Il Pd partecipa al programma di Emiliano

La sezione cittadina racconta il processo di condivisione del progetto del suo candidato alla presidenza della Regione

domenica 29 marzo 2015 03.05
A cura di Giuseppe Dalbis
La corsa per la poltrona di Governatore della Puglia sta entrando nel vivo. La netta affermazione di Michele Emiliano nelle primarie del centrosinistra risale a pochi mesi fa. Da allora il processo di partecipazione popolare non si è mai interrotto, alimentato sui social network, ma anche attraverso incontri pubblici rigidamente strutturati per quanto riguarda temi all'ordine del giorno e tempi di discussione.

L'obiettivo è di sperimentare un nuovo metodo di governo della Puglia e dar vita ad un programma condiviso, trasparente e verificabile. Una momento molto importante in tal senso è stata la "Sagra del Programma" che due settimane fa ha fatto tappa a Bari, presso la Fiera del Levante, ed a cui ha partecipato anche il Partito Democratico giovinazzese, rappresentato ai tavoli tematici da Alberto Rucci.

«Si è trattato - raccontano i Democratici - di uno dei momenti di vera democrazia partecipata, attuati dando la parola alla gente comune sul come far funzionare al meglio la macchina amministrativa, sulle priorità del governo regionale e sulle riforme da attuare. Ed in tutto questo il "Sindaco di Puglia", il progetto di Emiliano per la Regione Puglia, è di fatto un metodo di governo, attuato mettendo in contatto e facendo interagire le varie visioni dei territori, rendendole attuabili e senza sovrapporre una propria idea di regione. Perché - hanno evidenziato - solo mantenendo un continuo scambio di informazioni si può agire con efficacia e continuare a migliorare, condividendo politiche e obiettivi».

Il Partito Democratico cittadino ritiene si tratti di «una vera rivoluzione copernicana rispetto alla recente storia pugliese, in cui il Governatore era ispiratore di tutte le politiche a cui doveva poi adeguarsi l'intera comunità, secondo un processo di forte direzione centralizzata. Non un uomo solo al comando quindi - hanno chiosato - ma il Presidente come esecutore delle linee guida stabilite dalla cittadinanza, nel rispetto delle necessità di ogni territorio».