«Iannone e Depalo ospiti abusivi dell'Amministrazione»

Il Partito Democratico dopo la sentenza sulla controversia tra Natalicchio e Galizia

domenica 14 agosto 2016
«Il giudice ha emesso la sua sentenza: Depalma è uno scriteriato, Iannone e Depalo sono ospiti abusivi dell'Amministrazione Comunale».

Così il Partito Democratico di Giovinazzo dopo la sentenza n. 4383/2016, emessa dal giudice unico della Sezione Stralcio del Tribunale Ordinario di Bari, Marina Cavallo, che si è espressa sull'intervento del Comune di Giovinazzo nella controversia tra Antonio Galizia, candidato sindaco del polo di centrodestra alle elezioni comunali del 2012, adesso rappresentante del gruppo Area Popolare e Nuovo Centrodestra, e l'ex primo cittadino Antonello Natalicchio.

«Con sentenza 4383/2016 - scrive il partito politico del segretario cittadino Michele Delle Fontane - il giudice di primo grado di Bari ha rigettato le richieste di risarcimento per danni formulate da Antonio Galizia contro l'ex sindaco Natalicchio. Contestualmente, ha però giudicato inammissibile l'intervento del Comune di Giovinazzo.

Infatti Depalma, appena eletto - è la ricostruzione del PD -, approfittò della causa instaurata da Galizia contro il precedente sindaco per sbarazzarsi di una voce di opposizione in Consiglio comunale. Strumentalizzò la vicenda, fece deliberare l'incompatibilità del maresciallo Galizia con il suo ruolo di consigliere e lo mise fuori dal Consiglio comunale.

Chi ha beneficiato di questa manovra è noto.
· Tommaso Depalma, che si è sbarazzato di una voce che in Consiglio gli pesava;
· Ruggero Iannone, che, a dispetto dei doveri minimi di coerenza politica, ha tradito il suo candidato sindaco (Galizia, appunto) e si è messo d'accordo con Depalma per perseguire i suoi soliti obiettivi di sottopotere;
· Gaetano Depalo che nell'operazione ha ricevuto una delega assessorile.

Chi ci ha perso, oltre al maresciallo Galizia, espulso strumentalmente dal Consiglio, è stata la città che ora è chiamata dal giudice a pagare quota parte delle spese legali relative alla vicenda».

Poi l'attacco finale: «Di fronte a questo scenario non sappiamo con quale pudore Depalma, Iannone e Depalo continueranno a svolgere le rispettive funzioni. Un sussulto di minima decenza porterebbe persone serie a dimettersi e a restituire immediatamente a Galizia il suo posto in Consiglio comunale, restaurando un fondamentale principio di democrazia vilipeso. Ma i soggetti di cui parliamo non sono persone serie».

In attesa che i giuristi si esprimano sulle conseguenze di questa sentenza, ai diretti interessati è data possibilità di rispondere.