con i loro volti, la loro delicata femminilità appena accennata dal tocco di rosso delle labbra.
La nostra attenzione si è soffermata in particolare su alcune opere, come "Moderatamente sola" del 2016, tela che racconta dei desideri dell'artista, delle diverse sfaccettature del mondo femminile, per guardarsi meglio dentro, per riflettere prima di parlare e di giudicare. Da un piccolo particolare Valentina Crasto si apre al mondo, alla sua arte e ai suoi pensieri intrisi di creatività. Nell'"Eremita", opera della nuova collezione, abbiamo scoperto che un paguro profilato di fili rossi di cotone è nato dall'immagine di una donna che si spogliava. Il paguro, come un eremita, cerca la sua casa in una conchiglia vuota e potrebbe simboleggiare il viaggio di una donna che cerca il suo mondo, il suo spazio ideale.
C'è un po' più di cromatismo in "Opera in blu", mentre "Sleeping Annaleah" incanta con il suo volto sognante e il verde dominante dei capelli al vento. In questa opera la musica è stata fonte d'ispirazione. Infatti, l'artista si è ispirata ad un pezzo di Nick Cave con lo stesso titolo. Musica filo conduttore anche in "Taut", ispirata ad un pezzo di Pj Harvey, espressione di una passione antica dell'artista, capace di connettere bene opera e note che l'hanno generata.
Valentina Crasto in passato utilizzava tele bianche su cui disporre i suoi delicati fili di cotone, lì pronti per racchiudere al meglio la sua espressività artistica. Ora è in atto un cambiamento. Per realizzare la nuova collezione di opere, l'artista ha utilizzato vecchie e resistenti lenzuola di lino di colore beige che rivestono la tela. Questa delicata stoffa che le dà l'idea di vissuto costituisce ora la base del suo fare arte.
Durante il vernissage, la Crasto realizzò, con i suoi modellabili fili di cotone immersi nella colla, una tela su cui è scritto un pensiero poetico donatole dalla sua amica Giulia Berra: "Se stai cercando un punto dove fermarti e dire -ho capito- qui non c'è. Resta sul filo del viaggio".
La Personale "In punta di piedi" potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 21.00 (domenica e lunedì chiuso) presso la galleria "Arte 54" sita in via Baccarini a Molfetta.
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L'iniziativa è frutto dello scambio culturale e della promozione di talenti femminili giovinazzesi da far conoscere all'interno dell'Area metropolitana, in luoghi più importanti e rinomati, in modo da valorizzarle ancor più e promuovere a pieno le pari opportunità. Un progetto voluto dall'Assessore al ramo, Antonia Pansini, di cui la mostra della Crasto è solo il primo tassello.
Le donne artisticamente rappresentate da Valentina Crasto con il filo di cotone non poggiano i piedi per terra, frutto di un geniale linguaggio espressivo che abbiamo potuto ammirare nella sede di "Arte 54", guidata da Susanna Vitulano con la direzione artistica del maestro Franco Valente. Visitabile fino al 9 novembre, la personale si compone di dieci opere complessive, una delle quali è stata realizzata nella serata inaugurale.
Nel nostro percorso siamo stati accompagnati da Stefania Scava, che fa da guida per i visitatori. L'artista giovinazzese ci ha raccontato che la tela inizialmente è piena di fili, poi l'intervento che lei mette in atto vede questi fili trasformarsi e prendere forma. Così inizia la creazione dell'opera stessa. Per il momento i soggetti artisticamente preferiti sono le donne con i loro volti, la loro delicata femminilità appena accennata dal tocco di rosso delle labbra.
La nostra attenzione si è soffermata in particolare su alcune opere, come "Moderatamente sola" del 2016, tela che racconta dei desideri dell'artista, delle diverse sfaccettature del mondo femminile, per guardarsi meglio dentro, per riflettere prima di parlare e di giudicare. Da un piccolo particolare Valentina Crasto si apre al mondo, alla sua arte e ai suoi pensieri intrisi di creatività. Nell'"Eremita", opera della nuova collezione, abbiamo scoperto che un paguro profilato di fili rossi di cotone è nato dall'immagine di una donna che si spogliava. Il paguro, come un eremita, cerca la sua casa in una conchiglia vuota e potrebbe simboleggiare il viaggio di una donna che cerca il suo mondo, il suo spazio ideale.
C'è un po' più di cromatismo in "Opera in blu", mentre "Sleeping Annaleah" incanta con il suo volto sognante e il verde dominante dei capelli al vento. In questa opera la musica è stata fonte d'ispirazione. Infatti, l'artista si è ispirata ad un pezzo di Nick Cave con lo stesso titolo. Musica filo conduttore anche in "Taut", ispirata ad un pezzo di Pj Harvey, espressione di una passione antica dell'artista, capace di connettere bene opera e note che l'hanno generata.
Valentina Crasto in passato utilizzava tele bianche su cui disporre i suoi delicati fili di cotone, lì pronti per racchiudere al meglio la sua espressività artistica. Ora è in atto un cambiamento. Per realizzare la nuova collezione di opere, l'artista ha utilizzato vecchie e resistenti lenzuola di lino di colore beige che rivestono la tela. Questa delicata stoffa che le dà l'idea di vissuto costituisce ora la base del suo fare arte.
Durante il vernissage, la Crasto realizzò, con i suoi modellabili fili di cotone immersi nella colla, una tela su cui è scritto un pensiero poetico donatole dalla sua amica Giulia Berra: "Se stai cercando un punto dove fermarti e dire -ho capito- qui non c'è. Resta sul filo del viaggio".
La Personale "In punta di piedi" potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 21.00 (domenica e lunedì chiuso) presso la galleria "Arte 54" sita in via Baccarini a Molfetta.
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