«Ice Bucket Challenge», una nomination per Depalma

Il sindaco rilancia e dà appuntamento per domenica sul porto

martedì 2 settembre 2014 10.21
Arriva la doccia gelata. Non è una tegola che cade sulle cose di Giovinazzo, ma la volontà del sindaco Tommaso Depalma di sottoporsi al rito del «Ice Bucket Challenge»,il tormentone che in questo scorcio d'estate sta coinvolgendo proprio tutti, dai politici agli sportivi alla gente comune e che sta imapazzando sul web. Un attestato di solidarietà nei confronti di chi è affetto da «Sla», la sindrome laterale amiotrofica, una malattia degenerativa che colpisce i muscoli volontari e involontari e che in stato avanzato, costringe chi ne è colpito ad una vita quasi vegetativa.

L'invito, anzi la nomination, a sottoporsi al rito della secchiata d'acqua sulla testa, il primo cittadino l'ha ricevuta dal segretario cittadino di Sel Nando Delpalo. E subito Depalma ha voluto far rimbalzare quell'invito al segretario del Pd, Michele Delle Fontane e a «Zio Colino Depinto», assidui, anzi «pepati», come lui afferma, frequentatori delle pagine facebook gestite proprio da Depalma. Il sindaco ha dato loro appuntamento per domenica prossima alle 11 sul porticciolo «tempo permettendo - ha sottolineato – e già muniti di bonifico che attesti la donazione a favore della ricerca». A ideare l'«Ice Bucket Challenge», è stato un giovane atleta statunitense affetto da Sla. Con quel gesto postato su Youtube, e chiedendo di ripeterlo, ha voluto trasmettere come ci si sente quando i primi sintomi della malattia colpiscono. Una piccola paralisi dei muscoli, che dura pochi attimi, che rimangono irrigiditi dalla secchiata d'acqua gelata.

Un gesto e un video che ha fatto il giro del mondo e che negli Stati Uniti ha consentito di raccogliere importanti somme a favore della ricerca. In Italia, la raccolta viaggia a ritmi inferiori rispetto ad oltre oceano, anzi, come spesso accade, quel gesto è accompagnato da polemiche che riguardano essenzialmente la spettacolarizzazione dell'evento. C'è da dire però che dal punto di vista mediatico, la doccia fredda ha sortito un effetto forse inaspettato. Quella secchiata d'acqua ha comunque sollevato quel velo che in qualche modo ha sempre coperto un problema che coinvolge completamente chi è colpito dalla malattia progressiva e invalidante, e tutta la sua famiglia. E ha rilanciato al raccolta di fondi a favore della ricerca.