Il giovinazzese Fabio Scaravilli sul set del nuovo film su Padre Pio
Ad interpretare il frate di Pietrelcina sarà la star hollywoodiana Shia LaBeouf
lunedì 24 gennaio 2022
Fabio Scaravilli è alle prese con una nuova esperienza in campo cinematografico. Il giovane stunt-man, originario di Giovinazzo, si sta facendo strada in questo settore pur spiegando con chiarezza, quando riceve la chiamata per un provino ora denominato self…tape, che lui non è un attore: grazie alla selezione superata di un casting è stato inserito nel film dedicato a Padre Pio da Pietralcina, nuovo lavoro cinematografico del regista Abel Ferrara con protagonista l'attore, star hollywoodiana Shia LaBeouf, noto tra gli altri quale interprete di Transformers, qui nel ruolo di Padre Pio. Il giovane stunt-man di Giovinazzo ha affrontato una nuova sfida con la recitazione, un ambito che lui non ha ancora affrontato direttamente e che probabilmente deciderà di seguire, viste le interessanti occasioni di lavoro che questo mondo gli sta proponendo. Il film, frutto di una produzione internazionale, è stato girato dal grande registra Abel Ferrara che racconta la Storia di Padre Pio ambientata nel 1920. Abbiamo sentito Fabio per saperne di più in merito a questa esperienza e ci ha raccontato il suo riscontro. «Questa è stata la mia ultima esperienza sul set prima di chiudere l'anno 2021 - ci ha detto -. È stata una bella esperienza lavorare con gli americani, con un cast e produzione internazionale, non da tutti insomma».
«Onestamente - ci ha risposto Fabio Scaravilli-, come in molti sanno, sono entrato molti anni fa nel settore cinema come angelo custode (bodyguard privato) di alcuni attori, non pensando mai di ritrovarmi in queste situazioni interessanti come quelle che vivo oggi sui set; non avevo mai pensato di poter diventare un attore e né tanto meno uno stuntman. Onestamente non è semplice, ma spesso ci provo, chi mi conosce sa che non mi arrendo facilmente e sono abbastanza caparbio nell'accettare le sfide. Al momento preferisco fare lo stuntman anziché l'attore, ma mi sono trovato su film tipo "Il grande spirito" di Sergio Rubini e su un altro film del regista Giulio Base, terminato sempre nello scorso anno, su cui non posso ancora dire e né divulgare notizia: posso dirvi che avere un ruolo da attore coprotagonista stuntman non è semplice, ma onestamente il regista ha creduto tanto in me dandomi un ruolo così importante e soprattutto difficile per me, in cui il regista ha sfruttato solo la mia spontaneità e naturalezza».
Nel film dedicato a Padre Pio, il giovinazzese Scaravilli, è stato impegnato sul set, in quella che ci ha detto essere stata una occasione di impatto rilevante, ricca di entusiasmo. «In questo film sono stato lo stunt-man coordinator, coordinando molte delle scene d'azione, massacri e sparatorie entrando in scena anche come stunt-man. È stata una bella esperienza anche se non semplice perché essere uno stuntman coordinator richiede responsabilità, studio e cura dei materiali da utilizzare in quanto spesso si lavora a tu per tu con gli attori che entrano in scena e che non sono tutti predisposti ad affrontare uno "pseudo pericolo". Sul set ho anche gestito i cavalli di scena, come stuntman abbiamo questa competenza, ho preso parte ad una scena in cui verrò colpito in un agguato. Dei giorni di ripresa ho molti ricordi belli oltre il freddo assurdo che c'era su a Monte Sant' Angelo dove abbiamo girato con due gradi e la neve. Questo ci ha portato una notte a spingere le auto di scena per tutte le salite in quanto si congelava il combustibile, che ridere. Sul set c'era una bella atmosfera anche se un po' caotica, come sempre nel cinema, ma mi ha fatto un sacco piacere ritrovare gente che conoscevo, amici ed ex colleghi che spesso, anche se pugliesi, è difficile incrociare perché sempre a lavoro su set cinematografici diversi».
Sul finale della nostra chiacchierata Fabio Scaravilli ha voluto rivolgere un messaggio ai ragazzi di Giovinazzo attraverso la nostra testata giornalistica. «Dedico una mia riflessione ai ragazzini della mia città Giovinazzo. A loro dico che sono un ragazzo semplice che nella vita non ha mai avuto nulla in regalo da nessuno. Ho iniziato le mie attività da bodyguard, da stunt-man e ora anche da attore, tutto grazie alla mia prestanza fisica acquisita in tanti anni di allenamento in palestra. Mi permetto di dare un consiglio ai giovanissimi: andate in palestra, trovate una passione per una disciplina sportiva che può creare tante interessanti occasioni, come è accaduto a me. Credetemi, è molto meglio allenarsi, curare il benessere psicofisico che dà lo sport piuttosto che rovinarsi la vita con la droga, un problema sempre attuale. Spesso chi fa il mio sport- ha poi concluso Fabio Scaravilli- viene additato come persona violenta ma non è così perché sto dimostrando che le discipline sportive che ho seguito mi hanno aperto la strada verso una opportunità interessante come quella del cinema facendomi diventare quello che sono oggi».
«Il progetto su Padre Pio è iniziato già qualche anno fa con un lavoro di ricerca condotto da Maurizio Braucci e dal regista Abel Ferrara - ci ha detto Antonini -. Il film è il risultato di una co-produzione Italia-Germania, io il produttore italiano ho apprezzato molto il lavoro di Abel, lo ritengo un regista geniale, uno dei grandi maestri del cinema e per questo ci siamo adoperati a realizzarlo con un grande attore di fama internazionale del calibro di Shia LaBeouf, perfetto per questo ruolo. Ora stiamo curando il montaggio, il prodotto che sto vedendo è molto bello. Vorrei aggiungere - ha poi concluso il produttore - che dagli scritti di Padre Pio, testi che io non conoscevo, emerge un personaggio profondo con capacità anche letterarie, che mettono in risalto una personalità forte che è tanto amata sia in Italia che all'estero».
LA NOSTRA INTERVISTA A FABIO SCARAVILLI
Gli abbiamo chiesto se ha mai pensato di fare l'attore di cinema, viste le belle opportunità che gli si stanno presentando.«Onestamente - ci ha risposto Fabio Scaravilli-, come in molti sanno, sono entrato molti anni fa nel settore cinema come angelo custode (bodyguard privato) di alcuni attori, non pensando mai di ritrovarmi in queste situazioni interessanti come quelle che vivo oggi sui set; non avevo mai pensato di poter diventare un attore e né tanto meno uno stuntman. Onestamente non è semplice, ma spesso ci provo, chi mi conosce sa che non mi arrendo facilmente e sono abbastanza caparbio nell'accettare le sfide. Al momento preferisco fare lo stuntman anziché l'attore, ma mi sono trovato su film tipo "Il grande spirito" di Sergio Rubini e su un altro film del regista Giulio Base, terminato sempre nello scorso anno, su cui non posso ancora dire e né divulgare notizia: posso dirvi che avere un ruolo da attore coprotagonista stuntman non è semplice, ma onestamente il regista ha creduto tanto in me dandomi un ruolo così importante e soprattutto difficile per me, in cui il regista ha sfruttato solo la mia spontaneità e naturalezza».
Nel film dedicato a Padre Pio, il giovinazzese Scaravilli, è stato impegnato sul set, in quella che ci ha detto essere stata una occasione di impatto rilevante, ricca di entusiasmo. «In questo film sono stato lo stunt-man coordinator, coordinando molte delle scene d'azione, massacri e sparatorie entrando in scena anche come stunt-man. È stata una bella esperienza anche se non semplice perché essere uno stuntman coordinator richiede responsabilità, studio e cura dei materiali da utilizzare in quanto spesso si lavora a tu per tu con gli attori che entrano in scena e che non sono tutti predisposti ad affrontare uno "pseudo pericolo". Sul set ho anche gestito i cavalli di scena, come stuntman abbiamo questa competenza, ho preso parte ad una scena in cui verrò colpito in un agguato. Dei giorni di ripresa ho molti ricordi belli oltre il freddo assurdo che c'era su a Monte Sant' Angelo dove abbiamo girato con due gradi e la neve. Questo ci ha portato una notte a spingere le auto di scena per tutte le salite in quanto si congelava il combustibile, che ridere. Sul set c'era una bella atmosfera anche se un po' caotica, come sempre nel cinema, ma mi ha fatto un sacco piacere ritrovare gente che conoscevo, amici ed ex colleghi che spesso, anche se pugliesi, è difficile incrociare perché sempre a lavoro su set cinematografici diversi».
Sul finale della nostra chiacchierata Fabio Scaravilli ha voluto rivolgere un messaggio ai ragazzi di Giovinazzo attraverso la nostra testata giornalistica. «Dedico una mia riflessione ai ragazzini della mia città Giovinazzo. A loro dico che sono un ragazzo semplice che nella vita non ha mai avuto nulla in regalo da nessuno. Ho iniziato le mie attività da bodyguard, da stunt-man e ora anche da attore, tutto grazie alla mia prestanza fisica acquisita in tanti anni di allenamento in palestra. Mi permetto di dare un consiglio ai giovanissimi: andate in palestra, trovate una passione per una disciplina sportiva che può creare tante interessanti occasioni, come è accaduto a me. Credetemi, è molto meglio allenarsi, curare il benessere psicofisico che dà lo sport piuttosto che rovinarsi la vita con la droga, un problema sempre attuale. Spesso chi fa il mio sport- ha poi concluso Fabio Scaravilli- viene additato come persona violenta ma non è così perché sto dimostrando che le discipline sportive che ho seguito mi hanno aperto la strada verso una opportunità interessante come quella del cinema facendomi diventare quello che sono oggi».
IL PRODUTTORE MAURIZIO ANTONINI
Abbiamo sentito uno dei produttori, Maurizio Antonini, l'unico italiano in una produzione internazionale, riguardo la scelta di raccontare nuovamente la storia di un uomo tanto amato come è stato Padre Pio.«Il progetto su Padre Pio è iniziato già qualche anno fa con un lavoro di ricerca condotto da Maurizio Braucci e dal regista Abel Ferrara - ci ha detto Antonini -. Il film è il risultato di una co-produzione Italia-Germania, io il produttore italiano ho apprezzato molto il lavoro di Abel, lo ritengo un regista geniale, uno dei grandi maestri del cinema e per questo ci siamo adoperati a realizzarlo con un grande attore di fama internazionale del calibro di Shia LaBeouf, perfetto per questo ruolo. Ora stiamo curando il montaggio, il prodotto che sto vedendo è molto bello. Vorrei aggiungere - ha poi concluso il produttore - che dagli scritti di Padre Pio, testi che io non conoscevo, emerge un personaggio profondo con capacità anche letterarie, che mettono in risalto una personalità forte che è tanto amata sia in Italia che all'estero».