Il fascino eterno del Liceo (FOTO)
Ieri la Notte Nazionale dedicata. Tanti eventi allo "Spinelli", molti i temi trattati
sabato 12 gennaio 2019
06.00
Il Liceo è il luogo di formazione per eccellenza, è il cuore pulsante della "meglio" gioventù del nostro Paese. È classicismo che oggi sposa i temi della contemporaneità, senza tener distinti i due ambiti, senza aver paura di mescolare lettere e scienza. Si attualizza il passato e si contestualizza l'oggi grazie allo studio, alla cultura, al sapere che si fa veicolo per migliorarsi. Da qui il suo eterno fascino, che ha resistito anche agli attacchi che classi dirigenti poco illuminate hanno cercato nel tempo di portare ad una delle più importanti istituzioni della nazione.
Questo l'humus su cui si fonda l'idea della Notte Nazionale del Liceo Classico (ed in questo caso Scientifico), che ha visto 433 istituti italiani sperimentare una nuova e sempre più consolidata forma di fare didattica. Ieri sera il Liceo Classico e Scientifico "Matteo Spinelli" ha aperto le sue porte a genitori, nonni, visitatori, appassionati di arte in genere e semplici curiosi. Lo ha fatto con un vasto programma varato grazie all'impegno di tanti validissimi docenti ed all'entusiasmo dei nostri/vostri ragazzi.
Alle 17.30 un corteo si è mosso dal porticato di piazza Vittorio Emanuele II, ha percorso via Agostino Gioia ed ha raggiunto la storica struttura di via De Gasperi. Gli alunni hanno così portato per le strade del centro cittadino la fiaccola accesa del sapere. «Significa - ci ha detto orgoglioso un rappresentante d'istituto, Domenico Goffredo - che siamo e saremo sempre più presenti per le strade di Giovinazzo, siamo parte essenziale di questa comunità».
Poi è stata la volta dei saluti istituzionali, affidati al Sindaco, Tommaso Depalma, ed all'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito, affiancati dal padrone di casa, il preside Carmelo D'Aucelli.
Il tema della serata "Identità/Differenza" ha toccato di fatto argomenti di strettissima attualità, senza nascondere le spine che essi comportano, non banalizzandoli, ma rapportandoli a quanto accadeva in passato per averne una lettura più chiara.
Omosessualità, immigrazione, guerra, accettazione dell'altro hanno impegnato i ragazzi e le ragazze dello "Spinelli" in laboratori teatrali, musicali e multimediali. Glauco e Diomede si sono sfidati, i testi di Oscar Wilde hanno rapito il pubblico ed il rosario laico della letteratura è stato scorso con sapienza da docenti e studenti, partendo da Plauto ed arrivando fino a Primo Levi, passando per la riprovazione del Manifesto della razza, fino a testimonianze letterarie e scientifiche che consentono di riflettere sulle pseudo-teorie alla base di ogni discriminazione.
Dopo le 21.00 la chiusura, prima con l'incontro su "Le note del '68", che ha visto la presenza graditissima del saggista Franco Bergoglio e poi alle 23.00, nell'androne dello storico edificio, dove le Faraualla, un quartetto tutto made in Puglia, hanno esaltato i presenti con un concerto a cappella in grado di mescolare sonorità balcaniche e mediterranee.
Un grazie enorme è quindi arrivato dai dirigenti scolastici all'Associazione Genitori, che ha dato un grande contributo alla riuscita della manifestazione.
La scelta dei temi, lo diciamo senza venature polemiche, è stata audace, perché avrebbe potuto prestarsi anche a strumentalizzazioni politiche, ma è stata al contempo coraggiosa poiché su alcuni argomenti non tutti sono d'accordo e ci può essere una pluralità di modi di fare didattica. Bisognava quindi fare scelte.
Pertanto, forse ancor di più, è stato forte il messaggio arrivato dallo "Spinelli" e dal corpo docente, che ha fatto prevalere l'intenzione di "sporcarsi le mani", di rimettere il Liceo, Classico o Scientifico che sia, al centro di un progetto educativo articolato, che non sfugge alle dinamiche umane della società e che ne è anzi parte essenziale. Un Liceo che vive il suo tempo e non si chiude tra le quattro mura di un'aula.
Le menti migliori del nostro domani si nutriranno a quel desco e forse l'Italia del futuro prossimo sarà meno divisa e più consapevole del passato recente, qualunque direzione essa decida di prendere.
Nella nostra gallery alcuni momenti e alcuni volti dei protagonisti di una serata che i nostri ragazzi ricorderanno a lungo.
Questo l'humus su cui si fonda l'idea della Notte Nazionale del Liceo Classico (ed in questo caso Scientifico), che ha visto 433 istituti italiani sperimentare una nuova e sempre più consolidata forma di fare didattica. Ieri sera il Liceo Classico e Scientifico "Matteo Spinelli" ha aperto le sue porte a genitori, nonni, visitatori, appassionati di arte in genere e semplici curiosi. Lo ha fatto con un vasto programma varato grazie all'impegno di tanti validissimi docenti ed all'entusiasmo dei nostri/vostri ragazzi.
Alle 17.30 un corteo si è mosso dal porticato di piazza Vittorio Emanuele II, ha percorso via Agostino Gioia ed ha raggiunto la storica struttura di via De Gasperi. Gli alunni hanno così portato per le strade del centro cittadino la fiaccola accesa del sapere. «Significa - ci ha detto orgoglioso un rappresentante d'istituto, Domenico Goffredo - che siamo e saremo sempre più presenti per le strade di Giovinazzo, siamo parte essenziale di questa comunità».
Poi è stata la volta dei saluti istituzionali, affidati al Sindaco, Tommaso Depalma, ed all'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito, affiancati dal padrone di casa, il preside Carmelo D'Aucelli.
Il tema della serata "Identità/Differenza" ha toccato di fatto argomenti di strettissima attualità, senza nascondere le spine che essi comportano, non banalizzandoli, ma rapportandoli a quanto accadeva in passato per averne una lettura più chiara.
Omosessualità, immigrazione, guerra, accettazione dell'altro hanno impegnato i ragazzi e le ragazze dello "Spinelli" in laboratori teatrali, musicali e multimediali. Glauco e Diomede si sono sfidati, i testi di Oscar Wilde hanno rapito il pubblico ed il rosario laico della letteratura è stato scorso con sapienza da docenti e studenti, partendo da Plauto ed arrivando fino a Primo Levi, passando per la riprovazione del Manifesto della razza, fino a testimonianze letterarie e scientifiche che consentono di riflettere sulle pseudo-teorie alla base di ogni discriminazione.
Dopo le 21.00 la chiusura, prima con l'incontro su "Le note del '68", che ha visto la presenza graditissima del saggista Franco Bergoglio e poi alle 23.00, nell'androne dello storico edificio, dove le Faraualla, un quartetto tutto made in Puglia, hanno esaltato i presenti con un concerto a cappella in grado di mescolare sonorità balcaniche e mediterranee.
Un grazie enorme è quindi arrivato dai dirigenti scolastici all'Associazione Genitori, che ha dato un grande contributo alla riuscita della manifestazione.
La scelta dei temi, lo diciamo senza venature polemiche, è stata audace, perché avrebbe potuto prestarsi anche a strumentalizzazioni politiche, ma è stata al contempo coraggiosa poiché su alcuni argomenti non tutti sono d'accordo e ci può essere una pluralità di modi di fare didattica. Bisognava quindi fare scelte.
Pertanto, forse ancor di più, è stato forte il messaggio arrivato dallo "Spinelli" e dal corpo docente, che ha fatto prevalere l'intenzione di "sporcarsi le mani", di rimettere il Liceo, Classico o Scientifico che sia, al centro di un progetto educativo articolato, che non sfugge alle dinamiche umane della società e che ne è anzi parte essenziale. Un Liceo che vive il suo tempo e non si chiude tra le quattro mura di un'aula.
Le menti migliori del nostro domani si nutriranno a quel desco e forse l'Italia del futuro prossimo sarà meno divisa e più consapevole del passato recente, qualunque direzione essa decida di prendere.
Nella nostra gallery alcuni momenti e alcuni volti dei protagonisti di una serata che i nostri ragazzi ricorderanno a lungo.