Il presepe ed il suo messaggio cristiano

Gli auguri di Don Benedetto Fiorentino

sabato 24 dicembre 2016
A cura di Marzia Morva
Il presepe è sicuramente uno degli elementi fondamentali di questo periodo, legato ad una festività religiosa quale è il Natale di primaria importanza per tutti coloro che celebrano l'arrivo di Gesù sulla Terra. La rappresentazione della sua nascita è tra le tradizioni ereditate dai nostri antenati ed oggi, più che mai, è elemento identitario della nostra cultura. La presenza della Natività nelle nostre case è emblema, per chi crede, della nascita di Dio bambino e simbolizza una nuova vita che arriverà tra di noi, che ci offre l'opportunità di "tornare a nascere" in amore.Ai lettori di GiovinazzoViva proponiamo le riflessione natalizia di don Benedetto Fiorentino, parrocco della Concattedrale di Santa Maria Assunta. Una riflessione profonda che ci sentiamo di condividere.

"Dinanzi a quella grotta"

Quella grotta è inospitale. Nessuna donna la sceglie per partorire.
Dio sì! Il Dio d'amore sceglie cuori di pietra per renderli cuori di carne.
Dio scommette: oggi rendo splendenti di santità animi tetri d'odio.
Dio, pazzo d'amore, viene per risvegliare i sentimenti più umani seminati in ogni uomo.
Solo un Dio pazzo d'amore per me peccatore, può scegliere di arricchirmi della sua divinità.
Solo un Dio pazzo d'amore sceglie di farsi servo per ricordarmi la perduta dignità divina.
Il Dio pazzo d'amore ha scelto di chiamarmi fratello mentre scelgo di vivere senza di lui.
Sì. Questo Dio si è incarnato per ricordarmi che ogni uomo è sangue del mio sangue, carne della mia carne. Due animali, Bambin Gesù, ti riscaldano: Maria e Giuseppe hanno trovato cuori ancora ghiacciati dalla violenza e dalla superbia.
E tu, Verbo incarnato, nella grotta accogli i pastori, persone rifiutate dalla società.
Non permettere, Gesù, Figlio dell'Uomo, che bambini, giovani, adulti, anziani abbiano a soffrire la violenza che ancora si annida nei cuori.
Insegnaci a educare i cuori ad amare e perdonare: vere ricchezze eterne.
Tu che disegni l'arcobaleno dei sentimenti, guida i genitori ad amarsi e indicare come si ama.
Tu che semini nei cuori il tuo amore, irrora atteggiamenti fraterni pur attratti da risentimenti e odio.
Guidaci, Bambin Gesù, ad asciugare con la tua mano le lacrime dei fanciulli, ad accarezzare l'ammalato, ad essere compagno dell'anziano.
Guidaci a rifiutare l'arma della parola per cantare insieme la meravigliosa potenza delle parole d'amore. «Vieni, o Emanuele, Dio con noi. Vieni!».
Lo gridano lo Spirito e la Chiesa. Vieni, Signore Gesù, siamo stufi di guerre e carichi di speranza.
siamo pronti ad accoglierti, a scommettere con te. Vieni, Signore, abita la nostra vita,
entra negli anfratti del nostro cuore e riempili della tua luce, facci rinascere con te: rendici in te nuova creazione. Vieni, te lo chiediamo a nome di tutta l'umanità.
Con Maria, madre e sorella, cantiamo l'entrata sconcertante di Dio nella vita quotidiana, nelle speranze di popoli, nella storia di un mondo che ancora non ha compreso la bellezza dell'essere generosi.
Vieni, Signore Gesù! Lo grida in coro, tutta la creazione e con essa tutta l'umanità.
Auguri di cuore di Buon Natale e di Buone Feste.

Don Benedetto Fiorentino