Ha l'obbligo di firma, aggredisce la sorella: il giudice lo manda in carcere
L'uomo, 35enne del posto, è stato arrestato dai Carabinieri: è accusato di maltrattamenti e violazione degli obblighi
mercoledì 14 febbraio 2024
16.45
Era già sottoposto, dai mesi precedenti, a Giovinazzo, alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in quanto «gravemente indiziato» del reato di maltrattamenti commesso ai danni dei genitori e del fratello. Per lui, adesso, si sono aperte le porte del carcere, dopo l'aggravamento della misura.
Protagonista un 35enne. Che il 6 febbraio scorso è stato arrestato e trasferito nel penitenziario barese, dai Carabinieri della locale Stazione. A suo carico, infatti, il giudice monocratico del Tribunale di Bari, Marilisa Moretti, ha emesso un provvedimento che aggrava l'ordinanza cautelare, anche a causa di alcuni «episodi di mancata presentazione» dell'uomo «nei giorni e negli orari previsti, che il prevenuto ha genericamente giustificato con la produzione di un certificato medico».
Non solo: lo scorso 1 febbraio la sorella ha sporto denuncia riferendo che «quella mattina il fratello, nel corso di un incontro fortuito, l'aveva afferrata per i capelli e spinta contro un muro», prima di riuscire a fuggire e rinchiudersi in casa. Lì, poco dopo, avrebbe appreso che suo marito «si era imbattuto» nel 35enne «il quale - sempre secondo la denuncia della sorella -, armato di coltello, aveva proferito minacce nei confronti dei genitori, che pretendeva gli consegnassero denaro».
La donna, inoltre, ha aggiunto che la «settimana precedente aveva appreso dalla propria suocera che il fratello aveva strattonato e poi spintonato la madre, dopo averle chiesto in modo perentorio del denaro». L'uomo «oltre ad essersi reso responsabile della violazione delle prescrizioni impostegli, omettendo di presentarsi per la firma in varie occasioni, ha anche reiterato le condotte aggressive ai danni della genitrice e posto in essere ulteriori gesti violenti in danno della sorella».
Sono proprio i militari, coordinati dal maresciallo capo Ruggiero Filannino, ad effettuare la segnalazione alla Procura della Repubblica di Bari degli ultimi episodi fino alla denuncia che ha fatto scattare le manette. Il 35enne è stato arrestato perché, secondo la giudice, «le circostanze evidenziate tradiscono l'aggravarsi del quadro cautelare apprezzato al momento della applicazione della misura, ma anche l'inadeguatezza di questa al contenimento della sua pericolosità sociale».
L'uomo, concluse le formalità di rito, è stato portato all'interno della casa circondariale di Bari, «l'unica misura adatta al contenimento della pericolosità sociale» dell'indagato «in considerazione della convivenza con le vittime del reato - è scritto nel provvedimento del giudice - e la mancanza di un domicilio alternativo».
Protagonista un 35enne. Che il 6 febbraio scorso è stato arrestato e trasferito nel penitenziario barese, dai Carabinieri della locale Stazione. A suo carico, infatti, il giudice monocratico del Tribunale di Bari, Marilisa Moretti, ha emesso un provvedimento che aggrava l'ordinanza cautelare, anche a causa di alcuni «episodi di mancata presentazione» dell'uomo «nei giorni e negli orari previsti, che il prevenuto ha genericamente giustificato con la produzione di un certificato medico».
Non solo: lo scorso 1 febbraio la sorella ha sporto denuncia riferendo che «quella mattina il fratello, nel corso di un incontro fortuito, l'aveva afferrata per i capelli e spinta contro un muro», prima di riuscire a fuggire e rinchiudersi in casa. Lì, poco dopo, avrebbe appreso che suo marito «si era imbattuto» nel 35enne «il quale - sempre secondo la denuncia della sorella -, armato di coltello, aveva proferito minacce nei confronti dei genitori, che pretendeva gli consegnassero denaro».
La donna, inoltre, ha aggiunto che la «settimana precedente aveva appreso dalla propria suocera che il fratello aveva strattonato e poi spintonato la madre, dopo averle chiesto in modo perentorio del denaro». L'uomo «oltre ad essersi reso responsabile della violazione delle prescrizioni impostegli, omettendo di presentarsi per la firma in varie occasioni, ha anche reiterato le condotte aggressive ai danni della genitrice e posto in essere ulteriori gesti violenti in danno della sorella».
Sono proprio i militari, coordinati dal maresciallo capo Ruggiero Filannino, ad effettuare la segnalazione alla Procura della Repubblica di Bari degli ultimi episodi fino alla denuncia che ha fatto scattare le manette. Il 35enne è stato arrestato perché, secondo la giudice, «le circostanze evidenziate tradiscono l'aggravarsi del quadro cautelare apprezzato al momento della applicazione della misura, ma anche l'inadeguatezza di questa al contenimento della sua pericolosità sociale».
L'uomo, concluse le formalità di rito, è stato portato all'interno della casa circondariale di Bari, «l'unica misura adatta al contenimento della pericolosità sociale» dell'indagato «in considerazione della convivenza con le vittime del reato - è scritto nel provvedimento del giudice - e la mancanza di un domicilio alternativo».