Orrore a Giovinazzo: tartaruga decapitata ritrovata sulla spiaggia
La scoperta in località San Matteo. L'animale era privo di testa: indaga la Guardia Costiera
lunedì 7 gennaio 2019
Una tartaruga, delle specie caretta caretta, spiaggiata in località San Matteo, nelle immediate vicinanze del Mamas Beach. Il ritrovamento è avvenuto quando un cittadino ha notato la testuggine, priva di testa, ed ha allertato la Guardia Costiera.
I militari dell'Ufficio Locale Marittimo hanno raggiunto il punto assieme alla Polizia Locale, ai volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta ed ai veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari. Si tratta di un esemplare di 70 centimetri che probabilmente era rimasto impigliato in una rete da pesca: quando i pescatori le trovano impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti poi le spingono sino a spiaggiarle.
Ma stavolta l'animale era privo di testa, che con ogni probabilità gli è stata mozzata, ed aveva anche un punteruolo di legno conficcato nella parte conclusiva del collo. Difficile pensare che la testa mozzata dell'animale sia riconducibile a un'aggressione da parte di altri esemplari acquatici. Si pensa ad un rituale macabro e raccapricciante, contro la tartaruga, rimasta impigliata nelle reti, secondo una stupida diceria che la vede esser tacciata di portare sfortuna nella pesca.
«Secondo qualche pescatore - afferma Pasquale Salvemini - trovare una tartaruga impigliata nelle reti è sinonimo di sfortuna. L'amputazione della testa potrebbe essere avvenuta su qualche peschereccio: adesso con la Guardia Costiera stiamo cercando di risalire al responsabile di questo barbaro gesto».
I militari dell'Ufficio Locale Marittimo hanno raggiunto il punto assieme alla Polizia Locale, ai volontari del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta ed ai veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale di Bari. Si tratta di un esemplare di 70 centimetri che probabilmente era rimasto impigliato in una rete da pesca: quando i pescatori le trovano impigliate nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, le rigettano in mare e le correnti poi le spingono sino a spiaggiarle.
Ma stavolta l'animale era privo di testa, che con ogni probabilità gli è stata mozzata, ed aveva anche un punteruolo di legno conficcato nella parte conclusiva del collo. Difficile pensare che la testa mozzata dell'animale sia riconducibile a un'aggressione da parte di altri esemplari acquatici. Si pensa ad un rituale macabro e raccapricciante, contro la tartaruga, rimasta impigliata nelle reti, secondo una stupida diceria che la vede esser tacciata di portare sfortuna nella pesca.
«Secondo qualche pescatore - afferma Pasquale Salvemini - trovare una tartaruga impigliata nelle reti è sinonimo di sfortuna. L'amputazione della testa potrebbe essere avvenuta su qualche peschereccio: adesso con la Guardia Costiera stiamo cercando di risalire al responsabile di questo barbaro gesto».