I soldi dell'Ecotassa ai comuni per ridurre i rifiuti
Approvata in Consiglio Regionale la proposta di Fabiano Amati
sabato 8 ottobre 2016
10.19
I soldi dell'Ecotassa ai comuni per ridurre i rifiuti. Si tratta del provvedimento approvato nei giorni scorsi dalla Regione Puglia che permetterà agli enti locali di compensare gli extra costi che stanno sostenendo per conferire i rifiuti fuori dalla Puglia ed evitare l'aumento della tasse e della Tari in particolare.
Il provvedimento va nella direzione di aiutare i comuni che sono impegnati nel tentativo virtuoso di far decollare la raccolta differenziata, ma si trovano a dover combattere ataviche abitudini distorte di molti cittadini e la mancanza della chiusura del ciclo dei rifiuti a cui la Regione non riesce a provvedere.
Non nasconde la propria soddisfazione il Presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia Fabiano Amati, il provvedimento, infatti, porta la sua firma ed è stato approvato con un'ampia maggioranza, ben 32 voti favorevoli e solo 8 contrari (i consiglieri del Movimento 5 Stelle): «Questo ora permetterà di compensare, attraverso progetti finalizzati, al risanamento ambientale e alla migliore raccolta dei rifiuti, rispettando la destinazione del gettito da ecotassa», ha affermato Amati.
«Come ho già detto in altre occasioni, - ha continuano - la legge che abbiamo approvato non risolve definitivamente i problemi derivanti dalla gestione dei rifiuti, ma è un calmante. L'Ecotassa se ben gestita, calma gli ulteriori prelievi dei comuni a mezzo Tari dalle tasche dei cittadini. È un altro passo in avanti che il Governo regionale ha fatto per uscire da un periodo di crisi sui rifiuti».
«Con la proposta di legge - ha illustrato il consigliere regionale Filippo Caracciolo - si intende destinare una parte della maggiore provvista del fondo regionale ai Comuni che presentino un adeguato progetto finalizzato a favorire la minore produzione di rifiuti, ovvero le attività di recupero di materie prime e di energia, con priorità per quelli che realizzano sistemi di smaltimento alternativi alle discariche».
La proposta prevede di destinare il 50% del gettito annuale derivante dall'applicazione della cosiddetta ecotassa come quota di finanziamento per i comuni che stiano sostenendo maggiori oneri per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urbani al di fuori del territorio provinciale.
Il provvedimento va nella direzione di aiutare i comuni che sono impegnati nel tentativo virtuoso di far decollare la raccolta differenziata, ma si trovano a dover combattere ataviche abitudini distorte di molti cittadini e la mancanza della chiusura del ciclo dei rifiuti a cui la Regione non riesce a provvedere.
Non nasconde la propria soddisfazione il Presidente della Commissione Bilancio della Regione Puglia Fabiano Amati, il provvedimento, infatti, porta la sua firma ed è stato approvato con un'ampia maggioranza, ben 32 voti favorevoli e solo 8 contrari (i consiglieri del Movimento 5 Stelle): «Questo ora permetterà di compensare, attraverso progetti finalizzati, al risanamento ambientale e alla migliore raccolta dei rifiuti, rispettando la destinazione del gettito da ecotassa», ha affermato Amati.
«Come ho già detto in altre occasioni, - ha continuano - la legge che abbiamo approvato non risolve definitivamente i problemi derivanti dalla gestione dei rifiuti, ma è un calmante. L'Ecotassa se ben gestita, calma gli ulteriori prelievi dei comuni a mezzo Tari dalle tasche dei cittadini. È un altro passo in avanti che il Governo regionale ha fatto per uscire da un periodo di crisi sui rifiuti».
«Con la proposta di legge - ha illustrato il consigliere regionale Filippo Caracciolo - si intende destinare una parte della maggiore provvista del fondo regionale ai Comuni che presentino un adeguato progetto finalizzato a favorire la minore produzione di rifiuti, ovvero le attività di recupero di materie prime e di energia, con priorità per quelli che realizzano sistemi di smaltimento alternativi alle discariche».
La proposta prevede di destinare il 50% del gettito annuale derivante dall'applicazione della cosiddetta ecotassa come quota di finanziamento per i comuni che stiano sostenendo maggiori oneri per il trasferimento e il conferimento dei rifiuti solidi urbani al di fuori del territorio provinciale.