I bambini, le scuole e la festa di Sant'Antonio Abate

Nella mattinata del 17 gennaio sarà annunciata negli istituti giovinazzesi l’apertura dei festeggiamenti

lunedì 13 gennaio 2020 10.38
A cura di Marzia Morva
Anche quest'anno la scuola si apre ad una delle tradizioni più belle della storia della nostra città: la festa dei fuochi in onore di Sant'Antonio Abate. Fervono i preparativi in merito all'organizzazione della festa liturgica che si festeggerà venerdì 17 gennaio.

La festa popolare dei Fuochi di Sant'Antonio Abate si terrà, invece, il 18 e 19 gennaio prossimi a cura dell'associazione Culturaly con il patrocinio della Città di Giovinazzo e della Regione Puglia, visto che la Festa è iscritta nel Registro Regionale dei rituali festivi legati al fuoco. Per gli adulti l'aspetto liturgico racchiude il suo valore storico e soprattutto religioso legato al culto del Santo e di questo parleremo nei prossimi giorni.

Per i bambini questa festività è da un po' di anni entrata a far parte delle conoscenze legate al territorio ed alle sue tradizioni antiche. La bellezza dei fuochi allestiti nelle piazze della nostra città e il piacere di ritrovarsi attorno al caldo fuoco saranno elementi costanti relativi allo spirito di aggregazione ed alla appartenenza ad un territorio.

Abbiamo incontrato Tommaso Pappagallo, responsabile del progetto dal 2018 per l'associazione Culturaly ora guidata dalla presidente Ester Monacelli. Con lui abbiamo parlato del coinvolgimento dei bambini delle scuole primarie di Giovinazzo e di come nelle scuole si vivrà il momento di apertura della festa stessa.

«Sin dal 2018, il nostro primo anno in cui con Culturaly abbiamo dato vita a questa nuova formula della festa - ci ha detto Tommaso Pappagallo - abbiamo pensato di rivolgere attenzione ai bambini in modo che potessero essere informati e appassionati a questa tipica ed antica festa giovinazzese. Ecco che la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di portare a scuola la tradizione il giorno 17 gennaio, prima dei festeggiamenti cittadini noi andremo nelle scuole».

«È stata una novità già proposta nel 2018 poi ripresa lo scorso anno ed eccoci qui - dice Pappagallo - a coinvolgere i due istituti scolastici di Giovinazzo grazie alla disponibilità delle dirigenti scolastiche Giovanna Domestico e Maria Paola Scorza. Quest'anno entrambe le scuole si aspettavano l'invito a partecipare ed è stata per noi una cosa bella, è stato questo un bel segnale di attenzione verso la festa».

Come si svolgerà l'iniziativa festosa nelle scuole?
«Noi vogliamo che i bambini possano vivere questa tradizione e farla propria, andremo nelle scuole con il banditore vestito in costume d'epoca che racconterà la storia di Sant'Antonio Abate. Ai bambini sarà consegnato un ciocchetto di legno, elemento fondamentale per la creazione del fuoco, emblema della terra, della nostra cultura e storia antica che non tutti i bambini conoscono. Grazie a questo momento inviteremo i bambini a venire in piazza la domenica dopo e costruire il "loro" falò in modo che vivano direttamente l'esperienza.

Io mi sono emozionato nel vedere lo scorso anno i bambini in fila a mettere il ciocchetto accompagnati dai genitori. Anche quest'anno sarà una bella emozione, un momento di una bellezza infinita. I bambini con i genitori ed i nonni seguiranno la festa ed è bello che i più grandi, che da sempre conoscono la festa popolare, spieghino ai più piccoli che cosa significa accendere il falò per strada. Noi siamo stati accontentati perché la partecipazione delle famiglie in questi anni è stata sentita.

Nella mattinata di venerdì 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant'Antonio Abate, alle ore 08.30 saremo nella scuola don Saverio Bavaro, mentre alle ore 09.30 andremo nella scuola Papa Giovanni XXIII. Alle ore 10.30 andremo, sempre con il banditore, nella scuola San Giovanni Bosco mentre alle ore 11.30 saremo nella scuola Aldo Moro. Ognuno di questi due istituti scolastici negli anni passati ha allestito un fuocherello intorno al quale si sono radunati i bambini con le maestre che hanno ascoltato la storia»
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Quest'anno nell'edizione del 2020 l'Associazione Culturaly ha pensato ad una novità.
«Sì, c'è un Upgrade: i bambini di ogni classe di scuola primaria realizzeranno un componimento pittorico sul tema del fuoco, sulla tradizione popolare e sulla festa. Si tratterà di lavori che dal pomeriggio di venerdì 17 gennaio saranno esposti nella sala San Felice in una mostra che tutti potranno visitare sino a domenica sera. A tutti i bambini, inoltre, sarà consegnato un attestato di partecipazione».

L'altra rilevante novità di questa edizione della festa è stata il voler diffondere notizie storiche attendibili frutto di ricerche e di studi. Infatti, l'associazione Culturaly ha promosso la realizzazione di un testo redatto da Nicola Coppola, studioso ed esperto di storia locale. «È importante per noi - ha concluso Tommaso Pappagallo - rispolverare la storia per conoscere il passato della tradizione della festa di Sant'Antonio Abate che racconti sia la festa liturgica che la festa popolare».

Il coinvolgimento dei bambini e delle scuole primarie è un elemento importante di aggancio al territorio di appartenenza, un segno di partecipazione e di conoscenza di un momento della storia della nostra città che è bene trasmettere alle nuove generazioni.