"Il morso della murena" ammalia il pubblico dell'Associazione Nazionale Carabinieri
Ieri sera la presentazione della raccolta di poesie di Nicola De Matteo
sabato 11 maggio 2019
0.14
Sala conferenze "Luciano Pignatelli" dell'Associazione Nazionale Carabinieri sostanzialmente gremita, ieri sera, per la presentazione della raccolta di poesie di Nicola De Matteo dal titolo "Il morso della murena" (FaLvision Editore).
Un'ora e mezza a contatto con i versi, per un pubblico attento e numeroso, che ha tirato fuori la verve poetica di un uomo conosciuto soprattutto per la sua vita politica, ma che afferma sempre più le sua essenza di ricercatore di emozioni e di sentimenti da fermare su carta.
Padrone di casa impeccabile è stato il presidente dell'ANC Giovinazzo, Antonio Galizia, che in apertura ha portato agli ospiti i saluti del suo gruppo che ha ormai avviato un virtuoso percorso di incontri, dibattiti, conferenze e mostre che vogliono fare della sede di piazza Vittorio Emanuele II un piccolo ma significativo contenitore di promozione culturale in città.
A moderare l'incontro ci ha pensato il nostro caporedattore, Gianluca Battista, forte della conoscenza dei versi di De Matteo, letti a più riprese dalla inconfondibile voce di un ispirato Franco Martini, a cui gli dei del teatro non hanno lesinato il dono di un magnetico appeal sul pubblico che ha di tanto in tanto la fortuna di ascoltarlo.
La raccolta è un tuffo nel cuore e nella mente di De Matteo, come sottolineato da Battista, capace di osservare la realtà e modellarla tra i rivoli dei suoi pensieri, fissandola dapprima su pezzi di carta, per poi farla diventare componimento.
Un componimento, si badi, dalle forme assai variegate, come rimarcato da Martini, ma che ha il pregio, indipendentemente dalla sua lunghezza e forma, di ispirare nel lettore identificazione con il sentire del poeta.
De Matteo, da par suo, ha ricordato durante la serata i suoi trascorsi in Serbia, tappa forse decisiva per una definitiva e più piena presa di coscienza delle sue capacità. L'uomo politico istrionico, a volte ironico, ha quindi ceduto il passo, non senza qualche tentativo di dissimulare talenti neanche troppo nascosti, al ricamatore di versi che prendono forma dal suo buen retiro in alta Lucania, dove il silenzio colora i pensieri e diviene prolifica produzione di liriche.
La serata è quindi scorsa via leggera, con un passaggio di alto profilo sui cambiamenti che la poesia in senso stretto ha subito da un secolo a questa parte, frutto della domanda di Battista, dell'ottimo dissertare del letterato Martini, che è partito dal futurismo sino a giungere ai giorni nostri, e dalle osservazioni acute di Nicola De Matteo, pieno sempre dell'immarcescibile speranza che produrre versi, da chiunque provengano, faccia bene all'essere umano.
Prima della chiosa con i brevi componimenti posti al termine della raccolta, denominati dall'autore cadeau, recitati come sempre in maniera splendida da Franco Martini, è stato quasi commovente il momento con Maria Addamiano, poetessa, pittrice ed artista completa, che ha letto "La nonna della porta accanto", poesia-racconto emblematica della produzione dell'autore palesino, di probabile ispirazione pavesiana. In quei versi, lirica e prosa si sposano ed anziché andare in conflitto, sembrano tendersi la mano per dar vita ad un componimento efficace, capace davvero di arrivare a tutti.
I saluti finali sono stati dell'On. Francesca Galizia, giunta a Giovinazzo nonostante gli impegni parlamentari, in qualità di membro dell'ANC, e di suo padre Antonio, elegante e misurato padrone di una casa comune a tanti giovinazzesi, che hanno reso orgogliosa la loro città nel corso degli anni passati in servizio.
"Il morso della murena" non fa male. Tutt'al più, come accaduto ieri, rapisce, fa riflettere e infine commuove.
Un'ora e mezza a contatto con i versi, per un pubblico attento e numeroso, che ha tirato fuori la verve poetica di un uomo conosciuto soprattutto per la sua vita politica, ma che afferma sempre più le sua essenza di ricercatore di emozioni e di sentimenti da fermare su carta.
Padrone di casa impeccabile è stato il presidente dell'ANC Giovinazzo, Antonio Galizia, che in apertura ha portato agli ospiti i saluti del suo gruppo che ha ormai avviato un virtuoso percorso di incontri, dibattiti, conferenze e mostre che vogliono fare della sede di piazza Vittorio Emanuele II un piccolo ma significativo contenitore di promozione culturale in città.
A moderare l'incontro ci ha pensato il nostro caporedattore, Gianluca Battista, forte della conoscenza dei versi di De Matteo, letti a più riprese dalla inconfondibile voce di un ispirato Franco Martini, a cui gli dei del teatro non hanno lesinato il dono di un magnetico appeal sul pubblico che ha di tanto in tanto la fortuna di ascoltarlo.
La raccolta è un tuffo nel cuore e nella mente di De Matteo, come sottolineato da Battista, capace di osservare la realtà e modellarla tra i rivoli dei suoi pensieri, fissandola dapprima su pezzi di carta, per poi farla diventare componimento.
Un componimento, si badi, dalle forme assai variegate, come rimarcato da Martini, ma che ha il pregio, indipendentemente dalla sua lunghezza e forma, di ispirare nel lettore identificazione con il sentire del poeta.
De Matteo, da par suo, ha ricordato durante la serata i suoi trascorsi in Serbia, tappa forse decisiva per una definitiva e più piena presa di coscienza delle sue capacità. L'uomo politico istrionico, a volte ironico, ha quindi ceduto il passo, non senza qualche tentativo di dissimulare talenti neanche troppo nascosti, al ricamatore di versi che prendono forma dal suo buen retiro in alta Lucania, dove il silenzio colora i pensieri e diviene prolifica produzione di liriche.
La serata è quindi scorsa via leggera, con un passaggio di alto profilo sui cambiamenti che la poesia in senso stretto ha subito da un secolo a questa parte, frutto della domanda di Battista, dell'ottimo dissertare del letterato Martini, che è partito dal futurismo sino a giungere ai giorni nostri, e dalle osservazioni acute di Nicola De Matteo, pieno sempre dell'immarcescibile speranza che produrre versi, da chiunque provengano, faccia bene all'essere umano.
Prima della chiosa con i brevi componimenti posti al termine della raccolta, denominati dall'autore cadeau, recitati come sempre in maniera splendida da Franco Martini, è stato quasi commovente il momento con Maria Addamiano, poetessa, pittrice ed artista completa, che ha letto "La nonna della porta accanto", poesia-racconto emblematica della produzione dell'autore palesino, di probabile ispirazione pavesiana. In quei versi, lirica e prosa si sposano ed anziché andare in conflitto, sembrano tendersi la mano per dar vita ad un componimento efficace, capace davvero di arrivare a tutti.
I saluti finali sono stati dell'On. Francesca Galizia, giunta a Giovinazzo nonostante gli impegni parlamentari, in qualità di membro dell'ANC, e di suo padre Antonio, elegante e misurato padrone di una casa comune a tanti giovinazzesi, che hanno reso orgogliosa la loro città nel corso degli anni passati in servizio.
"Il morso della murena" non fa male. Tutt'al più, come accaduto ieri, rapisce, fa riflettere e infine commuove.