I saggi archeologici su via Marina emettono le prime sentenze
Le mura Aragonesi impedirebbero il ribassamento del marciapiede
giovedì 30 ottobre 2014
7.37
Il progetto della camminata di via Marina potrebbe essere ritirato, o meglio dovrebbe essere modificato. Così come è non calzerebbe con quanto le archeologhe della Soprintendenza stanno rilevando con i saggi tuttora in corso.
Al disotto del piano di calpestio, lungo il marciapiedi, la larghezza delle mura Aragonesi è stata stimata in due metri e mezzo, con un apice appena sotto la pavimentazione, quindi nessun intervento che andrebbe a ribassare quel piano sarebbe possibile. Tutto è al condizionale, però. Per il momento le notizie hanno il sapore delle indiscrezioni che comunque, e "a vista", non lascerebbero dubbi. Bisognerà aspettare, perché sia data ufficialità di tutto quanto rilevato, la relazione che le stesse archeologhe andranno a stilare a chiusura del cantiere che, secondo le previsioni, dovrebbe rimanere aperto al massimo per venti giorni. Niente trincea e niente muro continuo in sostituzione delle balaustre ormai aggredite dalla ruggine, se le ipotesi dovessero essere confermate.
Sarebbe necessario quindi preparare un piano "B" per la messa in sicurezza di via Marina. Un piano alternativo che mancherebbe ma sono le stesse archeologhe a suggerire un possibile intervento. Lasciare cioè a vista i tratti di mura che stanno emergendo grazie ai sondaggi, mettendo naturalmente tutto in sicurezza, e di conseguenza trasformare la camminata storica in camminata archeologica. Utilizzando magari per la sua realizzazione, gli stessi fondi stanziati per il progetto iniziale. Anche se a questo punto oltre al benestare della Soprintendenza ai beni archeologici bisognerebbe acquisire anche il parere dei Beni architettonici.
Ma tra il nuovo progetto e l'acquisizione dei pareri, i tempi per gli interventi si potrebbero allungare e di molto. Ma bisognerà far presto per ridare dignità ad una strada che rimane tra le più importanti del centro storico, per chi si affaccia su quel tratto di via, e infine per restituire all'intera città un pezzo di storia.
Al disotto del piano di calpestio, lungo il marciapiedi, la larghezza delle mura Aragonesi è stata stimata in due metri e mezzo, con un apice appena sotto la pavimentazione, quindi nessun intervento che andrebbe a ribassare quel piano sarebbe possibile. Tutto è al condizionale, però. Per il momento le notizie hanno il sapore delle indiscrezioni che comunque, e "a vista", non lascerebbero dubbi. Bisognerà aspettare, perché sia data ufficialità di tutto quanto rilevato, la relazione che le stesse archeologhe andranno a stilare a chiusura del cantiere che, secondo le previsioni, dovrebbe rimanere aperto al massimo per venti giorni. Niente trincea e niente muro continuo in sostituzione delle balaustre ormai aggredite dalla ruggine, se le ipotesi dovessero essere confermate.
Sarebbe necessario quindi preparare un piano "B" per la messa in sicurezza di via Marina. Un piano alternativo che mancherebbe ma sono le stesse archeologhe a suggerire un possibile intervento. Lasciare cioè a vista i tratti di mura che stanno emergendo grazie ai sondaggi, mettendo naturalmente tutto in sicurezza, e di conseguenza trasformare la camminata storica in camminata archeologica. Utilizzando magari per la sua realizzazione, gli stessi fondi stanziati per il progetto iniziale. Anche se a questo punto oltre al benestare della Soprintendenza ai beni archeologici bisognerebbe acquisire anche il parere dei Beni architettonici.
Ma tra il nuovo progetto e l'acquisizione dei pareri, i tempi per gli interventi si potrebbero allungare e di molto. Ma bisognerà far presto per ridare dignità ad una strada che rimane tra le più importanti del centro storico, per chi si affaccia su quel tratto di via, e infine per restituire all'intera città un pezzo di storia.