In memoria di Tony Duri
Francesco Pugliese ricorda «una persona perbene, prima ancora che un grande professionista e un visionario»
lunedì 5 settembre 2022
10.20
Una lettera per rendere viva la memoria Tony Duri. L'ha scritta Francesco Pugliese, dell'Arac Giovinazzo, per ricordare il «Signor Tony», morto il 10 agosto scorso all'età di 87 anni, il primo a credere nelle potenzialità della città vecchia, creando nel 1993, ai piedi di Palazzo Zurlo, quella Creperia diventata un luogo di culto.
«C'è voluto un po' - scrive Pugliese - prima di scrivere queste poche righe, in memoria di una persona perbene, prima ancora che di un grande professionista e di un "visionario". Il rischio di cedere alla retorica è sempre in agguato e il rispetto del Signor Tony non lo meriterebbe. In realtà per descrivere Tony Duri a chi non ne avesse compreso bene lo spessore, mi basta riprendere le parole (bellissime) ed i concetti (molto educativi) di un suo allievo, forse il più affermato, sicuramente grande professionista anche lui.
Nino Nassisi, in un post a caldo ha così scritto:
"Quanto ho fatto di buono nella mia carriera, le soddisfazioni più grandi, i riconoscimenti più importanti, la crescita più significativa uniti alla passione più vera, allo stile ed alla classe che mi vengono riconosciuti, tutto questo ha avuto inizio con te e grazie a te.
Unico e grande mentore della mia vita professionale, continuerai ad avere un posto speciale nel mio percorso di vita. Con immenso affetto".
Chi vive questo mondo sa bene che la riconoscenza è molto rara e, soprattutto, l'autorevolezza di un professionista vero fa fatica ad affermarsi. Certo sono passati un po' di anni, ma questo genere di riconoscimento rende merito ad un uomo speciale, unico, irripetibile.
Ho letto, a caldo, che dovremmo intitolargli una strada del centro storico. Forse andrà fatto, con un po' di tempo, certamente non a caldo, anche nel rispetto delle regole. A me basterebbe che ce ne ricordassimo soprattutto nelle azioni concrete che Tony perseguiva giorno per giorno per la valorizzazione del centro storico e per l'affermazione turistica di Giovinazzo. Aveva delle ricette anche per questo, ovviamente, elaborate attraverso un'immensa esperienza in una moltitudine di posti in giro per il mondo. Ne parlava con convinzione ma, soprattutto, con competenza, conoscendo appieno i comportamenti delle persone, le loro esigenze e, ancora di più, le leve da azionare per il salto di qualità.
Non è stato ascoltato in vita (ricordo le ripetute richieste di sistemazione della pavimentazione di piazza Zurlo, per esempio, non tanto per favorire la propria attività, ma per rendere più accogliente uno degli scorci più belli di Giovinazzo, oppure la posizione sempre molto netta sulla necessità di liberare il centro storico dal traffico veicolare).
Ecco, se proprio vogliamo ricordare Tony Duri per il tanto che ha dato alla nostra comunità, di cui era parte integrante e trainante, facciamoci carico di sistemarla per bene piazza Zurlo, rendendola un gioiello ed un esempio di accoglienza. Individuiamo un angolo, uno scorcio, un particolare architettonico degno di nota e intitoliamolo alla memoria del Signor Tony.
In questi giorni mi è tornata alla mente una figura straordinariamente importante per la formazione di intere generazioni di ragazzi di Giovinazzo. Quando morì Don Saverio Bavaro, alla fine del 1986, a Giovinazzo si fece un gran silenzio. Poi, con calma, gli hanno intitolato una scuola elementare ed una biblioteca per ragazzi. Ne sarebbe stato contento, dietro i suoi occhialoni neri».
«C'è voluto un po' - scrive Pugliese - prima di scrivere queste poche righe, in memoria di una persona perbene, prima ancora che di un grande professionista e di un "visionario". Il rischio di cedere alla retorica è sempre in agguato e il rispetto del Signor Tony non lo meriterebbe. In realtà per descrivere Tony Duri a chi non ne avesse compreso bene lo spessore, mi basta riprendere le parole (bellissime) ed i concetti (molto educativi) di un suo allievo, forse il più affermato, sicuramente grande professionista anche lui.
Nino Nassisi, in un post a caldo ha così scritto:
"Quanto ho fatto di buono nella mia carriera, le soddisfazioni più grandi, i riconoscimenti più importanti, la crescita più significativa uniti alla passione più vera, allo stile ed alla classe che mi vengono riconosciuti, tutto questo ha avuto inizio con te e grazie a te.
Unico e grande mentore della mia vita professionale, continuerai ad avere un posto speciale nel mio percorso di vita. Con immenso affetto".
Chi vive questo mondo sa bene che la riconoscenza è molto rara e, soprattutto, l'autorevolezza di un professionista vero fa fatica ad affermarsi. Certo sono passati un po' di anni, ma questo genere di riconoscimento rende merito ad un uomo speciale, unico, irripetibile.
Ho letto, a caldo, che dovremmo intitolargli una strada del centro storico. Forse andrà fatto, con un po' di tempo, certamente non a caldo, anche nel rispetto delle regole. A me basterebbe che ce ne ricordassimo soprattutto nelle azioni concrete che Tony perseguiva giorno per giorno per la valorizzazione del centro storico e per l'affermazione turistica di Giovinazzo. Aveva delle ricette anche per questo, ovviamente, elaborate attraverso un'immensa esperienza in una moltitudine di posti in giro per il mondo. Ne parlava con convinzione ma, soprattutto, con competenza, conoscendo appieno i comportamenti delle persone, le loro esigenze e, ancora di più, le leve da azionare per il salto di qualità.
Non è stato ascoltato in vita (ricordo le ripetute richieste di sistemazione della pavimentazione di piazza Zurlo, per esempio, non tanto per favorire la propria attività, ma per rendere più accogliente uno degli scorci più belli di Giovinazzo, oppure la posizione sempre molto netta sulla necessità di liberare il centro storico dal traffico veicolare).
Ecco, se proprio vogliamo ricordare Tony Duri per il tanto che ha dato alla nostra comunità, di cui era parte integrante e trainante, facciamoci carico di sistemarla per bene piazza Zurlo, rendendola un gioiello ed un esempio di accoglienza. Individuiamo un angolo, uno scorcio, un particolare architettonico degno di nota e intitoliamolo alla memoria del Signor Tony.
In questi giorni mi è tornata alla mente una figura straordinariamente importante per la formazione di intere generazioni di ragazzi di Giovinazzo. Quando morì Don Saverio Bavaro, alla fine del 1986, a Giovinazzo si fece un gran silenzio. Poi, con calma, gli hanno intitolato una scuola elementare ed una biblioteca per ragazzi. Ne sarebbe stato contento, dietro i suoi occhialoni neri».