Il Comune cerca un addetto stampa: il PD va all'attacco

La Segreteria cittadina: «Uso distorto di danaro pubblico»

mercoledì 28 ottobre 2015 05.00
A cura di Gianluca Battista
«In questi quasi quattro anni questa Amministrazione ha perpetrato una miriade di abusi di ogni sorta e genere a scapito della cittadinanza e di tutta l'opposizione, chiamata in uno stato democratico a vigilare sull'operato amministrativo in difesa del cittadino. Purtroppo noi del PD dobbiamo registrarne un altro di questi abusi ammantato di legalità».

Inizia così un comunicato della Segreteria cittadina del Partito Democratico, guidato da Michele Delle Fontane, sulla notizia, diffusasi anche tramite il sito istituzionale del Comune di Giovinazzo, secondo cui l'Amministrazione comunale starebbe cercando un addetto stampa. «Nei fatti - attaccano i Democratici - l'Assessora al Personale, dott.ssa Antonia Pansini, ha evidenziato la necessità, bontà sua, di assumere a tempo parziale e determinato, un addetto stampa da destinare alle dipendenze del Sindaco sino alla scadenza del suo mandato.

In pratica - è il pensiero del PD - a un addetto stampa per supportare l'estenuante e duro lavoro propagandistico attuato in primis dal Sindaco e poi dalla sua maggioranza in barba alla necessità di attuare una politica di risparmio verso il cittadino. Dalla lettura della delibera di Giunta comunale n. 145 del 20 ottobre scorso questa assunzione comporterà:
1° l'assunzione di un addetto stampa per 10 ore settimanali;
2° la scelta sarà diretta e fiduciaria, preceduta da valutazione curriculare di tipo informale (in sintesi, scelgono la persona di loro gradimento per scrivere i loro comunicati, sentendosi ormai i padroni della città);
3° una spesa di circa 17.000 euro a carico della collettività».

Secondo i Democratici si tratterebbe di una strumentalizzazione della figura dell'addetto stampa, comportamento che è da loro «stigmatizzato». Non solo, il Partito Democratico va più a fondo nell'attacco e sostiene che l'Amministrazione spenda soldi non «per offrire un servizio in più in favore della cittadinanza, ma ci ritroviamo a registrare l'uso distorto e contorto che questa amministrazione mette in atto nello spendere il denaro pubblico, "estorto" senza scrupoli ai giovinazzesi con l'aumento spropositato delle tasse in questi ultimi tre anni e mezzo».

La Segreteria di Michele Delle Fontane punta il dito anche contro lo strumento della pagina Facebook denominata "Cittadini in rete" che avrebbe dovuto avere altre funzioni «ma come tutti vediamo, nei fatti, è divenuta una piattaforma di mera propaganda politica ad uso personale del Sindaco e di tutta la sua congrega».

«Noi del PD - pungono dalla sede di piazza Vittorio Emanuele II - vorremmo suggerire al Sindaco, all'Assessora Pansini ed a tutta questa maggioranza di spendaccioni di occuparsi di come ottimizzare i costi, piuttosto che, senza il buon senso che caratterizza un buon padre di famiglia, di scialacquare i soldi della comunità. È di tutta evidenza - è la presa di posizione - che questa assunzione soddisfa la loro esigenza di sopperire con la propaganda al vuoto amministrativo, dove un ordinario lavoro di rifacimento di un marciapiede viene propagandato come straordinario».

Infine, secondo il Partito Democratico, questo strumento sarà utilizzato, si legge testualmente nel comunicato giuntoci in redazione, «ad uso e consumo di questi signori in vista delle prossime Elezioni Amministrative, pagandolo, però, con i soldi dei cittadini, in totale disprezzo dei sacrifici ai quali i nostri illustrissimi amministratori chiamano costantemente la cittadinanza ad adempiere con le tasse, e non facendo nessuno sconto all'aumento persino dei buoni pasto per i nostri bambini alla mensa».

Temi forti, anche su una decisione utilizzata da altri Comuni, ma che non lasciano spazio a dubbi sull'asprezza della contesa politica che ci apprestiamo a vivere fino alle prossime consultazioni elettorali. Preoccupano, piuttosto, i toni molto duri che arrivano da tutte le compagini in gioco (basta leggere il nostro portale in questi giorni per farsene un'idea, ndr), già a più di un anno e mezzo dal voto della primavera 2017, scadenza di fine legislatura.

All'Amministrazione comunale, ovviamente, è concessa una replica.