«In memoria di Don Mimmo Amato»
Il ricordo dell’Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano
lunedì 5 ottobre 2015
13.22
C'è ancora tanto sgomento per la prematura scomparsa di Don Mimmo Amato, Amministratore Diocesano. Già dal primo pomeriggio di ieri, cittadini e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali stanno affidando ai social network il loro messaggio di cordoglio, la loro tristezza.
Questa mattina anche l'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano ha voluto ricordare don Mimmo, incontrato più volte durante il periodo della festa patronale vissuto in assenza di Mons. Martella. Ora che anche il suo successore pro tempore ci ha lasciati, il Presidente Francesco Pugliese ha avvertito il bisogno di scrivere un pensiero in sua memoria:
«La retorica fa capolino sempre, in queste circostanze. Ma la terremo lontana. Nel pomeriggio di ieri, un tam tam lento, costante, inesorabile, ci ha raccontato ciò che, forse, immaginavamo, ma non avremmo voluto mai leggere o sentire. A parte l'età, che fa di questa morte inattesa, una vicenda crudele e laicamente ingiusta. È proprio la consapevolezza della gravità della perdita a renderci tutti più deboli.
Posso dirlo davvero fuori da ogni retorica. Conoscevo Don Mimmo da pochi mesi e l'avevo incontrato alcune volte, soprattutto dopo la morte di Don Gino Martella. Aveva un volto buono, uno sguardo intelligente, i modi pacati, sereni, non superficiali. Sembrano caratteristiche normali, ma quanta fatica si fa oggi a trovarle, in una sola persona. Ecco, questo è l'aspetto che mi ha colpito di più di don Mimmo e che, oggi, mi rende particolarmente triste. Dio solo sa quanto avremmo bisogno di persone così, di intelligenze e di capacità relazionali di livello superiore, che siano capaci di scardinare i modi spesso gridati cui purtroppo ci siamo abituati.
Si dice sempre che la semplicità renda una persona diversa, interessante, speciale. Non serve, in questo momento, almeno per me, parlare di Don Mimmo come studioso raffinato, amministratore attento e oculato, motivatore straordinario, riferimento spirituale e morale di tantissimi giovani. Sono in molti coloro ben più titolati a poter svolgere questo tema e sono certo che lo faranno nel migliore dei modi, fermandosi soprattutto sulle notevoli capacità didattiche di don Mimmo, rendendogli merito per il tanto che ha fatto in ogni giorno della sua brevissima vita.
A me, fortunato interlocutore dell'ultimo periodo, rimane certamente la ricchezza interiore che ti lascia una persona straordinaria, insieme all'insegnamento che è possibile vivere una vita al servizio degli altri, usando modi pacati, nel rispetto totale delle diversità, nell'impegno costante per i più deboli, lasciando un vuoto che, oggi, appare a noi tutti incolmabile».
Questa mattina anche l'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano ha voluto ricordare don Mimmo, incontrato più volte durante il periodo della festa patronale vissuto in assenza di Mons. Martella. Ora che anche il suo successore pro tempore ci ha lasciati, il Presidente Francesco Pugliese ha avvertito il bisogno di scrivere un pensiero in sua memoria:
«La retorica fa capolino sempre, in queste circostanze. Ma la terremo lontana. Nel pomeriggio di ieri, un tam tam lento, costante, inesorabile, ci ha raccontato ciò che, forse, immaginavamo, ma non avremmo voluto mai leggere o sentire. A parte l'età, che fa di questa morte inattesa, una vicenda crudele e laicamente ingiusta. È proprio la consapevolezza della gravità della perdita a renderci tutti più deboli.
Posso dirlo davvero fuori da ogni retorica. Conoscevo Don Mimmo da pochi mesi e l'avevo incontrato alcune volte, soprattutto dopo la morte di Don Gino Martella. Aveva un volto buono, uno sguardo intelligente, i modi pacati, sereni, non superficiali. Sembrano caratteristiche normali, ma quanta fatica si fa oggi a trovarle, in una sola persona. Ecco, questo è l'aspetto che mi ha colpito di più di don Mimmo e che, oggi, mi rende particolarmente triste. Dio solo sa quanto avremmo bisogno di persone così, di intelligenze e di capacità relazionali di livello superiore, che siano capaci di scardinare i modi spesso gridati cui purtroppo ci siamo abituati.
Si dice sempre che la semplicità renda una persona diversa, interessante, speciale. Non serve, in questo momento, almeno per me, parlare di Don Mimmo come studioso raffinato, amministratore attento e oculato, motivatore straordinario, riferimento spirituale e morale di tantissimi giovani. Sono in molti coloro ben più titolati a poter svolgere questo tema e sono certo che lo faranno nel migliore dei modi, fermandosi soprattutto sulle notevoli capacità didattiche di don Mimmo, rendendogli merito per il tanto che ha fatto in ogni giorno della sua brevissima vita.
A me, fortunato interlocutore dell'ultimo periodo, rimane certamente la ricchezza interiore che ti lascia una persona straordinaria, insieme all'insegnamento che è possibile vivere una vita al servizio degli altri, usando modi pacati, nel rispetto totale delle diversità, nell'impegno costante per i più deboli, lasciando un vuoto che, oggi, appare a noi tutti incolmabile».