Il Giovedì Santo nelle parrocchie di Giovinazzo (FOTO)
Repositori sobri, tanta spiritualità e raccoglimento nelle chiese cittadine
venerdì 2 aprile 2021
La Missa in Coena Domini è stata seguita da molti giovinazzesi nelle varie parrocchie della città e nel Santuario del SS Crocifisso tenuto dai Frati Cappuccini.
Ma il Giovedì Santo è stato anche nella nostra cittadina differente. Il distanziamento sociale totale dello scorso anno, ha lasciato spazio in questo 2021a celebrazioni partecipate ma molto sobrie, con i repositori che in alcuni casi sono stati allestiti in totale semplicità sull'altare principale. Vietato ammassarsi, vietato creare pericolosi contatti. Il Male è un morbo che uccide ed allora, nelle ore in cui i cattolici hanno celebrato l'inizio della Passione di Gesù Cristo, la comunità locale ha saputo adeguarsi. Tradizioni rispettate, ma con una spiritualità forse sconosciuta negli ultimi decenni.
Percossi, i giovinazzesi hanno testimoniato la loro fede nonostante tante restrizioni e hanno saputo cogliere il senso più profondo delle ore che viviamo. La Passione del Cristo è oggi la Passione di tanti tra noi e la preghiera non ha potuto non farsi più intensa. La celebrazione della prima eucarestia, come hanno correttamente osservato illustri teologi, può e deve essere spunto per trovare nell'Amore di Dio tutte le risposte che questi tempi bui ci fanno cercare.
Il silenzio delle nostre chiese, dopo la Missa in Coena Domini senza il tradizionale rito della lavanda dei piedi, è sembrato catartico, ha avuto forse il potere di riportarci all'essenza del nostro credo. Ed in quei repositori ci sono le fondamenta di ciò che siamo, nonostante la presunta civiltà moderna ci impone di negare a noi stessi che sia così.
Ma il Giovedì Santo è stato anche nella nostra cittadina differente. Il distanziamento sociale totale dello scorso anno, ha lasciato spazio in questo 2021a celebrazioni partecipate ma molto sobrie, con i repositori che in alcuni casi sono stati allestiti in totale semplicità sull'altare principale. Vietato ammassarsi, vietato creare pericolosi contatti. Il Male è un morbo che uccide ed allora, nelle ore in cui i cattolici hanno celebrato l'inizio della Passione di Gesù Cristo, la comunità locale ha saputo adeguarsi. Tradizioni rispettate, ma con una spiritualità forse sconosciuta negli ultimi decenni.
Percossi, i giovinazzesi hanno testimoniato la loro fede nonostante tante restrizioni e hanno saputo cogliere il senso più profondo delle ore che viviamo. La Passione del Cristo è oggi la Passione di tanti tra noi e la preghiera non ha potuto non farsi più intensa. La celebrazione della prima eucarestia, come hanno correttamente osservato illustri teologi, può e deve essere spunto per trovare nell'Amore di Dio tutte le risposte che questi tempi bui ci fanno cercare.
Il silenzio delle nostre chiese, dopo la Missa in Coena Domini senza il tradizionale rito della lavanda dei piedi, è sembrato catartico, ha avuto forse il potere di riportarci all'essenza del nostro credo. Ed in quei repositori ci sono le fondamenta di ciò che siamo, nonostante la presunta civiltà moderna ci impone di negare a noi stessi che sia così.