"I Luoghi del Cuore": occhi sull'Istituto, l’eterna sfida di Luigi Nisio
L'obiettivo, attraverso il censimento del Fondo per l'Ambiente Italiano, è quello di farlo diventare un polo culturale
venerdì 24 agosto 2018
La scommessa è sempre quella di qualche anno fa. L'impegno, se possibile, aumentato. Il maestro del lavoro Luigi Nisio, poliedrico artista giovinazzese, ha riabbracciato una delle sue missioni: far sì che l'Istituto Vittorio Emanuele II diventi un polo culturale per la città.
Il modo è quello suggerito dal nono censimento dei "I Luoghi del Cuore" indetto dal Fondo per l'Ambiente Italiano, che si propone di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sui temi della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale italiano.
Anche per l'anno 2018 si chiede di segnalare quei luoghi inconfondibilmente italiani - noti o sconosciuti, potenzialmente a rischio o da restaurare, visitati o da valorizzare - che custodiscono la nostra identità italiana, rappresentano il nostro Paese e lo raccontano, luoghi legati alla tradizione e alle radici che esprimono l'immagine dell'Italia.
Piccoli o grandi, famosi o sconosciuti, questi luoghi ci emozionano e raccontano la nostra storia personale: un sogno, una scoperta, una gioia, un rifugio. Vederli in stato di degrado o di abbandono, senza la cura necessaria a proteggerli o un'adeguata valorizzazione per farli conoscere, ci rattrista, ci ferisce ma ci fa anche impegnare e lottare per offrirgli un futuro.
Per i luoghi più votati, infatti, è previsto il finanziamento di un piano di recupero e di valorizzazione. Una scelta che ha fatto subito galoppare la fervida fantasia di Luigi Nisio, promotore dell'iniziativa in ambito cittadino: «Lo faccio - racconta - perché l'Istituto Vittorio Emanuele II è diventato il mio secondo amore che voglio condividere con tutti e che continuerò ad amare finché morte non ci separi».
«Quando mi sono innamorato per la prima volta del mio secondo amore, l'Istituto Vittorio Emanuele II, - prosegue Nisio - il mio primo amore viveva ancora e non si sentiva tradita da questo mio nuovo amore, anzi ne era contenta a tal punto da aver creato un triangolo. Ora purtroppo devo convivere solo con questo amore, però con molta più passione».
Per seguire l'invito di Luigi Nisio basta una segnalazione scritta per l'Istituto Vittorio Emanuele II, che fu sede del convento dei padri Domenicani fino al 1809, poi divenne il Regio Ospizio Ferdinando I e fu chiuso intorno al 1990, firmando sui moduli ufficiali distribuiti su tutto il territorio. È possibile dare la propria preferenza on line, sul sito web del Fondo per l'Ambiente Italiano (clicca qui).
C'è tempo fino al 30 novembre 2018. La partecipazione al censimento completamente è gratuita. L'obiettivo è bissare e se è possibile migliorare il 37° posto del 2010, quando furono raccolti 3.065 voti.
Il modo è quello suggerito dal nono censimento dei "I Luoghi del Cuore" indetto dal Fondo per l'Ambiente Italiano, che si propone di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sui temi della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale italiano.
Anche per l'anno 2018 si chiede di segnalare quei luoghi inconfondibilmente italiani - noti o sconosciuti, potenzialmente a rischio o da restaurare, visitati o da valorizzare - che custodiscono la nostra identità italiana, rappresentano il nostro Paese e lo raccontano, luoghi legati alla tradizione e alle radici che esprimono l'immagine dell'Italia.
Piccoli o grandi, famosi o sconosciuti, questi luoghi ci emozionano e raccontano la nostra storia personale: un sogno, una scoperta, una gioia, un rifugio. Vederli in stato di degrado o di abbandono, senza la cura necessaria a proteggerli o un'adeguata valorizzazione per farli conoscere, ci rattrista, ci ferisce ma ci fa anche impegnare e lottare per offrirgli un futuro.
Per i luoghi più votati, infatti, è previsto il finanziamento di un piano di recupero e di valorizzazione. Una scelta che ha fatto subito galoppare la fervida fantasia di Luigi Nisio, promotore dell'iniziativa in ambito cittadino: «Lo faccio - racconta - perché l'Istituto Vittorio Emanuele II è diventato il mio secondo amore che voglio condividere con tutti e che continuerò ad amare finché morte non ci separi».
«Quando mi sono innamorato per la prima volta del mio secondo amore, l'Istituto Vittorio Emanuele II, - prosegue Nisio - il mio primo amore viveva ancora e non si sentiva tradita da questo mio nuovo amore, anzi ne era contenta a tal punto da aver creato un triangolo. Ora purtroppo devo convivere solo con questo amore, però con molta più passione».
Per seguire l'invito di Luigi Nisio basta una segnalazione scritta per l'Istituto Vittorio Emanuele II, che fu sede del convento dei padri Domenicani fino al 1809, poi divenne il Regio Ospizio Ferdinando I e fu chiuso intorno al 1990, firmando sui moduli ufficiali distribuiti su tutto il territorio. È possibile dare la propria preferenza on line, sul sito web del Fondo per l'Ambiente Italiano (clicca qui).
C'è tempo fino al 30 novembre 2018. La partecipazione al censimento completamente è gratuita. L'obiettivo è bissare e se è possibile migliorare il 37° posto del 2010, quando furono raccolti 3.065 voti.