I numeri della Biblioteca "don Filippo Roscini"

Dopo un mese di attività sono stati resi noti dall'Assessore Sollecito

venerdì 6 gennaio 2017
A cura di Gianluca Battista
Un mese di attività, dal 2 dicembre al 2 gennaio. La fotografia dell'attività all'interno della neonata Biblioteca "don Filippo Roscini", presso la Cittadella della Cultura, è incoraggiante.

A scattarla in un suo post su Facebook, l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Michele Sollecito, il quale ha voluto aggiungere alcune sue riflessioni. I numeri, innanzitutto. Quelli sono incoraggianti, se si pensa che stiamo scrivendo di una struttura appena nata. Nel primo mese di vita si sono registrati in sala lettura ben 261 ragazzi, per lo più studenti universitari, con un picco successivo al mese esatto, il 3 gennaio, in cui sono entrati in 24.

Sollecito ha anche fatto sapere che procede di buona lena la creazione del catalogo unico del patrimonio librario di Giovinazzo. Un progetto interessante portato avanti dagli studenti del progetto "Cantieri di Servizio – Buoni lavoro" e agli studenti dell'alternanza scuola-lavoro del Liceo Scientifico Tecnologico "Rita Levi Montalcini" (Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Galileo Ferraris" di Molfetta). Decisivo a tale proposito non solo l'ulteriore contributo degli alunni dello "Spinelli", ma anche l'ausilio offerto da due persone speciali, Vincenzo Ignomiriello e Giulia Porcelli.

Ma di che numeri stiamo scrivendo?

Il post di Michele Sollecito è esaustivo a tale riguardo: si tratta, infatti, 2771 libri del fondo "don Filippo Roscini" inventariati e catalogati. 1110 sono i libri finora inventariati della Biblioteca proprio del Liceo giovinazzese e 110 sono i nuovi libri appartenenti al primo acquisto del Comune (ne sono in arrivo circa altri 300), tra classici, narrativa e poesia moderna e testi per lettori più piccoli.

Infine c'è un altro dato importante: «76 sono i libri pregiati del fondo storico della Biblioteca del Liceo Classico provenienti proprio dalla biblioteca notevole dell'allora Convento degli agostiniani - ha spiegato l'Assessore -. Questi libri sono stati già inventariati e catalogati dagli studenti del Liceo Classico due anni fa, sotto l'egida della Biblioteca Nazionale di Bari».

Un prossimo obiettivo sarò quello di censire i testi della Biblioteca della Scuola secondaria di primo grado "Buonarroti". Sollecito ha anche specificato che il Comune di Giovinazzo sta «valutando altri fondi librari e stiamo rifinendo il regolamento per disciplinare prestiti e donazioni. Il passo successivo - ha spiegato il Vicesindaco - sarà mettere online il catalogo che pian piano stiamo formando con programma open source. Fra qualche mese invece faremo un primo resoconto dei download e dell'utilizzo della biblioteca digitale "Koiné" dedicata alla rete scolastica».

Infine Sollecito, tra i più attivi a mettere in moto il progetto della Cittadella della Cultura con la sua collega, Marianna Paladino, con il referente Gal e Sac, Vincenzo Depalo, ed il Consigliere comunale, Felice Bologna, ha inteso dare una sua opinione su quanto fatto e quanto ci sia ancora da fare.

«Gli studenti di Giovinazzo - asserisce - avevano bisogno di un luogo idoneo per studiare. Sono felice nel constatare che la sala lettura viene frequentata con assiduità proprio dagli studenti universitari. Il contenitore non basta - è poi la considerazione successiva -: occorre animare i luoghi della cultura, incentivare la lettura, promuovere opportunità di incontro e confronto. Solo così avremo donato a Giovinazzo un luogo "generativo". Siamo sulla buona strada ma non bisogna mai ritenersi soddisfatti, si può fare di più.

In fin dei conti - continua il post - questi risultati ci aiutano a pensare che una città come la nostra può colmare lacune importanti (eravamo uno dei pochi Comuni pugliesi a non disporre di una biblioteca pubblica) e può guardare con fiducia alle politiche che coinvolgono i giovani. L'alternanza scuola-lavoro quando coinvolge un Ente pubblico come il Comune genera non solo il risultato immediato di una esperienza diversa dalla classica lezione in aula - sostiene Sollecito -, ma anche una profonda lezione di educazione civica, un sentimento di partecipazione alle dinamiche del governo dei beni comuni.

Diversi sono gli studenti che in questi anni, grazie alle attività e alle riunioni allargate della rete scolastica, hanno approfondito il ruolo della Pubblica Amministrazione comunale e diversi sono gli studenti che hanno proposto idee ed iniziative per proseguire, magari con un rapporto di volontariato, la loro esperienza al servizio della comunità cittadina presso la Cittadella della Cultura. Convogliare energia positiva - è la chiosa -: nulla di meglio per iniziare bene un nuovo anno».