In due assaltano il distributore Eni armati di pistola e fucile
I malviventi sono entrati in azione in direzione nord. Tutti con i volti coperti, hanno arraffato l'incasso, poi sono scappati via
domenica 21 maggio 2017
16.37
Nuovo colpo per due banditi che ieri, intorno alle ore 13.30, sono piombati all'interno della stazione di servizio Eni che sorge lungo la strada statale 16 bis, in direzione nord, intimando all'addetto alle pompe di benzina di consegnargli l'incasso.
Si tratta dell'ennesima rapina lungo la strada statale 16 bis (la seconda in poco più di una settimana a Giovinazzo, nda), dove da qualche tempo imperversano una o più bande armate che si muovono a nord di Bari. I due sono giunti all'interno dell'area di servizio a bordo di una Alfa Romeo 156, quasi sicuramente di provenienza furtiva. Avevano tutti quanti i volti ben coperti, ed erano armati di pistola e fucile.
Sotto minaccia delle due armi (impossibile stabilire se fossero vere o dei modelli giocattolo, senza il tappo rosso, nda), l'uomo ha preferito non abbozzare alcuna reazione. Ha consegnato i soldi (ancora in fase di esatta quantificazione), chiamando, appena i due si sono dileguati, il numero gratuito 112 dei Carabinieri, giunti immediatamente sul posto con una gazzella dell'Aliquota Radiomobile in servizio presso la Compagnia di Molfetta.
I miliari hanno acquisito e visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell'area di servizio ed ascoltato la testimonianza della vittima della rapina. Le ricerche dell'auto utilizzata per l'assalto armato - probabilmente oggetto di furto - sono state diramate a tutte le pattuglie della zona, ma dei banditi, almeno fino a ieri sera, pare si siano perse le tracce. Le indagini, adesso, sono affidate ai militari della Stazione di Giovinazzo.
Un'altra stazione di servizio era stata rapinata nei giorni scorsi proprio a Giovinazzo. Il deposito di carburanti Eni, in direzione sud, la sera del 12 maggio, è stato depredato da tre malviventi, armati anche in quel caso di fucile e pistola, fuggiti poi a bordo di un'auto. Difficile, per ora, dire se i due facciano parte dello stesso gruppo che ieri ha preso di mira l'area Eni in direzione nord.
Intanto la preoccupazione lascia il posto alla paura, di fronte a malviventi che non esitano a brandire le armi. Resta il fatto che il problema sicurezza per le stazioni di servizio continua a porsi, dato il susseguirsi dei colpi che vengono messi a segno ai danni dei benzinai, una delle poche categorie rimaste che maneggiano molto contante e senza alcuna protezione.
Si tratta dell'ennesima rapina lungo la strada statale 16 bis (la seconda in poco più di una settimana a Giovinazzo, nda), dove da qualche tempo imperversano una o più bande armate che si muovono a nord di Bari. I due sono giunti all'interno dell'area di servizio a bordo di una Alfa Romeo 156, quasi sicuramente di provenienza furtiva. Avevano tutti quanti i volti ben coperti, ed erano armati di pistola e fucile.
Sotto minaccia delle due armi (impossibile stabilire se fossero vere o dei modelli giocattolo, senza il tappo rosso, nda), l'uomo ha preferito non abbozzare alcuna reazione. Ha consegnato i soldi (ancora in fase di esatta quantificazione), chiamando, appena i due si sono dileguati, il numero gratuito 112 dei Carabinieri, giunti immediatamente sul posto con una gazzella dell'Aliquota Radiomobile in servizio presso la Compagnia di Molfetta.
I miliari hanno acquisito e visionato i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell'area di servizio ed ascoltato la testimonianza della vittima della rapina. Le ricerche dell'auto utilizzata per l'assalto armato - probabilmente oggetto di furto - sono state diramate a tutte le pattuglie della zona, ma dei banditi, almeno fino a ieri sera, pare si siano perse le tracce. Le indagini, adesso, sono affidate ai militari della Stazione di Giovinazzo.
Un'altra stazione di servizio era stata rapinata nei giorni scorsi proprio a Giovinazzo. Il deposito di carburanti Eni, in direzione sud, la sera del 12 maggio, è stato depredato da tre malviventi, armati anche in quel caso di fucile e pistola, fuggiti poi a bordo di un'auto. Difficile, per ora, dire se i due facciano parte dello stesso gruppo che ieri ha preso di mira l'area Eni in direzione nord.
Intanto la preoccupazione lascia il posto alla paura, di fronte a malviventi che non esitano a brandire le armi. Resta il fatto che il problema sicurezza per le stazioni di servizio continua a porsi, dato il susseguirsi dei colpi che vengono messi a segno ai danni dei benzinai, una delle poche categorie rimaste che maneggiano molto contante e senza alcuna protezione.