I ragazzi della Parrocchia San Giuseppe "ripensano" il loro quartiere

Dopo gli spazi in via Toselli, murales nei pressi del punto di primo intervento

domenica 30 giugno 2019
A cura di Gabriella Serrone
Il 22 giugno scorso i ragazzi dell'oratorio della Parrocchia San Giuseppe, molto attivo sotto la guida di don Luigi Caravella, hanno concluso l'attività di "Valorizzazione del nostro quartiere" disegnando un grande murales (in foto) visibile da tutti non lontano dall'ingresso dell'ex punto di primo intervento, a Levante.

Il significato di quella scritta, da qualcuno interpretata in maniera errata, lo hanno spiegato con un post su Facebook in cui si spiega che «la vera Rivoluzione è quella dell' Amore! È l'unica sana rivoluzione basata sulla coesione e sulla collaborazione verso un unico interesse: la cura di qualcosa che è nostro ma che allo stesso tempo è di tutti. Abbiamo giocato e lavorato ed abbiamo imparato che la Casa Comune è qualcosa da custodire».

Erano già "scesi in campo" per il loro quartiere alcune settimane fa, "ripensando" a loro modo ad alcuni spazi in via Toselli e la scorsa settimana lo hanno fatto ancora, rendendo meno grigio un muro all'inizio di una zona che di sera, in estate, diventa zona dove la gente trascorre il suo tempo libero. E poi la piazzetta antistante il pronto soccorso, con aiuole potate, erbacce estirpate e copertoni di auto ripensati come fioriere. Tutto con il plauso dell'Amministrazione comunale.

«Tutti hanno contribuito a dare colore a una pagina della storia della nostra parrocchia ed anche della nostra città - scrivono -. Questo murales, queste panchine verniciate, questi pneumatici abbandonati, divenuti per sempre vasi fantasiosi, siano negli anni a seguire un monito, un invito, una provocazione a lasciare da parte tutto ciò che non serve e a sporcarsi le mani con la terra che non è solo di chi ci governa, ma di ciascuno di noi.

Ringraziamo tutti, i ragazzi, i genitori, il vivaio Auricchio & sons, Massimo Romano, il Comune di Giovinazzo, il nostro Parroco per il sostegno e l'entusiasmo che hanno mostrato verso questa inusuale attività e, non per ultimo, il Signore!».

Il seme buono fa crescere nuove piante che iniziano a mettere le loro radici forti sul terreno di un quartiere periferico.
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