Il Piano olivicolo nazionale stenta a decollare

Il M5S pugliese preme per l’attuazione immediata di un programma in materia

domenica 15 novembre 2015 11.27
A cura di Gabriella Serrone
La campagna olivicola è cominciata ormai da qualche giorno, ma manca ancora un Piano governativo che tuteli il settore in modo chiaro e fermo. È questo il punto di vista del Movimento 5 Stelle, ed in particolare di quello pugliese, che chiede che venga attuato urgentemente il Piano olivicolo nazionale, soprattutto a fronte dei recenti fatti di cronaca che hanno visto l'olio italiano come protagonista.

A farsi portavoce di questa urgenza, il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, che ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro Maurizio Martina, affinché il decreto emesso congiuntamente dal Ministero delle Politiche Agricole e dal Ministero dell'Economia, risalente al luglio scorso e che aveva visto la conversione in legge del decreto 51, non tardi ad essere messo in atto e che non si perdano i 4 milioni di euro di finanziamenti concessi per la realizzazione della prima fase del programma.

«Siamo tutti coscienti che il settore olivicolo-oleario nazionale attraversa una fase di profonda crisi strutturale e, considerato il pregio della produzione italiana di olio che costituisce una delle eccellenze del made in Italy agroalimentare, sono necessari interventi volti a recuperare e rilanciare la produttività - ha commentato Giuseppe L'Abbate (M5S) in un comunicato - (…) I 60 giorni della legge 91, infatti, sono abbondantemente trascorsi ed il Piano olivicolo non ha visto la luce, mettendo così a rischio i 4 milioni di euro previsti per il 2015. Perciò chiediamo che il Ministro Martina si attivi quanto prima per scongiurare questa perdita».

Oltre ai 4 milioni di euro di finanziamenti per il 2015, altri 14 dovrebbero essere stanziati sia per il 2016 che per il 2017. Un sostegno finanziario fondamentale, stabilito dall'Articolo 4 comma 1, che sarebbe di grande supporto alla realizzazione di interventi nel settore olivicolo-oleario, tra cui la tracciabilità dei flussi di import ed export e dei meccanismi di domanda ed offerta, aprendo la strada anche alla lotta ai fenomeni di contraffazione.

«Secondo gli ultimi dati Ismea, ogni anno in Italia si producono 433.000 tonnellate di olio d'oliva, se ne importano 493.000 e se ne esportano 404.000 - ha precisato L'Abbate -. I numeri ci dicono che noi produciamo meno olio di quello che ci serve. Ed è in questo 'scarto' che s'infila la contraffazione. Con il Piano Olivicolo Nazionale questo non sarebbe possibile ed il Governo, non approvandolo come previsto dalla legge 91, si rende complice dei fenomeni di contraffazione e di italian sounding - ha poi concluso il deputato del M5S - che danneggiano il nostro made in Italy, in particolare l'olio di qualità pugliese, ed ingannano i consumatori».