Il teatro per condividere e donarsi agli altri
Terminato ieri nell'Auditorium Marano il progetto “Fondamenta” di Fita Puglia
domenica 13 gennaio 2019
12.49
Abbracci, armonia, sorrisi e lacrime di gioia per aver vissuto un'esperienza straordinaria ed aver potuto (ri)scoprire se stessi e gli altri.
Questo è stato "Fondamenta", il progetto della Federazione Italiana Teatro Amatoriale (Fita), vincitore di un bando del Ministero del Lavoro e reso possibile grazie al Comitato regionale Fita Puglia con la collaborazione del Comune di Giovinazzo, la Città Metropolitana di Bari e l'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco – Buonarroti", di cui sono stati presentati i risultati ieri mattina nella Sala Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II.
Diverse le provenienze territoriali degli undici partecipanti pugliesi selezionati per il progetto e diverse le loro occupazioni. Tante le definizioni con cui hanno provato a raccontare la tre-giorni che li ha resi protagonisti in un workshop dal 9 all'11 gennaio, ma tutte concordi nel sottolineare quanto questo percorso li abbia resi migliori e come abbia rappresentato una vera svolta nella loro vita.
Ad impressionare i ragazzi, infatti, in primis la qualità delle lezioni seguite, in cui hanno approfondito i contenuti di discipline di supporto al teatro sociale sotto la guida dei docenti Maria Teresa Liuzzi e Luigi Facchino, ma soprattutto l'attività laboratoriale che li ha messi in contatto con gli alunni disabili di "San Giovanni Bosco – Buonarroti". Un laboratorio che, nelle dichiarazioni rilasciate dai ragazzi nel corso dell'incontro conclusivo, ha permesso loro di sentire il teatro come un'opportunità per avvicinarsi all'altro e renderlo felice.
Entusiasti e commossi per la riuscita oltre ogni aspettativa dell'iniziativa i docenti Liuzzi e Facchino, entrambi orgogliosi di essere stati formatori di giovani vogliosi di mettersi in gioco per fare qualcosa di bello per gli altri, dimostrando l'azione salvifica e miracolosa del teatro in contesti di fragilità sociale. Un'emozione avvertita anche da Anna Maria Carella, Presidente Fita Puglia, che ha affermato: «Finché ci saranno giovani che vorranno fare teatro per far stare bene gli altri, avremo di che sperare».
Soddisfatto per gli esiti positivi del progetto anche Giulio Ustica, Responsabile Ufficio Progetti Fita, presente per ribadire la volontà dell'associazione nazionale di intervenire in quelle periferie dove lo Stato fa fatica ad arrivare, svolgendo un ruolo fondamentale di recupero e reinserimento di categorie particolarmente difficili.
Sulla stessa linea d'onda il Vicesindaco Michele Sollecito che, oltre ad aver sottolineato l'indiscusso vantaggio ed onore per Giovinazzo di aver accolto "Fondamenta" e l'energia di alcune realtà teatrali cittadine, in particolare della compagnia del Liceo Spinelli "La Locomotiva", ha dichiarato: «Siamo riusciti ad instillare in loro la disinvoltura con cui poter stare sul palcoscenico del mondo, quella padronanza indispensabile per gestire al meglio le relazioni umane».
Giovinazzo ha avuto la fortuna di ospitare nella settimana appena conclusa la migliore gioventù pugliese, quella a cui non basta vivere per sé, ma che vuole lasciare un segno mettendosi al servizio dell'altro. Una vocazione che speriamo continui ad essere incoraggiata dalle istituzioni, cittadine e non, affinché possano spuntare gemme di condivisione e di coesione sociale.
Questo è stato "Fondamenta", il progetto della Federazione Italiana Teatro Amatoriale (Fita), vincitore di un bando del Ministero del Lavoro e reso possibile grazie al Comitato regionale Fita Puglia con la collaborazione del Comune di Giovinazzo, la Città Metropolitana di Bari e l'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco – Buonarroti", di cui sono stati presentati i risultati ieri mattina nella Sala Marano dell'Istituto Vittorio Emanuele II.
Diverse le provenienze territoriali degli undici partecipanti pugliesi selezionati per il progetto e diverse le loro occupazioni. Tante le definizioni con cui hanno provato a raccontare la tre-giorni che li ha resi protagonisti in un workshop dal 9 all'11 gennaio, ma tutte concordi nel sottolineare quanto questo percorso li abbia resi migliori e come abbia rappresentato una vera svolta nella loro vita.
Ad impressionare i ragazzi, infatti, in primis la qualità delle lezioni seguite, in cui hanno approfondito i contenuti di discipline di supporto al teatro sociale sotto la guida dei docenti Maria Teresa Liuzzi e Luigi Facchino, ma soprattutto l'attività laboratoriale che li ha messi in contatto con gli alunni disabili di "San Giovanni Bosco – Buonarroti". Un laboratorio che, nelle dichiarazioni rilasciate dai ragazzi nel corso dell'incontro conclusivo, ha permesso loro di sentire il teatro come un'opportunità per avvicinarsi all'altro e renderlo felice.
Entusiasti e commossi per la riuscita oltre ogni aspettativa dell'iniziativa i docenti Liuzzi e Facchino, entrambi orgogliosi di essere stati formatori di giovani vogliosi di mettersi in gioco per fare qualcosa di bello per gli altri, dimostrando l'azione salvifica e miracolosa del teatro in contesti di fragilità sociale. Un'emozione avvertita anche da Anna Maria Carella, Presidente Fita Puglia, che ha affermato: «Finché ci saranno giovani che vorranno fare teatro per far stare bene gli altri, avremo di che sperare».
Soddisfatto per gli esiti positivi del progetto anche Giulio Ustica, Responsabile Ufficio Progetti Fita, presente per ribadire la volontà dell'associazione nazionale di intervenire in quelle periferie dove lo Stato fa fatica ad arrivare, svolgendo un ruolo fondamentale di recupero e reinserimento di categorie particolarmente difficili.
Sulla stessa linea d'onda il Vicesindaco Michele Sollecito che, oltre ad aver sottolineato l'indiscusso vantaggio ed onore per Giovinazzo di aver accolto "Fondamenta" e l'energia di alcune realtà teatrali cittadine, in particolare della compagnia del Liceo Spinelli "La Locomotiva", ha dichiarato: «Siamo riusciti ad instillare in loro la disinvoltura con cui poter stare sul palcoscenico del mondo, quella padronanza indispensabile per gestire al meglio le relazioni umane».
Giovinazzo ha avuto la fortuna di ospitare nella settimana appena conclusa la migliore gioventù pugliese, quella a cui non basta vivere per sé, ma che vuole lasciare un segno mettendosi al servizio dell'altro. Una vocazione che speriamo continui ad essere incoraggiata dalle istituzioni, cittadine e non, affinché possano spuntare gemme di condivisione e di coesione sociale.