Il grande abbraccio di Giovinazzo a Mons. Vincenzo Turturro - FOTO e VIDEO
Ieri sera, in Concattedrale, la messa solenne alla presenza del clero cittadino
lunedì 18 marzo 2024
14.21
C'era il clero cittadino. E c'erano parenti, amici ed istituzioni locali, oltre ad una marea di semplici fedeli. Giovinazzo ha così accolto Mons. Vincenzo Turturro, figlio di questa terra, cresciuto all'ombra del cupolone di Sant'Agostino.
Si è trattato con ogni evidenza di un momento di grande fraternità, un autentico abbraccio della sua città al buon pastore che sarà vescovo di Ravello e Nunzio Apostolico in Paraguay, quest'ultima missione assai impegnativa in un Paese a grande maggioranza cattolica ma con tanti problemi sociali irrisolti.
Giovinazzo lo ha abbracciato sin dal suo ingresso dalla navata centrale della Concattedrale di Santa Maria Assunta ed il suo sorriso discreto, quasi timido, ha nascosto per lunghi tratti la sua grande emozione. Un conto è che ti celebrino nel tempio per eccellenza della Chiesa cattolica mondiale, dove la solennità degli avvenimenti ti ha avvolto totalmente; un altro è guardare negli occhi chi ti ha conosciuto sin da bambino, coloro i quali tu sarai sempre e solo Vincenzo. Ad accompagnarlo nella celebrazione non solo il clero locale, ma anche Mons. Francesco Neri, vescovo di Otranto.
Pace è stata la parola che Mons. Turturro ha pronunziato più spesso, la Pace che ogni vescovo augura scenda sulla comunità di cui è guida spirituale. Intensissimo il triplice affidamento a Maria SS di Corsignano, dapprima con l'omaggio floreale precedente alla celebrazione, poi con la preghiera in coda alla sua omelia, infine col canto che ha sciolto il cuore di tantissimi fedeli.
Mons. Neri gli ha augurato di restare sempre in contatto "con Gesù" e che Gesù resti "la sua occupazione principale" nonostante i mille impegni da vescovo e soprattutto da Nunzio. Il sindaco Michele Sollecito ha quindi portato i saluti della civica amministrazione, ricordando l'emozione di una intera comunità, prima in San Pietro e poi ieri sera.
Quelli vissuti nella Concattedrale di Santa Maria Assunta ieri sera, domenica 17 marzo, sono stati momenti che entreranno di diritto nella storia non solo della Chiesa locale, bensì dell'intera comunità cittadina. Attimi inseriti nel Settenario per l'Addolorata e celebrati ai piedi dell'icona della Madonna di Corsignano, che tra qualche anno riguarderemo con un sorriso e forse con un po' di nostalgia per un figlio di Giovinazzo ormai pastore, da tempo, per le vie del mondo. E la nostra redazione, attraverso gli scatti ed i video che vi proponiamo, vuole scandire quegli attimi e lasciare che le emozioni scorrano ancora. Tra qualche tempo saranno documenti da custodire.
Si è trattato con ogni evidenza di un momento di grande fraternità, un autentico abbraccio della sua città al buon pastore che sarà vescovo di Ravello e Nunzio Apostolico in Paraguay, quest'ultima missione assai impegnativa in un Paese a grande maggioranza cattolica ma con tanti problemi sociali irrisolti.
Giovinazzo lo ha abbracciato sin dal suo ingresso dalla navata centrale della Concattedrale di Santa Maria Assunta ed il suo sorriso discreto, quasi timido, ha nascosto per lunghi tratti la sua grande emozione. Un conto è che ti celebrino nel tempio per eccellenza della Chiesa cattolica mondiale, dove la solennità degli avvenimenti ti ha avvolto totalmente; un altro è guardare negli occhi chi ti ha conosciuto sin da bambino, coloro i quali tu sarai sempre e solo Vincenzo. Ad accompagnarlo nella celebrazione non solo il clero locale, ma anche Mons. Francesco Neri, vescovo di Otranto.
Pace è stata la parola che Mons. Turturro ha pronunziato più spesso, la Pace che ogni vescovo augura scenda sulla comunità di cui è guida spirituale. Intensissimo il triplice affidamento a Maria SS di Corsignano, dapprima con l'omaggio floreale precedente alla celebrazione, poi con la preghiera in coda alla sua omelia, infine col canto che ha sciolto il cuore di tantissimi fedeli.
Mons. Neri gli ha augurato di restare sempre in contatto "con Gesù" e che Gesù resti "la sua occupazione principale" nonostante i mille impegni da vescovo e soprattutto da Nunzio. Il sindaco Michele Sollecito ha quindi portato i saluti della civica amministrazione, ricordando l'emozione di una intera comunità, prima in San Pietro e poi ieri sera.
Quelli vissuti nella Concattedrale di Santa Maria Assunta ieri sera, domenica 17 marzo, sono stati momenti che entreranno di diritto nella storia non solo della Chiesa locale, bensì dell'intera comunità cittadina. Attimi inseriti nel Settenario per l'Addolorata e celebrati ai piedi dell'icona della Madonna di Corsignano, che tra qualche anno riguarderemo con un sorriso e forse con un po' di nostalgia per un figlio di Giovinazzo ormai pastore, da tempo, per le vie del mondo. E la nostra redazione, attraverso gli scatti ed i video che vi proponiamo, vuole scandire quegli attimi e lasciare che le emozioni scorrano ancora. Tra qualche tempo saranno documenti da custodire.